di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Amministrare nel tempo del Governo Renzi sembra essere diventata un’impresa assai complicata. Tra tagli alla finanza trasferita da parte dell’esecutivo nazionale e norme che impongono tempi tassativi e destino incerto per la stabilizzazione pro tempore (quasi un ossimoro) degli Lsu-Lpu in forza agli Enti Locali, anche un semplice consiglio comunale come quello che si è tenuto stamattina per discutere dell’assestamento di bilancio diventa l’occasione per denunciare tutte le difficoltà che i Comuni incontrano nello svolgimento del proprio ruolo amministrativo.
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STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI
Il sindaco Domenico Vestito, prima dell’inizio dei lavori ha fatto una premessa proprio sulla recente decisione da parte di Palazzo Chigi di dare una stabilizzazione per un anno agli Lsu-Lpu in forza ai Comuni, frutto di quella che il primo cittadino ha definito «Una norma contraddittoria che impone un termine quasi impossibile di 20 giorni per scegliere, nel nostro caso, chi dei 34 lavoratori precari da stabilizzare. Si gioca – ha detto il sindaco – sulla pelle di lavoratori senza diritti che nel nostro Comune hanno dimostrato grande senso di responsabilità e attaccamento all’Ente, nonostante le illusioni di cui qualche sigla sindacale ha fatto abuso in campagna elettorale. Abbiamo chiesto più volte dei chiarimenti che lo stesso Ministero del Lavoro non ha saputo fornirci e ora incrociamo le dita per il destino di questi lavoratori, in attesa delle graduatorie. Di sicuro abbiamo fatto bene a lasciare in bilancio 67.000 euro destinati a questo scopo e il nostro dovere l’abbiamo fatto».
L’EMENDAMENTO “LAST MINUTE”
Passando alla discussione dell’assestamento di bilancio, il primo cittadino ha premesso che non vi è alcun nesso tra la vicenda legata alla volontà di Banca Carime di chiudere la filiale cittadina e un presunto “buco nel bilancio comunale”: «E’ la più grande sciocchezza – ha detto Vestito – che io abbia mai sentito da quando sono al mondo» e, nel ricordare che «Le maggiori entrate che oggi votiamo nell’assestamento di bilancio sono dovute a maggiori previsioni di entrate per sanzioni dovute a violazioni del Codice della Strada, interessi su ruoli coattivi e maggiori oneri per la sepoltura, a fronte di maggiori spese per notifiche delle violazioni del Codice della Strada», ha aggiunto che «Non utilizziamo l’avanzo di amministrazione dello scorso esercizio, perché siamo certi del rispetto del patto di stabilità, perché gli equilibri di bilancio sono garantiti dal fatto che le maggiori spese rivestono carattere eccezionale e non sono ripetibili».
Quindi, il primo cittadino, scusandosi con l’intero consiglio comunale e in particolare col gruppo di opposizione, ha dato notizia di un emendamento fatto sulla scorta di quanto pubblicato solo ieri sera sul sito istituzionale della finanza pubblica, che impone un taglio di ulteriori 97.000 euro che il Governo centrale farà ai trasferimenti erariali al Comune di Marina di Gioiosa Ionica, il cui ammontare complessivo non supererà per l’anno in corso i 450.000 euro.
«E’ il frutto avvelenato – ha commentato con amarezza Vestito – del famoso decreto degli 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti con uno stipendio mensile inferiore a 1.500 euro,che evidentemente vogliono finanziare tagliando ancora risorse ai Comuni».
La motivazione è dovuta al fatto che il Comune di Marina di Gioiosa non è più considerato come Ente parzialmente montano, e quindi dovrà applicare l’Imu anche ai terreni agricoli, non potendo più godere dell’esenzione dovuta ai comuni montani.
«Il punto – ha detto Vestito – è che il presunto vantaggio per il Comune dei maggiori introiti dell’Imu che sarà applicato anche sui terreni agricoli, viene annullato dal proporzionale taglio alla finanza trasferita. Una situazione che, per il curioso criterio adottato per annoverare gli Enti tra i comuni montani, ovvero l’altitudine del palazzo municipale oltre i 600 metri sul livello del mare, fa sì che la stessa sorte tocchi a Mammola, Grotteria e San Giovanni di Gerace, che ai fini dell’Imu non sono più comuni montani».
IL “J’ACCUSE” DELL’ASSESSORE NAPOLI
A questo punto, l’assessore Napoli ha chiesto e ottenuto di intervenire, per rivolgere una forte critica politica al Governo Renzi in generale e al Partito Democratico in particolare.
«Questo Governo – ha esordito Napoli – esattamente come quelli che l’hanno preceduto, considera i Comuni come luoghi di scarico delle proprie contraddizioni, finendo per tartassare l’unico presidio di democrazia reale rimasto. I Comuni hanno contributo alla difficile situazione economica nazionale – ha proseguito Sisì Napoli, in una misura non superiore al 2% e si vedono costretti a contribuire al risanamento forzato per il 25% del debito pubblico. Lo stesso decreto “Sblocca Italia”, che io ho letto tutto, non nomina mai la Calabria, alla quale ha dato solo l’elemosina per la stabilizzazione pro tempore dei lavoratori precari. Non riesco a spiegarmi – ha concluso l’assessore all’Urbanistica – come la Calabria abbia tributato un consenso di oltre il 60% alla coalizione egemonizzata dal Pd, come se questo partito avesse privilegiato la nostra regione, invece che penalizzarla ulteriormente, e la deputazione calabrese del Pd ha avallato ogni scelta penalizzante per la Calabria compiuta dal Governo Renzi».
Prima di procedere alla votazione dell’assestamento di bilancio, la capogruppo di opposizione Maria Teresa Badolisani ha chiesto lumi sulle maggiori spese per complessivi 39.000 euro alla Soget, società alla quale è stato esternalizzato il servizio di riscossione dei tributi «Della quale – ha detto la Badolisani – vi siete sempre lamentati per il servizio carente, tanto da dare mandato agli avvocati del Comune per un eventuale applicazione di una penale ai loro danni».
Pronta la replica del sindaco Vestito. «La Soget – ha detto – è pagata con un agio percentuale rispetto ai tributi riscossi: essendo aumentato, grazie all’intransigenza dimostrata dall’intero Consiglio il volume dei tributi riscossi, aumenta anche l’agio per la società. In ogni caso – ha concluso – stiamo chiedendo a tutti i fornitori di beni e servizi dell’Ente di ridurre del 5% i prezzi delle loro forniture, e molti hanno aderito a quest’invito».
IL NUOVO SEGRETARIO COMUNALE
Il Consiglio ha inteso rescindere la convenzione col Comune di Condofuri con la quale si avvaleva del lavoro del segretario comunale Donatella Palmisani, preferendo stabilire una convenzione col Comune di Gioiosa Ionica, grazie alla quale a capo della struttura burocratica dell’Ente sarà il dottor Arturo Tresoldi, che già aveva sostituito la dottoressa Palmisani durante il periodo di maternità. La decisione è passata col voto unanime dell’Aula, con la sola eccezione del consigliere Mesiti, che però ha precisato che non si tratta di una decisione politica ma, piuttosto, dovuta a rapporti amicali con la dottoressa Palmisani, che è stata sua compagnia di scuola.
GLI ALTRI PUNTI
Prima del “rompete le righe” da parte del presidente Loredana Femia, l’Aula ha approvato il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio per piccole somme accumulate negli anni precedenti (tra cui il contributo dovuto nel 2009 al Consorzio di Bonifica) e la variazione al piano triennale delle opere pubbliche, con la quale si intendono realizzare, per una somma di poco superiore ai 535.000 euro, mediante lo strumento del project financing alcuni lavori in un’area del cimitero cittadino, tra cui la camera ardente da utilizzare anche per attività autoptiche e necroscopiche.