R. & P.
Assi e Stilaro: le fiumare che delimitano Monasterace. Monasterace, una piccola realtà calabrese, si trova esattamente tra due spettacolari fiumare, che fanno da sfondo ad un panorama più unico che raro: Assi e Stilaro. I due piccoli corsi fluviali hanno generato miti che creano un alone di mistero, che ci lasciano a bocca aperta, in silenzio a contemplare il silenzio. Il paesaggio è dato dalla confluenza di uno spettacolare mare e di due magiche fiumare. A Monasterace si festeggia Sant’Andrea Avellino ogni anno il 12 Maggio. Una particolare tradizione triennale detta “Territorio” consiste nel far uscire il Patrono dalla chiesa e fargli svolgere, una processione col Santo a spalla per tutto il perimetro comunale. Santo in spalla, fedeli, devoti con comportamenti devozionali e penitenziali, intonano per un a intera giornata itinerante canti religiosi e preghiere. Il territorio, ha spesso tratti impervi e l’attraversamento della fiumara col santo sempre a spalla, è affidato alle donne. Non ci sono target di età per il “Territorio”, giovani e meno giovani con adeguato abbigliamento e zaino in spalla, tra tratti sterrati, campi, la spiaggia, segnano il percorso ed una giornata di condivisione col credo e il contatto terra-natura.
Descrizione del Sentiero
Il paesaggio che incontreremo lungo questo tracciato è quello delle coltivazioni tipiche della zona: oliveti, agrumeti e vigneti. La necessità infatti di sfruttare il suolo non pianeggiante ha indotto i contadini del passato a ricavare nei fianchi delle colline i caratteristici terrazzamenti degradanti sostenuti da muretti a secco perlopiù in pietra locale. La fiumara è un corpo fluviale a carattere irregolare che presenta una caratteristica che la rende unica: è piena in inverno e secca d’estate. Durante il periodo invernale, le piogge consistenti e abbastanza marcate ne favoriscono uno scorrimento cospicuo; in estate, la lunga carenza idrica promuove la totale assenza di acqua nel letto della fiumara. Questo spettacolare percorso ad anello ci porta a camminare lungo le sponde di questa caratteristica fiumara tra i fantastici campi di agrumeto che a vista d’occhio non finiscono mai.
La varietà che ne deriva, detta, forse impropriamente, Washington Navel e che rappresenta l’80% della produzione, è in realtà una popolazione agrumaria varia, costituita da un insieme di coltivazioni e varietà selezionate in modo naturale, attraverso decenni di innesti e impollinazioni, che rappresentano una biodiversità specifica dell’area. Nel primo tratto si cammina lungo una sterrata che costeggia la fiumara e i campi coltivati, in qualche tratto si percorre il corso d’acqua. Salendo si può ammirare la grande catena Montuosa del Consolino e del Mammicomito.
Arrivati al Ponte San Giovanni che consente l’attraversamento viario della fiumara Assi, che fa da confine tra la provincia di Catanzaro e la città metropolitana di Reggio Calabria. Ab antiquo era denominato Ponte San Giovanni, perché nei suoi pressi, intorno all’anno mille, era ubicato un antico insediamento di Stilo denominato Curtzanon o Botteria tenuto in possesso dalla famiglia di San Giovanni Therestis (il mietitore), il cui padre era Arconte. Questi durante una incursione araba fu ucciso e la moglie deportata a Palermo dove diede alla luce quello che fu poi San Giovanni co-fondatore del Katholikon di Bivongi. Nei pressi del ponte si trovano un paio di agriturismi, uno dei quali è “arricchito” da un piccolo museo della civiltà contadina, con relativo piccolo percorso detto “dell’acqua”. Il tutto è sovrastato da una antica torre “do Zuvino” che dà il nome al fondo e all’agriturismo e che serviva da controllo dell’area e da difesa in caso di incursioni saracene. Ancora qualche metro sulla strada provinciale 141, e ci immettiamo sulla sterrata del versante apposto della fiumara, scendendo con lo sguardo potremo vedere il Faro e il fantastico azzurro del Mare Jonio.