R. & P.
SANTA DOMENICA DI PLACANICA – Sabato 6 aprile, presso il santuario diocesano di Nostra Signora dello Scoglio, in Santa Domenica di Placanica, nell’ambito delle celebrazioni dei primi sabati del mese, presiedute dal vescovo diocesano, monsignor Francesco Oliva, avrà luogo un incontro di preghiera pomeridiano, che prevede la solenne concelebrazione eucaristica, la preghiera di intercessione di Fratel Cosimo, per la guarigione dei malati e dei sofferenti, la benedizione eucaristica. Fratel Cosimo, fondatore della rinomata opera mariana, aprirà, come sempre, l’incontro pomeridiano con una evangelizzazione.
Quì di seguito, riportiamo, integralmente, quella da lui effettuata, dopo aver invitato tutti ad elevare una preghiera (l’Ave Maria) alla Madonna, il primo sabato del mese di marzo: “Cari fratelli e sorelle, siate tutti benvenuti in questo Santuario mariano Nostra Signora dello Scoglio. Da mercoledì quattordici del mese di febbraio, abbiamo iniziato il percorso quaresimale, che ci accompagnerà fino alla Pasqua del Signore. La Santa Quaresima è un tempo per noi favorevole, se lo sappiamo vivere è un tempo in cui possiamo trarre copiosi e salutari frutti che arricchiscono sempre più la nostra vita interiore, cioè spirituale, per giungere ad una vera conversione del cuore ed entrare in una comunione sempre più intima con il Signore. Allora cerchiamo di vivere la Quaresima come un tempo speciale di grazia, il quale ci viene offerto per tutti noi affinché possiamo partecipare alla luce sfolgorante della gloria pasquale. E’ con questi sentimenti che ora vogliamo predisporre il nostro cuore ad accogliere la Parola del Signore così come ce la presenta l’Evangelista Giovanni al c. 2 dal v. 18 al v. 21: “Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: Quale segno ci mostri per fare queste cose? Rispose loro Gesù: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Gli dissero allora i Giudei: Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? Ma Egli parlava del tempio del suo corpo”. Fratelli e sorelle, abbiamo appena appreso dal Vangelo di San Giovanni che i capi Giudei chiesero a Gesù un segno, una prova che dimostrasse che Egli era veramente il Cristo venuto da Dio. A questo punto Gesù, con determinazione rispose loro affermando: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. I giudei purtroppo non avevano capito il vero senso delle parole di Gesù, e sapete perché? Perché essi erano più interessati alle cose materiali anziché a quelle spirituali. Ecco perché pensarono subito al tempio di Gerusalemme, e siccome c’erano voluti quarantasei anni per edificarlo, non riuscivano ad accettare nel modo più assoluto, l’idea che un uomo fosse in grado di ricostruirlo in soli tre giorni. Ma Gesù non faceva riferimento al tempio fatto di pietre e costruito dalla mano dell’uomo, ma parlava del tempio del suo corpo, che era se vogliamo, il tempio in cui abitava la pienezza della grazia e della potenza di Dio. Forse neanche i discepoli, che seguivano Gesù, in un primo momento si erano resi conto e non avevano compreso il significato delle sue parole, ma lo compresero più tardi, quando poi Gesù venne crocifisso e fu risorto dai morti. Allora essi illuminati dalla luce della risurrezione, si ricordarono che Egli aveva detto che sarebbe risorto dopo tre giorni. Così nel vedere l’adempimento delle sue parole davanti ai loro occhi, i discepoli credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù, come afferma il Vangelo. Ribadisco ancora una volta le parole di Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Egli, come abbiamo già detto, faceva riferimento al tempio del suo corpo. Anche l’Apostolo San Paolo nella sua prima Lettera ai Corinzi richiama la nostra attenzione facendo riferimento al nostro corpo: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”. Fratelli e sorelle, la Parola di Dio nella Lettera di San Paolo ci fa sapere che ognuno di noi è tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita dentro di noi. Perciò dobbiamo stare attenti a non inquinare il tempio di Dio col peccato, ma se mai mantenerlo puro, col vivere costantemente in grazia di Dio, e mai prestarci al peccato, perché col peccato contristiamo lo Spirito Santo di Dio che abita nel tempio del nostro corpo. Quindi, essendo noi abitati dallo Spirito Santo, anche il nostro corpo, come tempio di Dio, è santo, perché santificato dallo Spirito. Cerchiamo dunque di vivere in santità di vita, glorificando Dio, nostro Creatore, il quale ci esorta nel Libro del Levitico al c. 19 v. 2 con le parole: “Siate santi come io sono Santo”. In questo tempo di Quaresima, tempo favorevole di grazia, il quale ci aiuta a santificarci, riconciliamoci con Dio e con i fratelli e accostiamoci al Sacramento del perdono. La Madre del Signore, Nostra Signora dello Scoglio, ci aiuti a vivere una santa Quaresima, che ci renderà degni un giorno, di ricevere il premio eterno del Regno dei Cieli. Dite Amen. Buona continuazione del cammino quaresimale. Dio vi benedica e sia lodato Gesù Cristo.”