Pur rimanendo invariato l’obiettivo di realizzare settantamila nuove immissioni in ruolo attraverso le prossime procedure concorsuali sono state però riviste le tempistiche, in tal modo beneficiando di un lasso di tempo più esteso per potere raggiungere l’obiettivo; all’uopo rimane invariato l’impegno di realizzare le suddette assunzioni attraverso i concorsi essendo questa una parte del Pnrr non modificabile. Nuovo decreto di aggiornamento del Dpcm 4 agosto 2023 che apporterà alcuni correttivi a partire dai percorsi di 30 cfu abilitanti riservati ai precari con tre anni di servizio e ai partecipanti al concorso straordinario bis.
di Antonio Baldari
Slittano i concorsi e le abilitazioni nel mondo della Scuola italiana. Tanto si apprende dal programmato incontro tra i rappresentanti del ministero dell’Istruzione e del Merito; del ministero dell’Università e della Ricerca e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, segnatamente il comparto scuola; durante il suddetto meeting i sindacati sono stati informati che, nell’ambito della rinegoziazione del Pnrr dal Governo concordata con la Commissione Europea, nella riunione del decorso venerdì 24 novembre, ci sono novità relative al reclutamento del personale docente. Ed invero, pur rimanendo invariato l’obiettivo di realizzare settantamila nuove immissioni in ruolo attraverso i prossimi concorsi, sono state però rinegoziate le tempistiche, in tal modo beneficiando di un lasso di tempo più esteso per potere raggiungere l’obiettivo; all’uopo rimane invariato l’impegno di realizzare le suddette assunzioni attraverso i concorsi essendo questa una parte del Pnrr non modificabile.
Relativamente ai concorsi vi è il primo da bandire entro la fine di questo mese modificando l’originaria autorizzazione ad assumere per 30.216 unità con un Dpcm che integrerà di ulteriori 14.438 posti le disponibilità iniziali per un totale di 44.654 posti; l’obiettivo concordato con la Commissione europea è quello di realizzare almeno 20.000 assunzioni, potendo partecipare i docenti già abilitati; i docenti con i 24 CFU acquisiti entro il 31 ottobre 2022; i docenti triennalisti, ossiano i docenti che hanno prestato un triennio di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque anni e che hanno almeno un anno di servizio specifico sulla classe di concorso per la quale intendono partecipare. Vi sarà poi un secondo concorso da bandire entro settembre-ottobre del prossimo anno 2024, sempre con il concordato obiettivo, con la Commissione europea, che è quello di realizzare almeno altre ventimila assunzioni; a tale procedura concorsuale potranno partecipare gli stessi docenti di cui in riferimento al primo concorso e coloro i quali, nel frattempo, avranno concluso la prima parte del percorso abilitante di 30 cfu. Un terzo concorso, invece, è da bandire entro agosto 2025 cui potranno partecipare esclusivamente i docenti già abilitati, o che si saranno abilitati con i percorsi da 60 cfu, nonché i docenti triennalisti, rimanendo quindi esclusi coloro che avranno solo i 24 cfu o i 30 cfu: l’obiettivo concordato è di assumere almeno trentamila docenti entro giugno 2026, sottolineando come i primi due concorsi rientreranno nella cosiddetta “fase transitoria”, che non modifica di nulla le tempistiche della stessa permanendo fino al 31 dicembre del prossimo anno.
La rimodulazione della tempistica dei concorsi consente al ministero dell’Università e della Ricerca di disporre di tempi più distesi per la predisposizione dei nuovi percorsi abilitanti, andando oltre il termine attualmente fissato del 28 febbraio 2024 per concludere i corsi relativi ai primi 30 cfu, e del 30 maggio 2024 per i percorsi da 60 cfu; a questo proposito è stato reso noto come sia allo studio un nuovo decreto di aggiornamento del Dpcm 4 agosto 2023 che, oltre a modificare le suddette tempistiche, apporterà alcuni correttivi al Dpcm per riallinearlo alle novità introdotte dalla legge di conversione del dl 75/2023 e non presenti nel testo del Dpcm, a partire dai percorsi di 30 cfu abilitanti riservati ai precari con tre anni di servizio e ai partecipanti al concorso straordinario bis. Le università hanno avuto tempo fino al 10 novembre per presentare le domande di accreditamento, entro dieci giorni dalla ricezione delle istanze il ministero dell’università e della ricerca doveva verificare l’ammissibilità delle medesime, in ordine ai requisiti, adesso l’Anvur ha fino a 40 giorni successivi alla verifica di ammissibilità per esprimere parere motivato in ordine ai requisiti avvalendosi della collaborazione degli organi di valutazione interna delle Università o Istituzioni Afam.
Ciò significa che, al momento, nessun Ateneo può dare indicazioni puntuali dovendosi attendere il parere dell’Anvur, soltanto dopo aver ottenuto l’accreditamento dall’Anvur il Mur emanerà un decreto, che formalizzerà l’offerta formativa disponibile considerando per questo i posti disponibili per classi di concorso in tutti gli atenei/istituzioni Afam accreditati.