(foto di Enzo Lacopo)
di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Un pomeriggio lungo per i sindaci della Locride. Riuniti in assemblea per oltre quattro ore da cui sono emersi dei dati di fatto dai quali non si può prescindere.
{loadposition articolointerno, rounded}
Primo: la rassegnazione collettiva per quella che è una realtà amara. Qualsiasi sia la determinazione dei sindaci della Locride, le istituzioni di riferimento non ne daranno mai il giusto peso. L’ingegnere Bruno Gualtieri, dirigente dell’assessorato ambiente regionale, in una telefonata con il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha apostrofato i sindaci “voi della Locride siete sempre i soliti”.
Di questa scarsa considerazione prova ne è la manifestazione di protesta di ieri dei primi cittadini all’impianto di smaltimento rifiuti di Contrada San Leo, per bloccare il conferimento dei camion colmi di rifiuti provenienti da Reggio Calabria. Presa di posizione che, come risultato, ha ottenuto un’altra ordinanza regionale che stila una classifica dei comuni su parametri quali la percentuale di differenziata raggiunta, la situazione debitoria e la popolazione.
Classifica per la quale Locri si trova in ultima posizione. L’ordinanza per ogni comune stabilisce le tonnellate da conferire all’impianto sidernese che ha una capienza massima di 130 tonnellate giornaliere estendibili fino a 195. Tonnellate ripartite per comune comunque non sufficienti per sgombrare le strade dai rifiuti, visto il rallentamento di queste settimane.
Secondo: l’abitudine, andando avanti nel tempo sempre più accentuata, di una parte consistente di sindaci di avere come punto di riferimento il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese.
Evidenziato questo, nella riunione fiume dopo aver ribadito in modo chiaro la necessità di far capire a chi di competenza che prescindendo da qualsiasi sacrosanta forma di solidarietà verso i problemi di Reggio Calabria, all’impianto di Siderno devono nel modo più assoluto conferire solo e soltanto i Comuni della Locride, perché i problemi del capoluogo di provincia sono stati la prima causa della saturazione della discarica di Casignana. Concetti questi più volte evidenziati dal sindaco di Bianco, Antonio Scordino, il quale ha anche posto l’accento sul fatto che, qualsiasi cosa si farà nei prossimi giorni, un segnale comunque, anche solo ai cittadini stessi è stato dato andando a bloccare l’impianto.
Il presidente dell’Assemblea dei sindaci, Giorgio Imperitura, ha letto una lettera del neo primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nella quale ha chiesto ai sindaci della Locride di poter procedere con i conferimenti.
Sul blocco dei quali, nel corso della riunione è arrivata la notizia che forse sempre ieri a tarda serata è stata data la possibilità a Reggio Calabria di procedere lo stesso. La notizia non è stata ancora confermata anche se più di una persona ha parlato di “movimento anomalo di camion intorno all’impianto”. I Carabinieri hanno acquisito i filmati della videosorveglianza dell’impianto per fare luce sull’accaduto.
Alla fine delle quattro ore la determinazione a cui si è arrivati è l’invio immediato al Prefetto di Reggio Calabria di un documento, predisposto dal sindaco di Stignano, Franco Candia, nel quale si chiede la rimodulazione dell’ordinanza, dove si conferma la volontà di utilizzare l’impianto di San Leo solo per i Comuni della Locride. Dopo di che, se questo documento non considerato da Calabrese come una soluzione alla problematica, anzi l’ennesimo prodotto fine a se stesso, non sortirà nulla nel brevissimo periodo, quindi entro mercoledì, in considerazione dei giorni festivi, ci si riunirà nuovamente in assemblea permanente per pensare alla prossima azione da intraprendere.