di Simona Ansani
SANREMO – Benché i cantanti anche questa sera fossero in gara, quindici le esibizioni presentati per la prima volta dai quindici cantanti che vedremo domani concorrere, la serata è stata molto più intima, senza l’ansia da prestazione. Paradossale ma l’aria che si è respirata all’Ariston era proprio questa.
Ma le emozioni non sono mancate, dalla voce sublime di Giorgia, la co conduttrice della seconda serata, che festeggia i trenta anni della canzone “E poi”, lei the voice, simpatica sul palco e disinvolta, con quella genuinità e umiltà, sembra la ragazza della porta a canto.
La vera commozione arriva sul palco con il grande Maestro Giovanni Allevi, raccontando la sua malattia, insegna la bellezza della vita, del creato e porta sul palco, spiritualmente le persone che ha incontrato dentro l’ospedale e fuori, che come lui stanno o hanno combattuto come guerrieri la malattia. Si commuove quando parla dei genitori che affrontano accanto ai figli drammi che solo chi è malato è costretto a dover condividere con i famigliari. 《E’ arrivata la diagnosi, pesantissima, ho guardato il soffitto e avevo sensazione di avere la febbre a 39, per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze ma non la speranza e la voglia di immaginare. Il dolore mi porge anche degli inaspettati doni. Non si contano le albe e i tramonti che ho visto dalle stanze dell’ospedale. E poi la gratitudine per tutto il personale medico, la riconoscenza per la ricerca scientifica, per il sostegno della mia famiglia, per la forza, l’affetto e l’esempio che ricevo dagli altri pazienti. I guerrieri, e lo sono anche i familiari, i genitori. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio non conta più. lo posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure in me c’è qualcosa che permane, e permarrà sempre. lo sono quel che sono, cosa mai sarà il giudizio dall’esterno. Voglio accettare il nuovo Giovanni. Com’è liberatorio essere se stesso! Ho due vertebre fratturate e tremore e formicolio alle dita. Però come dissi in quell’ultimo concerto, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima》. In Allevi ciò che traspare è la passione per la sua musica, la voglia di tornare a suonare e lo fa con una delicatezza scegliendo un brano unico “Tomorrow”, perché domani ci sarà sempre un motivo per tornare a sperare, ad amare, a vivere e gioire.
Lo spazio per lo show internazionale viene affidato al super ospite John Travolta che ad Amadeus sul palco insegna alcuni passi dei balli più celebri dei film da lui interpretato, da Grease a Pulp Fiction, ma non finisce qui, perché all’Aristonello, Fiorello coinvolge John in una coreografia molto nazional popolare, il Qua qua dance, ovvero il ballo del Qua Qua. Come nel 2006, la sua prima volta al Festival di Sanremo, John Travolta, nei suoi quasi 70 anni, portati super bene, sta al gioco e si diverte.
Sulla Costa crociere è Bob Sinclar che trasforma in una mega festa il ponte della nave e tutto il teatro dell’Ariston.
La classifica provvisoria della top five della seconda serata, decretata dal voto dei telespettatori e delle radio è la seguente: