Scopelliti si gioca la carta Franco Crinò. Non è ancora chiaro se sarà il numero 2 o 3 della lista di Grande Sud al Senato ma l’ex inquilino di palazzo Madama è in corsa. La notizia ora è ufficiale, e non è più una delle tante ipotesi messe in campo nei giorni scorsi.
Ma andiamo per ordine. In mattinata è stata resa nota la composizione della lista del Pdl al Senato e dei primi sette nomi in lizza alla Camera. Tanto per cambiare, non c’è nessuno della Locride e qualche nome potrebbe spuntare nelle ultimissime posizioni, giusto per completare l’elenco dei candidati con posizioni dalla 19 alla 20. Tra i papabili, il presidente del consiglio comunale di Roccella Jonica Pasquale Vozzo e l’ex sindaco di Locri Francesco Macrì. Ma per il Governatore, che nella veste di coordinatore regionale del Pdl ha dovuto “subire” l’inserimento di Berlusconi capolista al Senato e Iole Santelli capolista alla Camera (giocandosi la carta Rosanna Scopelliti al numero due) c’era una seconda chance, costituita dalla lista di Grande Sud che da queste parti si scrive come il nome del movimento di Giovanni Miccichè ma si legge lista Scopelliti Presidente, dato che sono molti i suoi fedelissimi tra i candidati. A cominciare dal capolista Gianni Bilardi, l’unico con serie chance di elezione qualora Grande Sud dovesse ottenere il quorum dell’8% a livello nazionale. Franco Crinò, a dire la verità, non è accademicamente annoverabile tra i fedelissimi di Scopelliti, visti i rapporti di alti e bassi col governatore, ma il suo inserimento in una posizione alta della lista (due o tre, appunto) va inteso sì come gratificazione personale, ma soprattutto sotto un duplice aspetto che configura un’allocazione delle risorse umane coinvolte che i bravi economisti definirebbero “Pareto efficiente”, ovvero quando non è possibile aumentare ulteriormente la soddisfazione di uno senza diminuire quella dell’altro. Ci spieghiamo meglio. Franco Crinò è fratello di Pietro, primo dei non eletti al consiglio regionale nel 2010 con la lista Scopelliti Presidente, il cui capogruppo a palazzo Campanella è proprio quel Gianni Bilardi che è capolista al Senato di Grande Sud. Tradotto in soldoni, significa che se Bilardi viene eletto a palazzo Madama, Pietro Crinò gli subentra in consiglio regionale. Un’ipotesi già anticipata da tempo su Lente Locale e che era sufficiente a fare immaginare un sostegno convinto della dinastia politica dei Crinò alla lista Grande Sud capeggiata da Gianni Bilardi. Ma cosa è accaduto rispetto alle nostre anticipazioni di qualche giorno fa? La candidatura di Pietro Fuda al Senato con la lista Centro Democratico che supporta il candidato premier del centrosinistra Pierluigi Bersani. Già, Fuda è l’unico candidato locrideo a palazzo Madama con delle possibilità di elezione e allora, per evitare che da queste parti possa fare piazza pulita, Scopelliti che fa? Gli schiera contro Crinò, altro big della politica locridea, con l’intento di prendere, in sostanza, due piccioni con una fava: arginare la presumibile avanzata di Fuda e portare l’acqua al mulino di Grande Sud/Gianni Bilardi/Scopelliti. Quanto basta per trasformare la contesa al Senato con la legge del Porcellum, che dovrebbe privilegiare l’importanza dei partiti sui singoli candidati, in uno scontro che ricorda i tempi dei collegi uninominali a palazzo Madama, quando si era uno contro l’altro. Rimane solo il tempo per un’ultima considerazione: i grandi assenti nella Locride sono stati proprio i grandi partiti. Del Pd abbiamo già detto. L’uso strumentale del Pdl calabrese di questo territorio, poi, è sotto gli occhi di tutti. L’Udc salva la faccia con la candidatura al numero quattro del sindaco di Stignano Franco Candia, mentre altri, al di là delle candidature di servizio (Rocca con Sel, Pelle con Fli, Ferreri con la Fiamma Tricolore ecc.) non hanno candidato alcun locrideo. E’ il caso, ad esempio, delle lista Rivoluzione Civile che sostiene il candidato premier Ingroia. O dello stesso Movimento Cinquestelle.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 21
Ora, finalmente, il quadro è completo. Tutte le liste sono state depositate, e le indiscrezioni anticipate da Lente Locale qualche ora fa sono state in larga parte confermate. Franco Crinò è il numero 3 della lista di Grande Sud al Senato, preceduto solo da Gianni Bilardi e Alfonsino Grillo. La sfida dal sapore maggioritario tra lui e il candidato del Centro Democratico Pietro Fuda è, di fatto, già iniziata. Spicca, poi, l’assenza dei candidati locridei nella lista del Pdl. Alla fine non c’è stato spazio per i “riempilista” coi quali erano stati avviati dei contatti nei giorni scorsi, segno che, evidentemente, si vuole ridurre a uno scontro diretto tra Crinò e Fuda la disputa dei principali consensi nel nostro comprensorio. Prova a sfidare il duopolio il locrese Pietro Sainato, candidato al Senato col numero 3 della lista “Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino. I rimanenti nomi (Pelle di Fli, Rocca di Sel, Ferreri della Fiamma Tricolore, Commisso e Cannizzaro del Pd) sono tutti confermati, compreso, ovviamente, quello di Franco Candia, numero 4 della lista Udc alla Camera capeggiata dal segretario nazionale dello Scudo Crociato Lorenzo Cesa.
GIANLUCA ALBANESE