LOCRI- Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha revocato il regime di carcere duro (il c.d. 41 bis) a Giuseppe Marcianò, condannato all’ergastolo, con pena definitiva confermata dalla Cassazione, per essere ritenuto il mandante, insieme al padre Alessandro, dell’omicidio di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale ucciso il 16 ottobre del 2005 a Locri a Palazzo Nieddu. Giuseppe Marcianò, che si trova attualmente detenuto nel carcere dell’Aquila, sta scontando la pena dell’ ergastolo così come Salvatore Ritorto e Domenico Audino, considerati gli esecutori materiali del delitto Fortugno. Processo invece da rifare per l’ex caposala dell’ospedale di Locri, Alessandro Marcianò, considerato dall’accusa mandante, assieme al figlio Giuseppe, dell’omicidio Fortugno, per il quale, nell’ottobre 2012, la Cassazione ha annullato la condanna del carcere a vita e che dunque avrà diritto ad un nuovo processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria.
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