Vicegovernatore della Calabria, o numero due che dir si voglia, ella sta muovendosi a trecentosessanta gradi producendo degli ottimi risultati, cosa che non è passata inosservata agli occhi ed alle orecchie di “Forza Italia”, il suo partito di riferimento, che ha pensato bene di puntare dritto per dritto su di lei, conseguentemente puntando ad un risultato di altissimo livello. Che vorrebbe conseguire anche la Lega che, dal canto suo, ha fatto ricadere la propria scelta sul presidente del Consiglio regionale della Calabria, riferimento istituzionale certo, quindi, per il partito di Salvini che, però, a differenza della compagine forzista, registra qualche mugugno in più visto e considerato l’attivismo di tanti che qui, in Calabria, si spendono per la causa del partito di Alberto da Giussano.
di Antonio Baldari
Pochi giorni ancora alla scadenza per la presentazione ufficiale delle liste ma è già molto calda la prospettiva calabrese in vista delle elezioni “Europee” dei prossimi 8 e 9 giugno; stando, quantomeno, ai nomi sono quelli di primissimo piano per quanto riguarda il Centrodestra che, avendo a quanto pare definitivamente archiviato la possibilità di schierare il governatore Roberto Occhiuto, sceglie di far scendere in campo il suo vice, Giusy Princi.
Vicegovernatore della Calabria, o numero due che dir si voglia, la Princi sta muovendosi a trecentosessanta gradi per quanto concerne la delega che è maggiormente di sua più stretta attinenza ossia la Cultura e l’Istruzione, un campo se si vuole “minato”, mettiamola così, viste e considerate le enormi possibilità di sviluppo legate a questo, specifico, settore ma che negli anni ha non poco stentato facendo venir meno ciò che di buono può derivare da tale prospettiva, per non dire eccellente; lei ci sa fare, sta producendo degli ottimi risultati, cosa che non è passata inosservata agli occhi ed alle orecchie di “Forza Italia”, il suo partito di riferimento, che ha pensato bene di puntare dritto per dritto su di lei, conseguentemente puntando ad un risultato di altissimo livello.
Che vorrebbe conseguire anche la Lega che, dal canto suo, ha fatto ricadere la propria scelta su Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale, sullo scranno più alto del “parlamentino” calabrese eletto al primo scrutinio poco più di due anni fa; riferimento istituzionale certo, quindi, per il partito di Salvini che, però, a differenza della compagine forzista, registra qualche mugugno in più visto e considerato l’attivismo di tanti che qui, in Calabria, si spendono per la causa del partito di Alberto da Giussano.
E che ci sarebbero rimasti male per non avere avuto fin qui una grande considerazione anche perché, a livello nazionale, il partito non sta attraversando un buon periodo anche e soprattutto a causa delle iniziative politico-programmatiche del Governo centrale romano che la Lega sta pagando a duro prezzo, che hanno riguardo giustappunto alla Calabria con il celeberrimo “Ponte sullo Stretto”, che domani si fa e dopodomani non si fa; insomma, viene da pensare che si voglia raggiungere anche in tal caso un esito lusinghiero ancorché le carte in tavola, come accade in politica, potranno essere cambiate fino all’ultimo secondo, per dei clamorosi colpi di scena che, inevitabilmente, potranno influire tantissimo sul voto stesso.