I giocatori che amano scommettere online sono sempre perseguitati da un dubbio: in che modo viene effettuata la tassazione delle vincite? E soprattutto quali sono le implicazioni fiscali? In questo articolo parleremo della “tassa sulla fortuna” che prevede una distinzione netta già a partire dal tipo di operatore che si sceglie.
Mentre in Italia viene sostenuto il gioco responsabile attraverso piattaforme con licenza ADM, alcuni giocatori si spingono per curiosità verso i nuovi siti di scommesse non AAMS, ovvero quelle piattaforme che hanno una licenza internazionale. E il tipo di comportamento che deve assumere il giocatore rispetto alle vincite che ottiene è completamente diverso. Di seguito scopriremo perché!
Come funziona la tassazione per il settore delle scommesse sportive?
Per prima cosa è necessario conoscere in che modo funziona la legge italiana in relazione alla tassazione sulle betting. Abbiamo appena detto che ci sono 2 macro aree: i siti certificati dall’ADM e le piattaforme Non AAMS.
Siti ADM
Nel primo gruppo troviamo tutti quegli operatori che per operare in modo legale in Italia hanno effettuato l’iter per ricevere una licenza dall’Autorità di riferimento. È possibile trovare una lista dei concessionari autorizzati direttamente sul sito dell’ADM, per maggior sicurezza in fase di scelta.
In questo caso i soldi che si vincono sono già tassati, sia nel caso delle betting online che dei biglietti vincenti presso le ricevitorie terrestri legali presenti sul territorio. Lo Stato applica quindi la tassazione alla fonte, all’interno della quale vi è un prelievo fiscale percentuale. Quindi viene trattenuta una parte della vincita in modo del tutto sicuro e automatico per coprire le spese di gestione e le tasse da pagare. In questo caso il giocatore non si accorge di nulla ma soprattutto non dovrà preoccuparsi di fare nulla.
Piattaforme Non AAMS
Tutti quei siti che non fanno parte della lista fornita dall’ADM devono essere prima di tutto verificati dal giocatore, ma soprattutto prevedono un tipo di atteggiamento diverso rispetto alle tasse da versare. Un bookmaker con licenza internazionale che accetta i giocatori italiani non versa le tasse in modo automatico. Per gli utenti quindi la situazione cambia: le vincite ottenute in questo caso vanno dichiarate perché in caso contrario rappresentano un evasione fiscale.
Quali vincite vanno riportate nella dichiarazione dei redditi?
Come abbiamo visto la situazione è piuttosto chiara: un giocatore deve riportare i premi vinti all’interno della sua dichiarazione dei redditi solo se sono stati ottenuti in piattaforme o casinò online Non AAMS. Per gli operatori ADM e le vittorie ricevute nelle case da gioco dei Paesi UE non c’è bisogno di inserire nulla nel 730.
Ma come bisogna comportarsi? Tutte le vincite Non AAMS vengono considerate come fonte di reddito e per questo bisognerà applicarle nella dichiarazione dei redditi, più precisamente alla voce “Reddito Diverso”. In questo modo è il singolo giocatore a pagare direttamente, perché l’operatore non funge da sostituto di imposta. Ma in questo passaggio è bene prestare molta attenzione: ammettere di aver ottenuto una vincita da un bookmaker con licenza straniera significa anche di confermare la propria decisione di aggirare la normativa italiana sul gioco d’azzardo a distanza. Chiaramente ogni persona può fare una scelta personale, ma in quanto tale si dovrà assumere le proprie responsabilità, nel bene e nel male.
Aliquote d’imposta per le scommesse sportive a quota fissa
A questo punto è importante fare un’ulteriore precisazione: dal 1 gennaio 2016, l’imposta unica per le scommesse sportive e non sportive a quota fissa (D. Lgs. 504/98) è applicata sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte. Ai sensi dell’articolo 1, comma 945, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 le aliquote sono pari al 18% per la raccolta in rete fisica e al 22% per la raccolta a distanza.
Conclusioni
Abbiamo visto che l’argomento è particolarmente caldo e può creare un po’ di caos se un giocatore non conosce a fondo le regole previste dalla legislazione italiana. In realtà non si tratta di un tema così complicato, soprattutto se si sceglie in modo consapevole dove scommettere online.
Vogliamo quindi ricordare che le vincite ottenute su un bookmaker ADM (ex AAMS) non devono essere aggiunte nella propria dichiarazione dei redditi perché già tassate dall’operatore. Discorso analogo per le vincite nelle case da gioco di Paesi UE. Invece quelle vincite ottenute al di fuori di Paesi UE o su piattaforme Non AAMS/ADM vanno inserite nella dichiarazione.