di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Wikipedia)
Una preziosa lettera autografa di Giacomo Leopardi, datata 22 dicembre 1824 e indirizzata al cugino Giuseppe Melchiorri, è stata acquistata dalla Biblioteca Nazionale di Napoli. La lettera, dal grande valore storico e letterario, va ad arricchire il fondo leopardiano conservato nella Biblioteca unendosi idealmente all’altra lettera autografa, sempre del Leopardi, datata 29 agosto 1823 e indirizzata allo stesso cugino. Il documento epistolare è stato acquisito per un importo di 8500 euro grazie alla segnalazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e all’esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero della Cultura. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha affermato: “L’acquisizione da parte della Biblioteca Nazionale di Napoli di una lettera autografa di Giacomo Leopardi è una notizia di grande rilievo per il mondo della cultura italiana.
Si tratta di un documento di grande valore che arricchisce ulteriormente il già ricchissimo patrimonio della Biblioteca e ci permette di conoscere meglio la vita e il pensiero di uno dei più grandi poeti della nostra storia”. La lettera privata sarà oggetto di studio per incrementare le notizie sulla vita e sull’opera del poeta. Infatti in questa lettera Leopardi parla della nascita di un componimento mai dato alle stampe, esprimendosi così: “una edizioncina elegante dei Caratteri di Teofrasto tradotti dal greco in puro e buono italiano”.
Queste righe testimoniano l’interesse filologico di Leopardi per la realizzazione di una edizione del testo greco che consentisse una più corretta traduzione di un libro poco conosciuto e del quale esisteva una più imprecisa traduzione fatta “dal Costantini”. Sembra che le due missive possano avere una continuità tra di loro, perché appaiono simili nella scrittura delle consonanti e delle vocali, nel carattere maiuscolo e minuscolo ed anche nei contenuti e nei sentimenti di stima reciproca espressi. Infatti i due cugini intrattennero nel tempo una fitta corrispondenza che denota un comune interesse per la cultura e un profondo affetto per l’assidua frequentazione fra i due durante i soggiorni romani di Leopardi.
La Biblioteca Nazionale di Napoli, terza tra le più importanti biblioteche d’Italia dopo Roma e Firenze, conserva un patrimonio librario di edizioni rare e preziose con quasi due milioni di volumi, circa 20.000 manoscritti, più di 8.000 periodici, 4.500 incunaboli e 1.800 papiri ercolanensi. Per quanto riguarda Giacomo Leopardi, la Biblioteca Nazionale di Napoli è la sede del più importante fondo leopardiano comprendente lettere, autografi, opere a stampa e altri documenti relativi al poeta.