DAL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE FERROVIE IN CALABRIA, ROBERTO GALATI, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egregio Presidente,
attraverso la presente lettera aperta l’Associazione Ferrovie in Calabria è lieta di porgerle le più sincere congratulazioni ed inviarle un amichevole “in bocca al lupo” per l’importante traguardo raggiunto. In questo momento storico in cui la crisi economica ha raggiunto livelli di grave sistemicità, in particolare in una terra come la Calabria che da sempre soffre a causa di errate strategie politiche, economiche e sociali, aver corso per la presidenza della Regione assieme al gruppo di candidati che l’hanno sostenuta ed accompagnata in questo percorso Le fa molto onore: il fardello di criticità ed anomalie che ha ereditato e che ci auguriamo riesca gradualmente ad alleggerire è purtroppo consistente.
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L’Associazione Ferrovie in Calabria ha avuto il piacere di conoscerla ed intervistarla lo scorso mese di settembre, durante un suo viaggio a bordo del treno 17 Soveria Mannelli – Catanzaro Città delle Ferrovie della Calabria: oggi, come in quell’occasione, le vogliamo rinnovare la nostra disponibilità alla collaborazione con le istituzioni regionali preposte, tecniche e politiche, nel campo del trasporto pubblico locale ed a lunga percorrenza, con particolare attenzione al campo ferroviario.
L’Associazione, costituita nel dicembre 2012 ma attiva già dall’ottobre 2006 attraverso il portale web “Ferrovie in Calabria”, sta portando avanti, non senza difficoltà, una campagna di sensibilizzazione relativa al trasporto su rotaia. Una campagna fatta di conferenze, convegni, sit-in e quando necessario (purtroppo molto spesso) anche proteste, nonché collaborazioni dirette con organi tecnici all’interno delle aziende ferroviarie (Trenitalia e Ferrovie della Calabria), con un occhio di riguardo anche alle tematiche dall’aspetto maggiormente “ludico” e vicine ai cittadini di ogni età, come mostre fotografiche ed oggettistiche, lezioni di ferrovia nelle scuole assieme al Dopolavoro Ferroviario di Catanzaro Lido, e da circa un anno anche attraverso l’organizzazione di treni speciali a vapore nel cosentino, grazie all’importante sostegno delle Ferrovie della Calabria, azienda alla quale va tutta la nostra riconoscenza.
E proprio le Ferrovie delle Calabria, azienda di proprietà interamente regionale dalla fine del 2012, riteniamo meritino un occhio di riguardo da parte delle istituzioni locali e soprattutto della costituenda giunta. Dopo i turbolenti periodi di crisi finanziaria della società, arrivata ai limiti del default, è necessario che il recente impegno di presidenza, dirigenza e non di meno dei lavoratori aziendali, che hanno compiuto importanti sacrifici per permettere di salvare l’impresa di TPL regionale, non siano stati vani.
Oggi le Ferrovie della Calabria, grazie ad un modus operandi di investimento che si è dimostrato vincente anche in periodo di difficoltà, sono vicine alla riapertura della tratta ferroviaria Gioia Tauro – Palmi, con relativa istituzione di un sistema di intermodalità gomma-ferro che porterà notevoli benefici ai bisogni di mobilità dei cittadini della Piana. Ma non dimentichiamo anche il piccolo ma importante passo relativo al ripristino del servizio su rotaia tra Rogliano e Marzi, al sopracitato recupero dei treni storici con locomotiva a vapore tra Cosenza e Rogliano, oltre alla creazione di un servizio di informazione al pubblico tramite mailing list in collaborazione con la nostra Associazione.
E proprio per quanto riguarda i treni storici, che come dimostrato potrebbero rappresentare una fonte di ricchezza per il nostro territorio, dopo il lancio del bando europeo per l’affidamento del servizio ferroviario turistico sulla linea ferroviaria silana l’attenzione non deve calare: la tratta silana, che collega Cosenza con Camigliatello e San Giovanni in Fiore ed è oggi sospesa all’esercizio, deve tornare protagonista in un territorio che chiede a gran voce il ritorno del treno… non solo a vapore.
A tal proposito, è notizia di questi giorni l’ennesimo fallimento del bando relativo alla costruzione della metropolitana di Cosenza, un progetto obiettivamente poco condiviso dall’opinione pubblica a causa degli alti costi e del notevole impatto sulla viabilità cosentina, che addirittura rischia di essere sovradimensionato e poco funzionale. Si tratta di 160 milioni di Euro di fondi comunitari che rischiano di essere definitivamente perduti, per l’ennesima volta.
Con la stessa cifra sarebbe stato possibile ripristinare e velocizzare la tratta ferroviaria silana, che sarebbe tornata ad essere un punto di riferimento per tutti i piccoli e grandi comuni attraversati (basti pensare che nel tratto Pedace – San Pietro in Guarano la linea potrebbe rappresentare una sorta di piccola metropolitana, vista la presenza ravvicinatissima di più stazioni), e soprattutto un mezzo di trasporto sicuro e rapido rispetto a quello su gomma, specie nei mesi invernali, considerando la pericolosità della SS 107 “Silano-Crotonese”.
Ma anche il ripristino integrale del tracciato della Catanzaro – Cosenza, allo stato di studio di fattibilità, non può finire in un nulla di fatto, “trascinato” nel baratro dal fallimento del progetto della metropolitana di Cosenza. Metropolitana che, a nostro parere, potrebbe essere sostituita da un prolungamento del binario a scartamento ridotto di Ferrovie della Calabria, in sede promiscua sui binari di Rete Ferroviaria Italiana dalla stazione di Cosenza Vaglio Lise a quella di Castiglione Cosentino, dalla quale i trenini di Ferrovie della Calabria, previo adattamento dello scartamento del binario, proseguirebbero verso il campus di Rende sulla sede della vecchia ferrovia per Paola, oggi in stato di abbandono, che passa esattamente all’interno della cittadella universitaria. E potenzialmente, con il ripristino integrale e la velocizzazione della Catanzaro – Cosenza, si andrebbe a creare un invidiabile collegamento diretto tra università e poli lavorativi, dall’università di Catanzaro a quella di Cosenza.
E’ questo il futuro che meritano le Ferrovie della Calabria: progetti utili alla collettività, sostenibili e non ideati al solo scopo di favorire i gli interessi degli speculatori, e che soprattutto possano portare introiti a quell’azienda che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della mobilità pubblica calabrese.
Prima di concludere la nostra lettera, non possiamo dimenticare il grave stato in cui versano anche il trasporto locale su rotaia gestito da Trenitalia, in particolare sulla linea Jonica, linea che tra l’altro è in corso di grave ridimensionamento infrastrutturale da parte di RFI a causa della soppressione dei binari di incrocio in oltre dieci stazioni, con conseguente riduzione della capacità di traffico dell’importante dorsale ferroviaria. La presenza di servizi su gomma in sovrapposizione al treno, alle porte del 2015, non è più accettabile: sono costi che ingiustamente vengono sostenuti dai cittadini calabresi, peraltro beffati due volte, visto che il servizio è assolutamente poco appetibile. No alle sovrapposizioni, no alle concorrenze tra vettori di trasporto pubblico pagati con i soldi dei cittadini, sì alle integrazioni modali gomma-ferro: è questa la strada da seguire, già intrapresa nel resto d’Italia e d’Europa.
Un altro capitolo da non dimenticare riguarda la ferrovia Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, parzialmente rinnovata nel 2008 con la costruzione della variante Catanzaro Lido – Settingiano e della nuova stazione di Catanzaro-Germaneto: a causa del non completamento del progetto di velocizzazione della tratta, oggi il servizio su rotaia tra il Capoluogo di Regione, il corridoio ferroviario Tirrenico e l’aeroporto internazionale è divenuto poco appetibile a causa degli alti tempi di percorrenza (compresi tra 45 e 50 minuti per percorrere 43 km), provocati tra le tante problematiche, anche dalla presenza di un ponte provvisorio tra Marcellinara e Feroleto Antico. E’ necessario, in tempi brevissimi, decidere cosa fare di questa linea che dovrebbe rappresentare il principale asse di collegamento tra lo Jonio ed il Tirreno. La stazione di Germaneto potrebbe divenire un importantissimo punto di arrivo e partenza di migliaia di lavoratori calabresi, vista l’imminente inaugurazione della cittadella regionale posta a pochissima distanza dall’impianto di RFI, e che addirittura dovrebbe essere collegata nei prossimi anni da una linea ferroviaria a scartamento ridotto (il famoso Pendolo), il cui appalto per la costruzione è stato già aggiudicato. Sarebbe un insulto al Capoluogo costruire una ferrovia per collegare il centro città con una stazione ferroviaria costruita nel 2008, ma già divenuta quasi il fantasma di se stessa. Quello che quindi chiediamo è l’immediato impegno degli 80 milioni di Euro, stanziati nel 2012 dal Ministero della Coesione Territoriale, destinati all’elettrificazione della tratta tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale: ciò che chiede non solo l’Associazione Ferrovie in Calabria, ma i cittadini catanzaresi e jonici, è prima di tutto la messa in sicurezza e la velocizzazione dell’intera tratta, con costruzione dell’irrinunciabile collegamento ferroviario con l’aeroporto internazionale, ed in seguito l’elettrificazione, la quale allo stato attuale (a causa del tracciato poco agevole e costellato di criticità idrogeologiche) sarebbe totalmente inutile ai fini del miglioramento e della velocizzazione dei treni. Una nuova Catanzaro Lido – Lamezia darebbe anche la possibilità di collegare direttamente Catanzaro, e cioè il capoluogo di Regione, con il resto d’Italia ed in particolare la Capitale. Non sarebbe più un sogno collegare con un servizio Frecciargento Catanzaro Lido con Roma Termini in 4 ore e 30 minuti, con relative coincidenze Regionali da/per Crotone-Sibari e Soverato-Roccella Jonica-Reggio Calabria. Anche lo stato e la consistenza numerica del materiale rotabile a trazione diesel è ormai inaccettabile: sulla linea Jonica tutti i treni Regionali vengono effettuati con automotrici diesel, le cosiddette “littorine” risalenti agli anni ’70, poco capienti e non adeguate a percorsi medio-lunghi, senza contare che non sono rari i casi in cui tale materiale, che dovrebbe essere considerato d’epoca, viene utilizzato addirittura per l’effettuazione di treni InterCity tra Reggio Calabria Centrale – Taranto, con conseguente danno e truffa ai danni dei viaggiatori. Perciò, l’acquisto di nuovi treni diesel da utilizzarsi sulla linea Jonica non può essere rimandato ulteriormente: come per anni la Regione Calabria ha acquistato centinaia di autobus, è arrivato il momento che ci si impegni seriamente anche nel trasporto ferroviario, perché è ormai tramontata l’era dei servizi e dei treni calati dall’alto da “mamma Stato”.
L’Associazione Ferrovie in Calabria si augura quindi che nel prossimo quinquennio di governo la giunta Oliverio, assieme ad un’opposizione attiva e costruttiva, possa far cambiare rotta a questa regione: potrebbe essere l’ultima possibilità, prima del definitivo impoverimento e spopolamento della nostra bellissima terra, ai quali nessuno di noi vorrà mai assistere.
Rinnovando quindi la nostra disponibilità alla collaborazione, porgo un cordiale saluto ed un augurio di buon governo, a nome del direttivo, degli associati e delle centinaia di simpatizzanti dell’Associazione Ferrovie in Calabria.