di Gianluca Albanese
ROCCELLA IONICA – Le elezioni regionali di domenica scorsa hanno lasciato un pesante strascico nella maggioranza consiliare di Roccella. La sfida – tutta roccellese – senza vincitori né vinti tra il candidato del Pd Vincenzo Bombardieri e quello della lista “Democratici Progressisti” Gabriele Alvaro, si è trasformata in un “redde rationem” tra l’ex assessore allo Sport della passata amministrazione, e l’attuale esecutivo, nel corso del consiglio comunale di stasera, in cui le due fazioni se le sono date – metaforicamente parlando – di santa ragione, ed è culminata con l’abbandono del gruppo consiliare di maggioranza da pare del consigliere Alvaro, che si è collocato in posizione autonoma rispetto a maggioranza e opposizione.
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Per la verità, la decisione di Alvaro era nell’aria da qualche giorno, ma il medico non ha deluso le aspettative dei tanti estimatori accorsi nella sala delle adunanze del palazzo municipale per ascoltare dalla sua viva voce il suo intervento iniziale, a metà strada tra un accorato sfogo e una dichiarazione d’intenti che assume una valenza di spartiacque rispetto alla recente esperienza amministrativa di “Bebo”.
Nel ringraziare i suoi sostenitori e nel formulare gli auguri ad Oliverio e ai consiglieri regionali eletti, Alvaro ha premesso che «Tutte le mie preferenze sono voti di stima, amicizia e affetto, senza il sostegno di portatori di voti e consensi o di apparati di partito o aggregazioni di vario tipo. Questo significa – ha proseguito Alvaro – che tantissimi elettori hanno apprezzato e condiviso la coerenza e la serietà del lavoro svolto in questi anni di impegno amministrativo. Sono amareggiato perché a Roccella le due candidature sono state interpretate come una sfida. Sfida che certamente non ho lanciato io».
Bebo considera la sua candidatura frutto di una decisione del gruppo dirigente del Pd regionale, che ha creato la lista dei Democratici Progressisti «che non è – ha detto Alvaro – una lista sottomarca», aggiungendo poi «Che la maggioranza consiliare abbia deciso di sostenere un altro candidato, per me nessun problema, però, come facente parte della maggioranza, almeno fino a prova contraria, posso sapere come, quando, perché e chi ha preso questa decisione? Dico questo perché non sono mai stato convocato per discutere di questo argomento, né prima né dopo la composizione delle liste elettorali».
Il medico roccellese ha aggiunto che «Dal 14 giugno (giorno del primo consiglio comunale) ad oggi, non sono stato invitato ad alcuna riunione di maggioranza, tranne sei riunioni di preconsiglio», nemmeno quelle fatte per l’estate roccellese «E quella – ha aggiunto Alvaro – per le problematiche del fstival jazz, ed il sottoscritto non è stato interpellato. Nella recente consultazione elettorale, l’amministrazione comunale ha deciso di schierarsi (cosa che nessuna amministrazione comunale del comprensorio ha fatto), non sostenendomi».
Insomma, alla base della decisione di Alvaro di abbandonare il gruppo consiliare di maggioranza, e di dimettersi dalle commissione consiliari di cui fa parte, ci sarebbe, a suo dire, una conventio ad excludendum nei suoi confronti da parte degli altri consiglieri di maggioranza.
Il suo intervento è stato interrotto da numerosi applausi dei suoi sostenitori tra il folto pubblico.
Il sindaco Giuseppe Certomà, prima di replicare ad Alvaro, ha dato notizia della riunione avuta lo scorso 13 novembre con i vertici di Invitalia dopo la decisione di quest’ultima di cedere le quote di capitale della società “Porto delle Grazie”, aggiungendo che «Invitalia ha pubblicato un bando, invitando i soggetti interessati a fare manifestazioni d’interesse per acquisire le quote della società e io terrà costantemente informato il Consiglio degli sviluppi».
Quindi, ha replicato ad Alvaro, dicendo, in sostanza, che alla base della sua candidatura ci sarebbe l’iniziativa del segretario del circolo cittadino del Pd Mimmo Bova, che lo avrebbe, secondo il sindaco Certomà, coinvolto in questa operazione elettorale per le Regionali col solo intento di sfruttare il suo malcontento per la mancata conferma dell’assessorato, attribuendo al voto regionale la valenza di una rivalsa in chiave cittadina contro l’amministrazione.
«Questi – ha detto Certomà – sono metodi della vecchia politica che non possiamo accettare. Noi abbiamo sostenuto la candidatura di Vincenzo Bombardieri perché frutto di un progetto politico ben preciso e importante. Da noi prevale la logica del gruppo, del bene collettivo, e non quella dell’io».
Quindi, ha anche fornito le motivazioni della mancata nomina ad assessore di Alvaro. «Non potevo confermarlo nel ruolo – ha spiegato il sindaco – perché l’esecutivo è passato da 6 a 4 membri e comunque lo avevo proposto anche come candidato presidente del consiglio comunale e lui mi aveva detto di non sentirsi adeguato a quel ruolo: mi chiedo come possa essersi sentito adatto a una candidatura a consigliere regionale…».
Dai banchi della minoranza, il capogruppo Vanessa Riitano, che è anche dirigente del circolo cittadino del Pd ha detto che «L’opposizione ha votato Pd, e fare questo a Roccella non significava votare per forza Bombardieri, che tra l’altro non è nemmeno iscritto al partito e non frequenta le riunioni del circolo. Il Pd calabrese ha fatto due liste: una col simbolo del partito; l’altro col simbolo dei Democratici Progressisti, nella quale è stato candidato il consigliere Alvaro che io avrei votato sotto qualsiasi simbolo si fosse presentato, perché è una persona corretta, onesta, e senza problemi con la giustizia – il riferimento, sebbene non esplicito, sembra diretto alle indagini su Bombardieri – e per la maggioranza la perdita di un ottimo elemento come Alvaro è una vera e propria sconfitta».
Vittorio Zito, dai banchi della giunta, ha detto che «La capogruppo Riitano dovrebbe sfiduciare il sergetario della pseudo-sezione del Pd di Roccella, perché ha votato a favore di Alvaro, usandolo strumentalmente per propri desideri di rivalsa. Lo pseudo circolo del Pd di Roccella è chiuso da anni, non permette a chi non è allineato di farsi la tessera, nonostante le varie segnalazioni fatte al segretario Seby Romeo. In ogni caso – ha aggiunto Zito – la candidatura di Bombardieri è frutto di una riunione provinciale del Pd ed è stata approvata dall’unanimità tranne il voto del rappresentante del circolo del Pd di Roccella, che evidentemente non è stato considerato influente nella decisione di candidare Bombardieri, la cui candidatura è stata costruita già tre mesi fa, al contrario di quella di Alvaro della quale ho appreso solo il giorno della presentazione delle liste. Oggi apprendo che il consigliere Alvaro vuole lasciare la maggioranza per questioni formali. Io lo invito a riflettere e a ripensarci. In ogni caso, sarebbe stato più corretto se avesse lasciato la maggioranza prima delle elezioni regionali».
Alla fine della lunga discussione, si è passati a discutere dei temi all’ordine del giorno, non prima di aver notato il vero e proprio esodo di cittadini presenti, evidentemente, solo per assistere alla discussione conseguente alla decisione di Alvaro, che ha abbandonato i lavori consiliari per intrattenersi fuori dal palazzo municipale con i propri sostenitori. Assenti giustificate le consigliere di minoranza Suraci e Melcore, anche Aldo Chiefari ha dovuto abbandonare i lavori per ragioni professionali, lasciando nei banchi dell’opposizione la sola Vanessa Riitano.
Nell’illustrare il punto sull’assestamento di Bilancio, l’assessore al ramo Scali si è detto rammaricato della decisione dell’opposizione di scrivere al prefetto dopo la seduta consiliare in cui si è votato il bilancio di previsione «Nonostante – ha detto Scali – ci fosse il parere favorevole del revisore dei conti che è organo tecnico e non politico».
Quindi, ha illustrato ogni singola variazione al documento contabile, necessaria per l’assestamento.
Nel dare dichiarazione di voto contrario sul punto, la capogruppo di opposizione Riitano ha detto che «Preliminarmente constatiamo che il nostro “dai e dai” sulle regole del gioco, che presuppongono la consegna della documentazione relativa ai punti all’ordine del giorno in tempi utili e in maniera completa, comincia a dare i suoi frutti anche se, ancora una volta, dobbiamo evidenziare alcune incompletezze. Ci riferiamo – ha spiegato – alla mancata chiarezza su alcune questioni che riguardano i capitoli di entrata e spesa (che non abbiamo avuto modo di spiegare) in riferimento al secondo punto all’ordine del giorno e, per quanto riguarda la rinegoziazione dei mutui, la storia dei mutui stessi, cosa che chiariremo quando si affronterà il punto relativo.In merito al punto riguardante l’assestamento di bilancio, dobbiamo registrare la palese incongruenza, che sconfina nella comicità, secondo la quale venti giorni fa approvavate il bilancio di previsione ed oggi di quel bilancio ne fate carta straccia. Ci chiedete – ha detto, rivolgendosi alla giunta – di approvare un assestamento (quindi una contraddizione con quello appena approvato) di ben 770.000 euro dei quali circa 260.000 quale storno di spesa e circa 510.000 di maggiori entrate e maggiori spese.Cosa può essere successo in venti giorni appare strano capirlo. Più chiara è la constatazione di una amministrazione che governa a vista, giorno per giorno, senza una chiara visione complessiva e senza un programma ben definito. D’altra parte, proprio durante la campagna elettorale, voi stessi avete dichiarato di non avere un programma. Oggi tutto questo appare lampante! In riferimento al punto in discussione il nostro voto è assolutamente contrario e si concretizza nella incoerenza che dimostrate nella proposta.In relazione allo storno di spesa, constatiamo che svuotate completamente il Fondo di Riserva per circa 27.000 euro (ben sapendo che detto fondo serve per le emergenze), per circa 10.000 euro dalle attività culturali, per circa 8.000 euro per il diritto allo studio, per lo sport, per circa 9.000 euro per gli ammortamenti dei mutui riconducibili al terzo punto all’ OdG e per ben, udite udite, 46.000 dai rifiuti ammettendo, in pratica, che le somme introitate dalla TARI sono esageratamente alte. Tutto ciò che noi abbiamo ampiamente dimostrato durate questi mesi. Il totale stornato ammonta a circa 260.000. Dove vanno a finire dette somme? Per circa 150.000 €. nei servizi idrici, senza che nessuno ci abbia detto perché e per circa 100.000 euro nei fondi dei crediti di dubbia esigibilità. Se è vero che dette somme sono dovute per un diverso modo di concepire il bilancio è altrettanto vero che i crediti di dubbia esigibilità stanno aumentando, chiaro segno di un malessere sociale che voi, da tempo, ignorate. La popolazione non ne può più del vostro modo di tartassarla con tasse sempre maggiori, tutte al massimo, rispetto ad una economia locale che è ormai al collasso. Se poi immaginiamo che, per il 2015, tale somma dovrebbe arrivare ad oltre 300.000 euro. il quadro è più che completo. In merito alle maggiori spese, dovute a maggiori entrate per circa 513.000 euro. Non abbiamo bene il quadro della situazione in quanto manca un’adeguata relazione sui vari capitoli proposti. E’ una carenza da parte dell’assessorato che avrebbe dovuto spiegare meglio tutta la materia e, soprattutto, farlo nella commissione. Per tutto ciò, ripeto, noi – ha concluso – siamo contrari».
Nel replicare, l’assessore Zito ha evidenziato che «Il fondo di riserva vien svuotato ogni novembre, e sui rifiuti nel 2014 non possiamo introitare l’intero anno, ma quando maturato fino ad oggi, al fine di determinare correttamente l’ammontare della Ta.Ri. a carico dei cittadini, visto che è un tributo che è proporzionato ai costi sostenuti. Sul servizio idrico – ha aggiunto – lo storno riguarda l’anticipazione del pagamento di debiti pregressi».
Il sindaco Certomà ha respinto le accuse di “navigazione a vista” rimarcando come l’assestamento sia fissato dalla legge entro il 30 novembre, mentre l’assessore Scali ha detto che «Ancora una volta dimostriamo l’assoluta virtuosità dei conti comunali».
Il punto ( e anche il successivo) è passato col voto unanime della maggioranza e il solo voto contrario di Vanessa Riitano.
Sulla rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, l’assessore Scali ha spiegato che «é stato possibile estinguere il vecchi mutui e accenderne 7 nuovi che permettono un’economia di spesa di 11.000 annui che verranno destinati a investimenti, e di spalmare l’ammortamento del mutuo per i prossimi 30 anni. Si tratta di mutui per importanti opere pubbliche, come la viabilità del lungomare, gli impianti sportivi, la manutenzione della piazza, l’acquisto dei cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti, la discarica dei beni mobili e l’urbanizzazione e la manutenzione delle strade».
E se la Riitano ha detto che «Non è giusto caricare i nuovi mutui sulle future generazioni, solo per ottenere un risparmio attuale solo apparente e con un vantaggio che consiste in una mera riduzione del tasso di rigidità delle rete di ammortamento complessiva», il sindaco Certomà ha risposto che «La rinegoziazione dei mutui a carico degli enti locali è frutto di una decisone del Governo centrale, per alleggerire i comuni e favorire gli investimenti. Chi è contro questa decisione – ha concluso – non è in linea col Pd nazionale».