DI SEGUITO RIPORTIAMO LE LETTERE DEL VESCOVO FRANCESCO OLIVA INDIRIZZATE ALLA COMUNITA’ DIOCESANA E AI DETENUTI DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI:
Questo annuncio del Natale, per me il primo come Pastore di questa Chiesa di Locri-Gerace, ci dispone alla tenerezza, quella di una vita che nasce e si affida all’amore di chi l’accoglie. E’ accaduto a Betlemme, al Bambino di nome Gesù. Accolto dalla vergine Madre e da Giuseppe, dai pastori che vegliavano. Ma, ahimè, anche rifiutato da chi, maldisposto, come Erode vede in Lui un antagonista ai propri sogni di potere e perbenismo, di prepotenza ed arroganza.
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Natale è incontro col Signore, e perciò pace, amicizia, riconciliazione. Il Signore che viene entra nella vita, nel mondo, persino dove c’è odio, discordia ed ingiustizia. Egli vuole rifare tutto nuovo: il mondo, la vita, le relazioni, gli affetti, il cuore. Con Lui tutto può (deve) cambiare.
Gli auguri che desidero rivolgere sono espressione della gioia di sapere che Dio vuole percorrere con noi il cammino della vita, condividere le nostre tenebre, dimorare in una storia dove oppressione, sangue e violenza… continuano a spezzare la dignità di troppi fratelli. Il bambino di Betlemme è il “sì” di Dio alla storia del mondo e dell’uomo: con Lui possiamo riprendere a sperare.
Auguri a tutti
Agli uomini e alle donne che Dio ama, alle famiglie, ai bambini, ai giovani, ai lavoratori e a quanti desiderano un lavoro, agli emigrati ed immigrati, ai poveri, agli ammalati e sofferenti, agli anziani e abbandonati, a quanti sono oppressi dall’angoscia di una vita stanca e senza senso.
Buon Natale
+ Francesco Oliva
Vescovo di Locri-Gerace
Ai fratelli della Casa Circondariale
Locri
Carissimi,
approfitto di questa solennità del Natale per scrivervi, non avendo potuto rispondere alle tante lettere che mi avete consegnato in occasione della mia venuta quinella Casa Circondariale di Locri. Ho colto le vostre sofferenze e disagi. Ora, come pastore di questa Chiesa, desidero farvi pervenire il mio saluto e la mia vicinanza. So che il vostro non può essere un Natale come desiderate, ma accoglietelo come una prova da superare, un’opportunità di riflessione. Il Signore che viene è il Dio che si fa vicino a tutti, in particolare a quanti – come voi – vivono una situazione difficile e pesante. Natale è lasciarsi incontrare da Lui, affidarsi a Lui, mettersi nelle sue mani, accettare senza imprecare questo tempo come occasione di rinnovamento per recuperare quella pace interiore che può darvi la forza di rialzarvi. Papa Francesco ricorda che “quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia”.
Possa essere questo Natale anche per voi una festa di luce, quella luce che rischiara il vostro cuore e vi dona la forza di andare avanti lasciando dietro le spalle le tenebre dell’errore e del peccato.
Il Signore vi ricolmi della sua gioia e ricompensi tutte le persone che vi stanno vicine e vi accompagnano. Vi chiedo la cortesia di una preghiera anche per me. Buon Natale 2014
don Francesco Oliva