L’Europa ha voluto vederci chiaro pretendendo che ci si impegnasse proprio sotto questo aspetto, ossia l’assunzione a tempo indeterminato dei candidati, non rinviandoli più “a data da destinarsi” per via delle solite, inconfutabili, lungaggini burocratiche all’italiana che mandano in fumo anche dei veri e propri “progetti di vita”. A ben guardare, però, non è soltanto la questione legata al superamento delle suddette prove ma anche e soprattutto ad una più precisa e calmierante regolamentazione dei prezzi, in special modo quelli legati agli affitti che, definire “esorbitanti”, sarebbe come voler usare un eufemismo posto che non si riesce a venire a capo di cifre alle stelle per abitare quantomeno un bugigattolo!
di Antonio Baldari
A quanto pare l’Europa ce l’ha fatta ed i nuovi concorsi per la Scuola italiana sono in arrivo. Sono stati annunciati ormai diversi mesi fa ed in questi ultimi giorni sembra esserci stata la tanto attesa “fumata bianca” da parte di Bruxelles che ha dato il via libera alle nuove opportunità di poter accedere alla professione di docente.
Il tutto è chiaramente legato alla tempistica, ossia alla condizione sine qua non che nessuno può essere rinviato alle calende greche dopo essere risultato vincitore di una prova concorsuale come del resto aveva già fatto l’Italia nel recente passato con i bandi e successiva partecipazione nel 2016, nel 2018 e nel 2021, con il 2020 che è stato del tutto bypassato e, addirittura!, non restituendo neanche i soldi per l’iscrizione agli stessi concorsi.
L’Europa ha voluto vederci chiaro pretendendo, dopo settimane e settimane di studio e confronto con le Autorità di governo italiane, che ci si impegnasse proprio sotto questo aspetto, ossia l’assunzione a tempo indeterminato dei candidati, non rinviandoli più “a data da destinarsi” per via delle solite, inconfutabili, lungaggini burocratiche all’italiana che mandano in fumo anche dei veri e propri “progetti di vita”.
A ben guardare, però, non è soltanto la questione legata al superamento delle suddette prove ma anche e soprattutto ad una più precisa e calmierante regolamentazione dei costi per quanto concerne il Nord Italia, in special modo quelli legati agli affitti che, definire “esorbitanti”, sarebbe come voler usare un eufemismo posto che non si riesce a venire a capo di prezzi alle stelle per abitare quantomeno un bugigattolo!
Ed invero, un quarto dei posti messi a bando per lo “straordinario ter”, e quindi oltre 10mila posti su 40mila consentiti, sono quelli derivanti dalle altrettante rinunce che sono state registrate giustappunto al Nord Italia la scorsa estate, proprio perché i costi del tutto fuori controllo rispetto a quanto si sarebbe andati a guadagnare, avrebbe portato ad una minusvalenza piuttosto evidente con la solita situazione, secondo un antico adagio, che “il gioco non vale la candela”.
E fino a quando non sarà sciolto questo nodo si potranno avere tutti i concorsi e le abilitazioni che si vuole ma il Nord vuoto è e vuoto rimarrà, di insegnanti s’intende, con tutte le conseguenze del caso per famiglie e, soprattutto, studenti.