di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Unical)
Diventa sempre più concreta la speranza di poter utilizzare l’olio essenziale di bergamotto ingegnerizzato (definito nanoBEO) contro malattie, ancora senza una terapia, come demenza o patologie con gravi cerebrolesioni. Il progetto, che è stato selezionato dalla Regione Calabria all’interno della vetrina Ingegno, è frutto della collaborazione tra il mondo della ricerca universitaria (Unical) e il mondo delle imprese (Istituto Sant’Anna per le gravi cerebrolesioni di Crotone). Lo sviluppo dell’innovativo studio targato Unical, dopo anni di ricerca e sperimentazione, è quindi finalmente approdato all’ultimo step di verifica in clinica. La sperimentazione, realizzata quindi in collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Crotone, ha fatto registrare per alcune patologie una significativa riduzione del dolore. Se i risultati venissero positivamente confermati l’olio essenziale di bergamotto ingegnerizzato diverrà un farmaco immesso in commercio. Infatti nei giorni scorsi, nella sala stampa del Centro congressi “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria, alla presenza dei funzionari di Fincalabra, Adele Cascio e Carlo di Noia, è stato fatto il punto sullo stato dell’arte di questa ricerca denominata “RIABEO” (cioè miglioramento dei processi neuro-RIAbilitativi attraverso l’utilizzo di un innovativo sistema nanotecnologico di rilascio dell’olio essenziale di Bergamotto per il trattamento del dolore). Nella medesima giornata, Damiana Scuteri e Loris Pignolo, individuati nell’ambito dell’associazione temporanea di scopo, quali coordinatori del progetto per conto Unical e del partner Istituto Sant’Anna, hanno presentato i positivi risultati delle ricerche.
Particolarmente efficace si è dimostrato il controllo operato da NanoBEO sull’agitazione (circa 30% di riduzione al test di Cohen&Mansfield) e sul dolore (riduzione di circa il 45% al test con I-MOBID2) nei soggetti non comunicativi con demenza severa. I risultati sono stati molto apprezzati dai tecnici valutatori di Fincalabra, i quali hanno espresso un giudizio molto positivo sulla gestione del progetto ed eccellente per quanto attiene all’innovatività della nanotecnologia ormai giunta nella fase di maturazione prossima al trasferimento in clinica. I risultati sono attualmente in valutazione per la pubblicazione su una rivista indicizzata di settore e lasciano intravedere un positivo sviluppo in chiave industriale.
Queste ricerche, condotte all’Università della Calabria sulle proprietà analgesiche dell’olio essenziale di bergamotto, hanno il loro inizio nel 2004 dagli studi del docente di Farmacologia, Giacinto Bagetta, in collaborazione con l’Unicz e l’Unige, prima, e con la Daiichi Pharmaceutical University di Fukuoka e con la Tohoku Medical and Pharmaceutical University di Sendai, successivamente. Il progetto ha anche ottenuto nel 2022 un rilevante finanziamento, nell’ambito del Por Calabria, che ha consentito di approdare alla fase finale di validazione.
Il prof. Giacinto Bagetta ha affermato: «Al termine di un lungo e difficile iter è arrivato un risultato significativo. È doveroso, oltre il preziosissimo sostegno di Fincalabra, evidenziare l’importante collaborazione di molti professionisti oltre i ricercatori dell’Unical e dell’Istituto Sant’Anna a cui va ovviamente il mio particolare ringraziamento. Il successo di tutto il progetto, sin dalle sue fasi iniziali, è anche il frutto del supporto ricevuto da Monica Filice, Giuliana Carravetta, Andrea Attanasio e Massimo Paturzo e dagli altri tecnici dell’Area della Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Impatto Sociale (ARIIS). Importantissimo, inoltre, è stato anche il supporto amministrativo del Dipartimento di Farmacia SSN con il responsabile Francesco Portadibasso ed i suoi collaboratori Giuliana Manna e Giuseppe Oliva. Infine un ringraziamento speciale è rivolto alle direzioni sanitarie, agli psicologi, agli operatori sanitari delle residenze sanitarie che hanno spontaneamente collaborato al successo del progetto di ricerca così come ai pazienti ed ai loro familiari».