di Simona Ansani
Dolce, carismatica, con quella cazzimma giusta, che le ha permesso così di inseguire sempre le sue passioni per farne delle piccole opere d’arte, dove cogliere attimi entrando in empatia con i soggetti che immortala, è la prerogativa principale di Vivina Falco, giovane artista della Locride. Con questa intervista abbiamo cercato di scoprire quel qualcosa di personale e descrivere le sue opere artistiche.
1) Sei un artista davvero molto giovane, ma la tua passione, per la fotografia, per l’arte, per la bellezza della natura sicuramente ti accompagna sin da quando eri piccola.
Beh si,praticamente da sempre sono stata appassionata dell’arte nelle sue varie forme! Per un periodo ho avuto la passione della pittura infatti mi ritrovavo a dipingere dei piccoli quadri così a tempo perso notavo che per me era una sorta di evasione dal mondo reale, come se mi trovassi in un’altra dimensione! Dipingere mi rilassava molto e mi aiutava a distaccare la mente da quella che era la quotidianità! Ovviamente il tutto accompagnato da dolci note di musica (che non deve mai mancare per me). Ricordo che per quanto fossi appassionata partecipai anche ad un concorso in un piccolo paesino della zona presentando un mio quadro, posizionandomi quarta in classifica, avevo 14 anni!
2) Ti ricordi quale è stato il tuo primo scatto in assoluto e cosa hai provato dentro di te, quali sono state le tue emozioni.
Non ricordo bene proprio il mio primo scatto ad essere sincera! Ma ricordò più o meno le primissime uscite organizzate proprio per scattare ad un soggetto! Le emozioni che provavo a primo impatto erano semplicemente sensazione di divertimento, ero una ragazzina di 17 anni! Mi divertivo lo facevo molto per gioco. Parecchie volte ho provato pure stupore. Stupore nel vedere come un piccolo oggetto metallico dalla dimensione di una scatolina potesse bloccare una brevissima frazione di tempo e renderlo eterno.
3) C’è davvero molta empatia nei tuoi lavori, sei una artista che percepisce i particolari, una bellezza che va oltre lo sguardo, personalmente credo che tu non scatti, tu racconti.
EMPATIA! Per me l’empatia è quasi tutto! È una delle parole chiave del mio lavoro! Secondo me se non sei empatico questa professione non la puoi fare! Una cosa che mi è molto d’aiuto in questo è anche il mio carattere! Sono un eterna cuoriosona mi piace osservare, ogni minima cosa! Ma non per giudicare ma per fortificare! Mi spiego meglio, sono sempre stata innamorata dei dettagli e sono sempre stata stra convinta che i dettagli fanno la differenza ma se non si sta attenti e non si osserva attentamente come fai a coglierli? Non tutti li riescono a notare perché spesso si da per scontato. Ma bisogna saper cogliere il bello e sono convinta che ogni essere umano abbia il bello e il meglio di se! Mi rende felice sentire dire che “ racconto“ perché è proprio il mio scopo! Mi piace conoscere e raccontare secondo la mia percezione e visione!
4) Hai realizzato una mostra fotografica con foto che sono vera arte, ci vuoi raccontare qualcosa di più dei due progetti “La cura” e “Love”.
Grazie di cuore per tutti i tuoi complimenti! Sono grata per tutto questo. Questi due progetti li tengo veramente a cuore perché sono progetti estremamente personali. Narrano un periodo della mia vita. Nasce prima il progetto “ La cura “ nel 2021 che parla delle imperfezioni del corpo. E del fatto che se te ne prendi cura, quelle stesse imperfezioni, accarezzandole e sfiorandole protrerebbero farti “fiorire” perché sono le imperfezioni che ci rendono unici, anziché vederli come aspetti negativi (come ho fatto io per anni). Subito dopo qualche mese nasce “Love”, un progetto che descrive un lato di questo grande sentimento. La Rosa presente nei ritratti rappresenta appunto l’amore. L’amore è visto come infatuazione e illusione di una cosa così bella tanto da sentirsi accecati, ma tanto da non vedere le sue spine. Da lì c’è la goccia di sangue che rappresenta il dolore, dopo di che la lacrima e lo stupore per quando riguarda il dolore causato da questa cosa che tutti dicono sia così bella e semplice. Questi due progetti sono stati come un introspezione e uno sfogo! Entrambi sono composti da autoritratti!
5) Fra i tuoi tantissimi lavori ci sono due fotografie che mi hanno rapito perché fra le due ci potrebbe essere una sorta di filo rosso che unisce l’una all’altra, la delicatezza di una rosa e due mani che vorrebbero abbracciarla come per proteggerla e il tocco di due mani dietro un vetro, ricordo di un momento particolare della esistenza di ognuno.
Si decisamente hai detto giusto. In entrambe sono presenti le mani! Sono sempre stata affascinata da questa parte del nostro corpo. Le mani per me sono così delicate, sensibili e in grado di suscitare emozioni! La prima fa parte di uno scatto del progetto “ love” dove due mani danzano intorno alla rosa quasi a fare un movimento lento e delicato per avvicinarsi piano piano ad essa. Nel secondo scatto Invece vengono ritratte due mani che si toccato attraverso un vetro! In questo caso fuori dal vetro viene ritratta la mano di mia madre e dentro la mia. Questo sta a significare quello che è stato il contatto secondo la mia idea durante il periodo del covid il quale ci ha allontanato appunto dai nostri affetti più cari a volte. Tra l’altro questa fotografia è stata realizzata per partecipare ad un festival della fotografia a Reggio Emilia. E fra decine e decine di foto, “ il contatto “ è stata scelta per l’esposizione Fotografa Europea a Reggio Emilia. Ho avuto la fortuna di poterla esporre nel centro storico insieme ad un gruppo di 15 persone provenienti da tutt’Italia!
6) Viviana se volessi rappresentare in un tuo scatto il momento della vita che stai vivendo ora, descrivici che scatto sarebbe..
Se dovessi rappresentare in un mio scatto il periodo della mia vita che sto vivendo adesso sicuramente sarebbe uno scatto colorato molto allegro, ma con una predominanza di colori caldi che per me stanno a significare l’amore e l’affetto! Mi ritengo molto fortunata e ringrazio la mia famiglia che mi sostiene giorno per giorno devo molto a loro. La famiglia é la base di tutto. E grazie anche a tutti coloro che si affidano a me per rendere immortali le loro emozioni e i loro ricordi. Sono invasa dal loro affetto e dalla loro felicità.
7) Mentre questa intervista se chiudi gli occhi a quale immagine la associeresti per incorniciarla così come è?
Questa intervista l’assocerei ad un’immagine “ Dreamy” si! Perché mi sento così grata ad esser qui a parlar di ciò che amo. E ringrazio te Simona per avermi dato la possibilità di potermi un po’ raccontare! Mi sembra un sogno perché molte volte ho pensato di non essere compresa. O che le mie foto non venissero apprezzate, ma tutto questo mi fa capire che non è così che le immagini arrivano e arrivano al cuore e d’altronde è anche questo il mio obiettivo.