Sia pur con gli ostacoli posti davanti da tutta una serie di elementi non secondari, tale procedura concorsuale sta per essere completata, per poi consegnare coloro che potranno eventualmente registrare, dal prossimo anno scolastico ‘24.‘25, nel mese di settembre, l’agognata immissione in ruolo. Sigle sindacali che saranno ricevute a viale Trastevere per quella che si auspica sia una chiara e definitiva definizione dell’intricata matassa che al momento tiene bloccati centinaia di migliaia di precari della scuola italiana.
di Antonio Baldari
Fronte sempre molto caldo per quanto concerne la Scuola in Italia. All’indomani della prova scritta di circa due mesi fa, per il primo dei due concorsi Pnrr indetti per quest’anno di transizione, prima di andare a regime dal Primo gennaio del prossimo anno, si stanno via via sviluppando le procedure attinenti alla prova orale che vedrà l’abbrivio nelle prossime settimane un po’ per tutte le classi di concorso, stante il fatto che in alcune regioni, soprattutto al Nord, le cose stanno andando molto a rilento a motivo della grande difficoltà nella costituzione delle commissioni e sottocommissioni preposte all’esame dei candidati (occhio sempre al sito web dell’Usr di riferimento!, ndr).
Ad ogni buon conto, sia pur con gli ostacoli posti davanti da tutta una serie di elementi non secondari, tale procedura concorsuale sta per essere completata, per poi consegnare coloro che potranno eventualmente registrare, dal prossimo anno scolastico ‘24.‘25, nel mese di settembre, l’agognata immissione in ruolo che però, in special modo per moltissimi precari, appare qualcosa di simile ad un vero e proprio miraggio, intrecciandosi tale realtà con la pressoché evidente impossibilità di accedere ai percorsi abilitanti, che a tutt’oggi non sono stati ancora banditi dalle università pubbliche e telematiche accreditate, dopo il semaforo verde che è stato dato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
E si fa esplicito riferimento a quelle abilitazioni che ineriscono i triennalisti, ossia coloro che fra i docenti possono presentare tre annualità di insegnamento tra le ultime cinque, oppure coloro che non hanno potuto abilitarsi negli anni scorsi e non hanno questo importantissimo elemento a disposizione verso il tanto bramato “ruolo”; abilitazione che tra l’altro va a sua volta ad intrecciarsi con l’aggiornamento delle cosiddette “Graduatorie per le Supplenze” che era stato dato per imminente lo scorso 2 aprile ma che poi ha subìto un inopinato stop, forse proprio perché non si riusciva a presentare la suddetta abilitazione in tempo utile.
Ed è tutto ciò da ricondurre al vincolo dello scioglimento della riserva, per il conseguimento dell’abilitazione, entro e non oltre il 30 giugno, cosa, allo stato, del tutto impossibile vista la dilatazione dei tempi che hanno messo i precari della scuola con le spalle al muro, praticamente impossibilitati, e non certo per loro negligenza!, ad ottemperare a tale dovere burocratico; al riguardo, domani le sigle sindacali saranno ricevute a viale Trastevere, sede del ministero dell’Istruzione e del Merito, per quello che si auspica sia lo sblocco dell’aggiornamento delle graduatorie provinciale, in via molto più estesa per una chiara e definitiva definizione dell’intricata matassa che al momento tiene bloccati centinaia di migliaia di precari della scuola italiana.