di Antonio Baldari
STILO – Un viaggio tra gli scrigni d’arte, storia e cultura della vallata bizantina dello Stilaro. È quello che hanno compiuto un gruppo di studenti della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Mario La Cava” di Bovalino nella prima mattinata di oggi, lunedì 11 dicembre, e fino alle prime ombre della sera, accompagnati da una decina di loro docenti, in testa la professoressa Maria Teresa Procopio, vicaria presso la succitata istituzione scolastica reggina.
Un viaggio che ha conosciuto l’abbrivio a Stilo, dove gli studenti ed i docenti si sono lasciati andare fra le secolari braccia della Cattolica, il gioiello bizantino per eccellenza non solo della vallata ma di tutta l’area magnogreca di Calabria e del mondo intero; qui sono stati calorosamente accolti dal personale del Mibact in servizio alla chiesetta stilese del X secolo, che li ha resi edotti tra le affascinanti pieghe storico-artistico-culturali che hanno attraversato poco più di mille anni, venendo ammirata in ogni più recondito angolo del globo.
Da lì ci si è spostati poco oltre, di una manciata di metri, volendo andare alla scoperta del Parco Archeologico della Cattolica, e specificatamente dei ruderi del complesso conventuale delle Clarisse venuto alla luce all’indomani di un’iniziativa della Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Reggio Calabria e Vibo Valentia una decina di anni fa (in piena sinergia con l’allora amministrazione comunale di Stilo guidata dal sindaco Giancarlo Miriello e per un investimento complessivo di circa 200mila euro, ndr).
Un’altra manciata di metri ed ecco la più che diligente ciurma spostarsi verso la casa che ha dato i natali al più illustre filosofo del Seicento italiano qual è Tommaso Campanella, ammirandone il profilo esterno secondo quanto reca la stele in marmo nel giorno del quarto centenario dalla nascita nell’ormai remoto 1968; intorno a mezzogiorno spostamento verso l’eremo della Beata Vergine Maria di Montestella, in territorio del Comune di Pazzano, dove si sono spalancate le porte di uno dei santuari mariani più belli ed accoglienti della diocesi di Locri-Gerace, grazie anche al notorio sorriso di benvenuto di don Enzo Chiodo, parroco in Pazzano ed in Bivongi, e delle sue fedelissime collaboratrici.
Nel mentre il sole toccava il suo punto più alto nel cielo, sempre più azzurro e terso di nuvole, gli studenti e gli “angeli custodi” dei propri docenti, calavano in religioso silenzio, manco a dirlo!, nel ventre della terra avvolti dalla frescura della grotta e dei suoi dipinti vegliati da San Michele arcangelo e soprattutto da Lei, la Vergine della Stella al centro di un luogo pregno di ascetico misticismo, così come silenziosamente attivi e presenti sono il percorso della Via Lucis, con Gesù Risorto, e di un Orto botanico che può vantare persino “la Stella di Betlemme”, che un fiore pare conosca la vita soltanto in prossimità di una grotta come giustappunto quella eremitica pazzanese.
Pranzo in una nota quanto accogliente struttura ricettiva di Bivongi, completando il tour bizantino dello Stilaro ed ancora grazie alla esemplare disponibilità di don Enzo che, dopo aver immortalato la bellissima giornata in piazza del Popolo bivongese con la rituale foto di gruppo, ha guidato la comitiva nel santuario diocesano di “Maria Santissima Mamma Nostra” all’interno del quale ci si è soffermati sui momenti storici antichi ed attuali vissuti dalla Comunità spirituale che egli ispira, in particolare indicando la via che conduce al Santo Natale avendo quale stella polare in special modo il presepe nei suoi primi 800 anni dalla prima rappresentazione di San Francesco d’Assisi in quel di Greccio.
Baci, abbracci, strette di mano e sinceri auguri di un buon Natale e di un Felice 2024 a margine tra don Enzo, i docenti ed i ragazzi soprattutto, con il loro impareggiabile sorriso che è stato senz’altro l’augurio migliore e la più degna cornice di una giornata indimenticabile.