SIDERNO- Sarebbe dovuto essere solo un incontro tra il commissario straordinario alla guida del comune di Locri Francesca Crea e il commissario di Siderno Luca Rotondi, quello che si è tenuto questa mattina nella sala consiliare di Siderno, per convenire ad una soluzione all’attuale emergenza ambientale che da diverso tempo attanaglia il nostro territorio.
Martedì scorso, come riportato da Lente Locale, i due commissari avevano avuto già modo di incontrarsi, per tentare di trovare una strategia efficace per gestire l’annosa vicenda del problema rifiuti. Ed invece, l’assemblea di quest’oggi ha necessariamente coinvolto anche altri nove comuni del comprensorio, interessati al progetto per la raccolta differenziata finanziato dalla Regione Calabria, pari a circa un milione di euro lordi. Nello specifico, i comuni destinatari di tale finanziamento sono: Locri, Siderno, Antonimina, Ciminà, Placanica, Portigliola, Samo, San Luca e Sant’Ilario. Interessanti, sono stati i punti di vista espressi da ciascuna istituzione presente, dimostrando molte riserve su un progetto deliberato dai precedenti amministratori in carica; un progetto già andato in gara, ma poi per motivi tecnici fallita, ragione per la quale dovrebbe essere riproposta una nuova gara. Prima però di procedere con l’avvio di una nuova gara, sulla base delle sollecitazioni degli altri comuni, (come riferitoci da Luca Rotondi), si è ritenuto doveroso indire l’assemblea di questa mattina, cui seguirà lunedì pomeriggio 21 gennaio alle ore 15, 30 a Catanzaro, un incontro con Bruno Gualtieri, dirigente generale del dipartimento delle politiche ambientali della Regione Calabria, affinchè valuti la loro proposta di: incrementare il budget concessogli, dal momento che la somma prestabilita (un milione di euro), per 9 Comuni, non è sufficiente per le esigenze della differenziata; in secondo luogo, si chiederà se tecnicamente sarà possibile rimodulare il progetto consentendo ai comuni con un certo margine di autonomia, di sviluppare anche un servizio porta a porta. Il progetto in questione, infatti, come illustrato dall’ingegnere Fazzari, prevede una differenziata stradale con gli appositi cassonetti differenti a seconda della tipologia di rifiuti; inoltre, il finanziamento è valido solo per un anno, che tradotto significherebbe ritornare al punto di partenza senza disporre più degli idonei strumenti per intraprendere il sistema della differenziata. Dunque, i commissari e i primi cittadini intervenuti, hanno più volte sottolineato di non condividere il sistema di raccolta così concepita, ribadendo con fermezza di voler garantire una differenziata seria ed eventualmente utilizzare i fondi della Regione, per strutture idonee dove collocarla, ad esempio opportune isole ecologiche, la cui utilità principale risiede nel conferire meno rifiuti in discarica per recuperare risorse e tutelare l’ambiente, gestendo autonomamente il sistema porta a porta. <<Con la Crea- ha detto Rotondi- ci siamo posti il problema dove cogliere la differenziata; il sito di stoccaggio (come previsto nel progetto), si trova vicino al vecchio depuratore di Siderno>>. <<Non ero a conoscenza di questo progetto- ha poi commentato la Crea- sono mortificata nel dover assumere la carica di Commissario di una città mal ridotta; sono 300 le tonnellate di rifiuti sparsi nel territorio, ma sono solo 10 le tonnellate che si riesce a conferire in discarica giornalmente. La situazione è insostenibile, non sappiamo dove smaltire i rifiuti, arrecando danni al territorio. Le prospettive sono due: aprire altre discariche o favorire la differenziata. La mia idea in comune con Siderno, è avviare una differenziata, anche se sono contraria alla raccolta differenziata mediante l’uso dei cassonetti stradali che impongono un finanziamento per un anno, dobbiamo alzare la nostra richiesta. E in questo mi trovo favorevole alla procedura porta a porta>>. Intanto, in attesa di conoscere il verdetto finale di quanto richiesto alla Regione, i nove comuni hanno già fissato un nuovo incontro a Siderno per giovedì prossimo alle ore 12.
FRANCESCA CUSUMANO
IL CORSIVO.
Un problema non di poco conto quello che sta avvolgendo il comprensorio e creando non pochi gratta capi al direttivo locrideo. Una proposta sopraggiunge dalle file più alte del comitato dei sindaci dove è il sindaco Giuseppe Strangio a farsi portavoce di necessità impellenti per risolvere il disagio ambientale che da mesi sta tenendo al laccio la maggior parte dei comuni. Una richiesta che arriva direttamente sulla scrivania di Bruno Gualtieri, direttore generale del dipartimento delle politiche ambientali della Regione Calabria atteso per il prossimo lunedì. Sarebbe di gran lunga auspicabile però che i nove comuni interessati prima di presentarsi in forza da Gualtieri trovassero un accordo sul progetto da presentare. Le divergenze riscontrate riguardano due diversi modi di attuare la raccolta differenziata. Infatti, se da un lato c’è chi condividerebbe volentieri il progetto esposto dall’ingegnere Fazzari concependo appunto un tipo di differenziata stradale con gli appositi cassonetti differenti a seconda dei rifiuti, meno dispendiosa e forse più semplice da attuare ( anche se poco duratura) dall’altro c’è chi, invece, non condivide un tipo di raccolta di così concepita ma auspicherebbe a un progetto ben più ambio che ovviamente necessiterà di qualche rimpolpamento regionale prima e di una capillare organizzazione poi, capacità questa celebre fra la classe dirigente. Si perché portare a regime una raccolta differenziata efficace e vantaggiosa oltre all’ovvia e necessaria collaborazione cittadina, conditio sine qua non qualsiasi sforzo amministrativo sarebbe vano, le forze amministrative in gioco dovranno trovare un reale punto d’incontro lasciando ad altri le lobby politiche che a nulla servirebbero. Ma manca ancora qualcosa per rischiarare gli interrogativi posti attorno a questo annoso problema. Già perché inneggiare alla differenziata senza la possibilità di dislocare i rifiuti in aree non solo di stoccaggio ma che consentano un riciclo del materiale, beh allora ciò vuol dire risolvere un problema solo per metà. Un’area di tal genere sarebbe dovuta sorgere accanto all’isola ecologica di Bovalino in zona Cottura, un piano ormai sfumato per mancanza di una strada che avrebbe dovuto collegare l’area alla statale. Un progetto che seguendo le orme di Carla Poli e centro di riciclo di Vedelago avrebbe potuto fare la fortuna della Locride, ma niente. Ci rimangono però le discariche almeno fino a quando anche queste non collasseranno riempite fino all’orlo dei nostri quintali di rifiuti. Non si starà attendendo forse questo, di non avere altre vie d’uscita e di cercare di salvarsi ancora una volta al novantesimo minuto?
ADELINA B. SCORDA