GIOIOSA JONICA- “163 anni fa, il 27 gennaio 1852, San Rocco miracolò la popolazione di Gioiosa Jonica liberandola dalla minaccia della peste, dalla siccità e dalle scosse di terremoto. I fedeli in preghiera e le Autorità religiose, civili e sanitarie dell’epoca quel giorno, intorno a mezzogiorno, si accorsero che la statua “incominciò ad emanare un profuso sudore”.
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Inizia così una nota diffusa da Vincenzo Logozzo, presidente della Consulta delle Associazioni di Gioiosa Jonica, in occasione del 163° anniversario del miracolo del santo patrono della città che si celebra il 27 gennaio.Di seguito il resto del documento.
“Accorse tutto il popolo e noi pure con gli occhi abbiam veduto, e con le mani abbiamo toccato il sudore vero, reale, visibile per la durata di due ore e mezza senza interruzione. Allora medesimo commosso tutto il popolo, e suonando tutte le campane della Chiesa, dopo che io Arciprete fattomi da un rialto nel largo della Chiesa, fatto un piccolo discorso, indi si volle portare in trionfo l’Immagine per le vie del Paese: e frattanto, mentre da più di un mese dal cielo acqua non cadea sopra la terra, per confirmare la giojosana divozione e la grazia per San Rocco ottenuta dalla misericordia di Dio, trovandosi ancora in piazza la processione, sopravvenne la pioggia, la quale seguitò per tutta la notte e parte del dì seguente, e così equilibrato l’elettricismo nella terra, nel territorio giojosano, dall’ora Santa di quel giorno, non più s’è intesa scossa forte, o leggiera di tremato, fino ad oggi che si contano li sei Febbraro.
Affinchè resti perciò di tanto prodigioso fatto alle venture nostre generazioni, cara ricorrenza, e memoria, abbiamo redatto il presente verbale da noi giurato e sottoscritto.”
Il processo verbale -da cui è stato tratto il racconto (vedi il libro di don Vincenzo Nadile “Il Culto di San Rocco a Gioiosa Jonica”)- venne sottoscritto dai maggiorenti della Città, ad incominciare dall’Arciprete Cavaliere D. Luigi Maria Pellicano-Spina; dal Sindaco Don Giuseppe Macrì; da Don Errico Agostini, medico a condotta del Comune di Gioiosa, dai galantuomini D. Ludovico Barone Linares, D. Giovan Battista Cavaliere Linares ed altri (dagli atti del notaro Francesco Catalano, conservati presso l’Archivio di Stato di Locri)”.