Nel primo pomeriggio di ieri il cielo è grigio sopra la popolosa cittadina della Riviera dei Gelsomini ed anche noir, molto noir grazie anche e soprattutto all’apprezzato, primo, romanzo dell’avvocato del foro di Locri, che ha dialogato con la presidente Antonella Scabellone e la docente Federica Malara del liceo “Mazzini”.
Antonio Baldari
Ultimi scampoli di vacanze natalizie con i primi assaggi di freddo, orgogliosamente sostenuti dalla tanto, sospirata, pioggia che cade piuttosto copiosa, a Siderno, nel primo pomeriggio di domenica scorsa, 7 gennaio; il cielo è grigio sopra la popolosa cittadina della Riviera dei Gelsomini ed anche noir, molto noir grazie anche e soprattutto a “Percorso verso un omicidio”, l’apprezzato, primo, romanzo di Domenico Sergio Ammendolea, avvocato del foro di Locri.
Che nella circostanza è stato presentato nel magico spazio “WINTERLAND”, dalla sezione Pro loco di Siderno e particolarmente dal suo presidente, Antonella Scabellone, avvocato anch’ella e che si è ben districata nei meandri più o meno bui, o più o meno chiari, di tale “percorso”, che è sostanzialmente un romanzo noir “ma in alcuni passaggi anche legal thriller, questo sì, ma che non è affatto romanzo di ‘ndrangheta come erroneamente ha pensato qualcuno, non vi è la struttura, non vi sono le ‘ndrine e tutto ciò che gravita in questo sistema” – ci tiene a precisare il buon Domenico in un fluente e sia pur meteorologicamente frizzante dialogo.
A cui partecipa anche una docente, Federica Malara, una sorta di “promoter” del succitato testo prescindendo dal liceo “Mazzini” di Locri dove il testo è stato presentato anche e soprattutto ai ragazzi che se ne sono appassionati oltremodo, mettendo in luce degli aspetti molto interessanti, che la dicono lunga su come “Percorso verso un omicidio” abbia attecchito presso le nuove generazioni “che lo hanno letto e che continuano a leggerlo in poco tempo grazie anche e soprattutto alla tecnica ed allo stile adottati da Domenico di coinvolgere il lettore facendolo arrivare fino in fondo” – chiosa la Malara.
Per vedere come va a finire, che non intende affatto spoilerare il presidente Scabellone, passando attraverso tre, distinti, momenti inseriti nel contesto più ampio del libro, gettandoli poi in pasto alla discussione di cui si impadronisce anche lo sparuto pubblico presente alla kermesse, con ogni probabilità per “colpa” di Giove Pluvio e dei suoi prodi; ad ogni buon conto si prosegue andando a chiudere dopo circa un’ora nell’area di giochi, frizzi, lazzi e schiamazzi sidernese, un po’ sottotono visti i quasi del tutto spenti mortai di fuochi in festa.
Spenti anche dall’avvocato Ammendolea che, alla specifica sollecitazione del presidente della Pro loco di Siderno, Antonella Scabellone, circa un “seguito” da dare a questo romanzo, egli afferma che “Vediamo come saremo combinati con i tempi, per questo ce ne sono voluti ben quindici ma dopo averci impiegato solo sette mesi a scriverlo, nel 2006, sull’onda generata dall’omicidio Fortugno, poi è rimasto lì, nel cassetto, salvo poi riprenderlo e concluderlo nel 2021” – sostiene al fine il professionista locrese.
Che epiloga tra una zeppolina ed una leccornia del figlioletto che, per tutto il tempo, non ha staccato gli occhi di dosso al padre, come i suoi lettori, quelli di “Percorso verso un omicidio”. Ancora e poi ancora tutto da leggere, ancora e poi ancora tutto da scoprire.