“La smania di passare alla storia come il realizzatore del ponte sta portando il vicepremier leghista a rastrellare tutte le risorse disponibili, anche a costo di privare la già debole Calabria degli strumenti finanziari per programmare il suo sviluppo” – sostiene il sindaco di Catanzaro. Che poi conclude dicendo “Ma se proprio questo Governo vuole realizzare il ponte, Salvini si costruisca il suo giocattolo con i soldi della sua terra”.
di Antonio Baldari
Non c’è la neve in questi giorni immediatamente precedenti il Santo Natale ma fiocca comunque qualcosa in Calabria, e più precisamente ad abbondare sono le reazioni alla volontà del Governo di costruire il famigerato “Ponte sullo Stretto” andando a toccare parte delle risorse che ineriscono il Fondo sviluppo e coesione destinato alla Calabria e, per come abbiamo riportato nell’edizione di ieri del Nostro Giornale, alimentato anche con delle quote europee.
Nello specifico è Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, ad esternare il proprio pensiero in una nota all’uopo diramata con cui egli afferma che “Come i faraoni dell’antico Egitto, che impegnavano risorse economiche immani per costruire le ambiziose piramidi, il leader della Lega Salvini rastrella con ogni mezzo i soldi per finanziare un’opera, come il ponte sullo Stretto, che la Calabria non ha mai voluto e cercato – asserisce il primo cittadino catanzarese – la smania di passare alla storia come il realizzatore del ponte sta portando il vicepremier leghista a rastrellare tutte le risorse disponibili, anche a costo di privare la già debole Calabria degli strumenti finanziari per programmare il suo sviluppo”.
Un pensiero del tutto chiaro che vede un ulteriore intervento del sindaco Fiorita nel momento in cui egli asserisce che “L’emendamento, con cui parte dei soldi che serviranno per il ponte, se mai si farà, saranno presi dalla riduzione del Fondo Sviluppo e Coesione destinato alla Calabria fino al 2027 – aggiunge Fiorita – è inaccettabile nel metodo e nella sostanza, la Calabria diventa più povera sull’altare di un’opera della cui utilità è legittimo serbare dubbio ma poiché Salvini agisce come se il ponte sia sostenuto e apprezzato dalla popolazione calabrese – chiosa – è forse venuto il momento di fare chiarezza su questo punto: si indìca, come prevede lo Statuto della Regione Calabria, un referendum consultivo su questa opera e sulla sua obiettiva utilità, si pronunci il corpo elettorale calabrese se effettivamente vale la pena sacrificare tutto per una sola opera”.
In conclusione, in merito alla vexata quaestio il primo cittadino di Catanzaro sostiene di avere “La sensazione piuttosto netta che l’opinione pubblica calabrese sia molto indifferente o, in molti casi, molto scettica su quest’opera, io resto dell’idea che un potenziamento delle infrastrutture a terra e dei trasporti marittimi tra Calabria e Sicilia, associato a un ammodernamento delle flotte sotto il profilo tecnologico, risulterebbe una scelta più coerente, più economica e più eco sostenibile – epiloga Nicola Fiorita – ma se proprio questo Governo vuole realizzare il ponte, non lo faccia con i soldi della Calabria, Salvini si costruisca il suo giocattolo con i soldi della Padania”.