GIOIOSA IONICA – Lo aveva detto ed è stato di parola. Il sindaco Mario Mazza non lascia dopo il voto contrario alla votazione sugli equilibri di bilancio espresso durante il consiglio comunale di sabato 30 settembre, quando insieme ai quattro dell’opposizione votarono sei consiglieri della sua ex maggioranza. Mazza non lascia e, in attesa di una decisione dalla prefettura in merito allo scioglimento del consiglio comunale, riunisce la giunta (o quel che ne è rimasto, visto che a parte lui erano presenti gli assessori Domenico Calvi, Aldo Rossi e Nicola Tropea) e, una volta acquisiti i pareri dei responsabili dei servizi approva, in sede di esecutivo, le variazioni al bilancio di previsione 2012 che non sono state votate in Consiglio due giorni prima. Lo fa per garantire il rispetto del Patto di Stabilità per l’anno in corso, oltre che il pareggio finanziario, ma il gesto, oltre che una valenza tecnica, ha un forte significato politico. Il primo cittadino, infatti, appellandosi all’articolo 175 del Testo Unico degli enti locali, specifica, nella delibera adottata lunedì scorso e resa immediatamente esecutiva, che “l’organo esecutivo può adottare variazioni di bilancio in caso di urgenza, salvo ratifica da parte del consiglio”. Insomma, Mazza tira diritto e sembra perfino sfidare il Consiglio e gli ex della sua maggioranza (tra cui il presidente stesso del civico consesso Barillaro) chiamando l’assemblea cittadina alla ratifica della delibera di giunta sugli equilibri di bilancio. Come andrà a finire, lo scopriremo solo vivendo. Fatto sta che la matassa si fa ancora più intricata e solo una determinazione chiara e univoca del prefetto potrà sbrogliarla. E i dissidenti che col loro voto determinante sabato mattina hanno realizzato il “putsch” insieme ai quattro che invece all’opposizione ci sono sempre stati? Sembrano già in campagna elettorale. Le grandi manovre per aggregare e ampliare la base elettorale sono già in atto. C’è chi assicura che si sia una base di almeno mille consensi e il confronto sarebbe già stato avviato per l’indicazione del candidato sindaco che, ad oggi, potrebbe essere una personalità della società civile e comunque sganciata da chi ha amministrato fino a ieri. Le altre costituende liste potrebbero essere proprio quelle che fanno capo allo stesso Mazza e al centrosinistra. Ma siamo soltanto all’inizio della partita che comunque si giocherà nella prossima primavera. Ora ce n’è un’altra più appassionante: quella che riguarda la permanenza in vita di un consiglio comunale per il quale, già sabato pomeriggio, si era dichiarata la morte presunta.
GIANLUCA ALBANESE