DA LILIANA ESPOSITO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egregio Signor Prefetto,
con sconforto che si accresce nel trascorrere degli anni e nella Giustizia negata, ancora una volta come dall’aprile 2006, rinuncio al mio diritto ed al mio dovere di cittadina in occasione delle prossime Elezioni Regionali.
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Non ho timore che questo possa essere definito un gesto banale ed ormai inflazionato, e neppure parlo di coerenza, sta di fatto che altro non ho e che, a questo punto, altro non saprei fare.
Sono cambiati soltanto i nomi dei candidati, e le parole di promessa sono sempre le stesse, e tutte fanno leva sui sogni e sulle capacità dei buoni giovani di Calabria. Ed era un giovane di Calabria mio figlio Massimiliano Carbone , ucciso a 30 anni.
Non posso più essere “riservata”, sarei solo ipocrita e pusillanime. A quanti penseranno che il mio sia solo lo sfogo di una povera madre a lutto e che quando mi sarò stancata mi cheterò, rammento con tutta la mia indulgenza che sono stati davvero tanti coloro che mi hanno dichiarato che “ La credibilità dello Stato e delle Istituzioni si difende nell’assicurare i rei alla Giustizia”. Aspetto ancora che qualcuno tra questi si faccia finalmente un punto d’onore per portare Giustizia a mio figlio, soprattutto perché solo in tal modo si potrà assicurare il benessere esistenziale dell’orfano bianco che è suo figlio. Sarebbe Giustizia per ogni ragazzo di Calabria.
Chiedo perdono a tutti i giovani ai quali ho parlato di speranza, ed invece io stessa spero per tutti loro che mai per alcuna ragione debbano vedersi negati i diritti alla vita e al lavoro nella loro terra.
Mi auguro che nessuna famiglia debba sentirsi sola davanti alla indifferenza delle Istituzioni, alle insufficienze investigative, alla Verità che soccombe nell’opportunismo, alla Giustizia che regge una bilancia squilibrata.
La ringrazio per l’attenzione
Locri, città della legalità partecipata, dei buoni propositi, della pietas, 17 novembre 2014.
Liliana Esposito
mamma di Massimiliano Carbone, 30 anni
Ferito il 17 settembre 2004 e morto il 24 settembre 2004 a Locri
Esumato dopo 30 mesi per richiesta dell’indagato Proc. Penale 2220/06 Procura di Locri