Il periodo di gestione è scaduto un anno e mezzo fa, e quindi con la necessità di rinnovare per ulteriori quattro anni, per come del resto previsto dal patto d’intesa in illo tempore sottoscritto, al contempo rinnovando la possibilità di proseguire l’intrapreso cammino di eventi e manifestazioni a tutto vantaggio della Comunità di Melicucco e, come detto, dei suoi giovani. Da quello che appariva un atto scontato è iniziato un lento quanto inesorabile “gioco del silenzio” che ha avuto il solo merito/demerito di allungare il brodo e, in special modo che è quanto di peggio potesse accadere!, il deprezzamento dell’area sempre più abbandonata al suo destino: perché?
di Antonio Baldari
MELICUCCO – Da un lato l’associazione “Nuovi Orizzonti” guidata da Deborah Ciricosta, dall’altro il Comune di Melicucco con in testa il primo cittadino, in mezzo “Parco Baronelli”, un’area di proprietà comunale adibita ad attività ludico-ricreative; un triangolo oltremodo fruttuoso sin dall’anno 2017 a beneficio dei cittadini, in special modo per i giovani, tanti giovani che, in tal modo, potevano avere un punto di riferimento per numerose e più svariate attività.
Un parco che la giunta comunale dell’epoca aveva convenuto di rendere fruibile con delibera dell’esecutivo, la n. 29 del 3 marzo 2017, con cui si dava atto di indirizzo al responsabile dell’are tecnica e lavori pubblici volendo, per questo, avviare procedura di concessione che, con successivo atto di determina, il n. 45 del 19 settembre 2017, dello stesso responsabile dell’area tecnica e lavori pubblici, assegnava la concessione quinquennale dell’area al predetto sodalizio “Nuovi Orizzonti”.
Una felice conclusione burocratica di tale intervento, successivamente sfociato in cinque anni di intense manifestazioni ed eventi a favore, lo si ribadisce ancora una volta a scanso di equivoci, della Comunità melicucchese che, il tutto considerando, aveva manifestato grande spirito di condivisione e partecipazione dell’intrapresa iniziativa da parte dell’ente associativo guidato da Deborah Ciricosta. Che nell’arco del predetto quinquennio ha abbellito la summenzionata area di attrezzature ed arredi traducendo in realtà gli ottenuti finanziamenti a seguito dell’affidamento del parco; insomma, soldi ben spesi, con lavori di carattere ordinario e straordinario, e, particolare di non poco conto, a costo zero per l’amministrazione comunale di Melicucco essendo tutto in capo a “Nuovi Orizzonti”.
Il cui periodo di gestione, però, è scaduto un anno e mezzo fa, e quindi con la necessità di rinnovare per ulteriori quattro anni, per come del resto previsto dal patto d’intesa in illo tempore sottoscritto, al contempo rinnovando la possibilità di proseguire l’intrapreso cammino di eventi e manifestazioni a tutto vantaggio della Comunità di Melicucco e, come detto, dei suoi giovani; frattanto, ci sono state le elezioni nella cittadina pianigiana e sullo scranno di sindaco c’è salito Francesco Nicolaci.
Alcun problema per il rinnovo, si era eventualmente pensato, bastava una semplice firma e la classica stretta di mano per continuare nel solco precedentemente segnato e invece…e invece da quello che, all’indomani dell’elezione di Nicolaci, appariva un atto scontato è iniziato un lento quanto inesorabile “gioco del silenzio”, di un assurdo tacere rotto da missive mandate e replicate che hanno avuto il solo merito/demerito di allungare il brodo, come si suol dire, e, in special modo che è quanto di peggio potesse accadere!, il deprezzamento di “Parco Baronelli” sempre più abbandonato al suo destino: come mai? Perché ciò che era il fiore all’occhiello dell’associazionismo di Melicucco sta andando in malora? Perchè è stato fatto passare un anno e mezzo senza che venisse apposta quella firma per il rinnovo della concessione e quindi per la prosecuzione di attività a tutto vantaggio dei Melicucchesi? Perché non è stato mai organizzato un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza dandoLe le più sacrosante spiegazioni della situazione posta in essere? La Comunità pianigiana se lo chiede con sempre maggiore insistenza non capendo, a tutt’oggi, i perché di tutto questo.