di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo l’ufficializzazione della candidatura di Pietro Fuda alle Primarie del centrosinistra per designare il candidato sindaco, non rimane che attendere le determinazioni degli altri partiti e movimenti della coalizione che intende presentarsi unita alle elezioni comunali della prossima primavera. Lente Locale compie un giro di ricognizione ad oggi nell’ambito dei soggetti non riconducibili all’asse Fuda/Panetta.
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SIDERNO LIBERA
Il movimento presieduto da Sandro Siciliano, ad oggi, non ha preso una posizione ufficiale. Sappiamo che è stata convocata, per il tardo pomeriggio, una riunione del proprio comitato di coordinamento.
Fino a qualche giorno fa, infatti, Siderno Libera ha partecipato al tavolo a tre con Partito Democratico e Centro Democratico, in nome della scelta di compiere un percorso unitario e lineare all’interno della coalizione di centrosinistra, e ragionare insieme su programma e candidature.
Lo scatto in avanti di Fuda, che ha ufficializzato la propria candidatura, in stretta alleanza con Mimmo Panetta e col partito da questi rappresentato (Sel) ha inevitabilmente sparigliato le carte e tolto – almeno così sembra – valore alle trattative a tre del suddetto tavolo.
Ad oggi, Siderno Libera sta vagliando varie ipotesi.
Nell’ambito di un’alleanza di centrosinistra col Pd, infatti, attende di conoscere le determinazioni del circolo con a capo Mariateresa Fragomeni: un eventuale candidato sindaco capace di incontrare il favore di Siciliano e compagni, infatti, potrebbe essere sostenuto da loro nelle primarie che si terranno nella prima metà di febbraio.
Ma non c’è voglia nemmeno di rompere la trattativa col Centro Democratico, pur con qualche riserva sul metodo scelto da Fuda per ufficializzare la propria candidatura che, di fatto, non ha atteso di conoscere le determinazioni dei potenziali alleati, ed è già partito dritto per la sua strada.
Come extrema ratio, infine, Siderno Libera, potrebbe uscire da tutti i tavoli e presentare un proprio candidato sindaco e una propria lista alle elezioni comunali, in completa autonomia e senza legami con altri soggetti politici. Ma sarebbe, appunto, una soluzione estrema e che, al momento, Siciliano e compagni non vogliono.
Forse già nella tarda serata di oggi ne sapremo di più.
PARTITO DEMOCRATICO
E’ il partito maggiormente strutturato nel territorio e, in quanto tale, segue suoi metodi, ritmi e costumi che implicano un tempo di decisione maggiore rispetto ai partiti di costituzione giovane e con una struttura più snella (come Sel e Cd, appunto) ma, inevitabilmente, meno strutturati.
Per ora, le uniche informazioni ufficiali che giungono dal circolo di via Portosalvo fanno riferimento alla riunione dell’assemblea che si è tenuta sabato 3, in cui tutti gli iscritti hanno manifestato l’intenzione di presentare un candidato sindaco espressione del partito alle Primarie di febbraio, delegando un comitato ristretto per sceglierlo in una rosa composta da Stefano Archinà (ex amministratore non riconducibile al “correntone” di maggioranza del circolo) e altri due potenziali candidati i cui nomi, per espressa volontà del circolo democrat, rimangono riservati.
Proprio questa scelta di non giocare a carte scoperte sta, di fatto, determinando un’impasse che, inevitabilmente, sembra condizionare anche i potenziali alleati.
Forse, la sfida che si profila tra Stefano Archinà e gli altri due ignoti potenziali candidati – li potremmo definire convenzionalmente “la signora x” e “il signor Y” – se da un lato non appassiona più di tanto, dall’altra sta togliendo immediatezza alla risoluzione di tutti i dubbi emersi nel centrosinistra.
Dunque, le scelte future dei democrat sidernesi dipendono dalle scelte che farà questo “comitato centrale” del circolo, come da delega conferita dall’assemblea.
Non è escluso, però, al di là di tutto, che la volontà ferrea di fare le Primarie contro Fuda per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, sia un modo come un altro per spostare sulla consultazione popolare la responsabilità della scelta di un potenziale sindaco che, in caso di una (ad oggi probabile) vittoria di Fuda sarebbe quella di un partito (ovvero, lo stesso Pd) che lo appoggerebbe solo perché designato dal voto delle Primarie e non perché frutto di una propria ferrea convinzione.
Sarebbe, insomma, una mera scelta figlia dei ben noti tatticismi.
Certo, le nostre sono solo congetture, alimentate, però, dalla scarsa chiarezza comunicativa del circolo democrat fin qui palesata in ordine alla scelta del candidato alle Primarie.
Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza. Ed anche eventuali smentite di fatto.