R&P
Il prossimo weekend gli animalisti di almeno 34 paesi scenderanno in piazza, e organizzeranno flash mob, per dire basta al massacro di canguri, questi animali innocenti non sono pelle per scarpe. In Italia il Partito Animalista Italiano sta organizzando flash mob per l’Italia, come ribadisce il presidente avv. Cristiano Ceriello, dopo l’iniziativa lanciata dall’Animal Justice Party Australiano.
Molti non sanno che i canguri sono le vittime del più grande massacro commerciale di fauna selvatica del pianeta. Questo massacro è portato avanti da aziende come Adidas, su cui verteranno le proteste del prossimo weekend.
Ogni notte in tutta l’Australia i canguri vengono brutalmente uccisi. Succede dove nessuno guarda e, invece, questo accade mentre ci sono molte false affermazioni delle aziende sui media secondo cui uccidere i canguri è umano e non così crudele.
Una protesta come quella che ci sarà il prossimo weekend, è stata già portata avanti a marzo ed ha avuto successo.
Dopo le proteste animaliste di questa primavera, infatti Nike e Puma hanno annunciato che non utilizzeranno più le pelli dei canguri macellati per realizzare scarpe da calcio. A settembre, New Balance ha annunciato che smetterà di procurarsi anche le pelli dei corpi dei canguri uccisi.
Ma Adidas no. Infatti, Adidas ha raddoppiato, affermando che continuerà a utilizzare la pelle di canguro nelle sue scarpe da calcio.
Usare parti del corpo di un animale nativo selvatico per realizzare scarpe non solo è osceno, ma è del tutto inutile. Proprio Adidas attualmente utilizza una vasta gamma di materiali sintetici di cui non è assolutamente necessario l’uso del canguro.
I canguri vengono cacciati, terrorizzati, mutilati, feriti, colpiti da armi da fuoco e uccisi. I cuccioli di canguro vengono colpiti a morte sulle sbarre o lasciati morire di una morte lenta e solitaria senza la madre, il tutto per realizzare un paio di scarpe da calcio. E’ una vergogna.
E’ per questo che dall’Australia all’Europa, passando per altri continenti, non solo i partiti animalisti ma centinaia di associazioni animaliste o, ancora, solo singoli cittadini faranno sentire la loro voce il prossimo weekend in una protesta che sarà globale.