di Redazione
COSENZA – Salvaguardare e valorizzare la ricchezza e varietà del patrimonio culturale subacqueo è la sfida messa in campo dall’Università della Calabria.Un gruppo di ricercatori, guidato da Fabio Bruno del dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale, con il progetto “Creamare” punta a far conoscere i tesori archeologici rimasti nascosti sotto il mare.“Tentiamo con questo nuovo modello di cooperazione fra professionisti del settore creativo e culturale, archeologi, storici ed esperti di informatica – ha spiegato Fabio Bruno – di sviluppare applicazioni multimediali che permettano al grande pubblico di conoscere il patrimonio culturale subacqueo, di comprenderne l’importanza e, soprattutto, di prendere consapevolezza dei problemi ambientali che affliggono il mare, perché il patrimonio culturale subacqueo vive in simbiosi con l’ambiente marino”