di Gianluca Albanese
SIDERNO – La campagna elettorale per le Primarie del prossimo 22 febbraio, dalle quali uscirà il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni comunali della prossima primavera, è già iniziata. Pietro Fuda, candidato sostenuto da Centro Democratico e Sinistra, Ecologia e Libertà, e Pier Domenico Mammì, espressione del circolo del Partito Democratico, saranno i due contendenti pronti a giocarsela fino alla fine. Fino all’ultimo voto.
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E che sarà una sfida dall’esito tutt’altro che scontato lo si capisce dai pareri colti per strada e sui social network. Ma anche da alcune considerazioni che traggono spunto dalla cronologia degli eventi delle ultime due settimane.
Tutto ha inizio il 30 dicembre, quando tramite l’e-mail del settimanale “free press” Riviera viene diffuso un documento firmato da 29 cittadini sidernesi di varia estrazione sociale e politica a sostegno della candidatura di Fuda. Solo 29 cittadini, nessuna lista di partito. Nel contempo, viene convocata la conferenza stampa di ufficializzazione della candidatura di Fuda alle Comunali di primavera per domenica 4 gennaio.
Sorvolando sulla polemica del giorno di Capodanno, tra Fuda e il circolo del Pd a suon di comunicati stampa, osserviamo come in questi giorni l’ex senatore, effettivamente, risulta essere l’assoluto protagonista della scena politica cittadina. Fino a sabato 3, la sua non è una candidatura connotata politicamente (se non nella sigla del Centro Democratico, di cui lo stesso Fuda è leader regionale) ma una candidatura di popolo.
Infatti, in giro, non si parla d’altro.
Domenica 4 la sala consiliare è piena come un uovo. Sempre di cittadini di ogni estrazione politica e sociale che vedono nell’ingegnere il nuovo sindaco di Siderno. Le presenze al tavolo dei relatori, invece, colorano di rosso-Sel la coalizione: il referente cittadino Mimmo Panetta, il segretario regionale Mario Melfi e il consigliere regionale Gianni Nucera (unitamente al coordinatore comprensoriale Walter de Fiores e al referente di Locri Antonio Guerrieri) stanno a evidenziare come tutto il partito di Vendola sia dalla parte della candidatura di Fuda, formando insieme al Centro Democratico un blocco monolitico di centrosinistra che comunque tirerà diritto, indipendentemente dal supporto o meno da parte degli altri soggetti del centrosinistra cittadino, ovvero Siderno Libera e Pd. A proposito di quest’ultimo, domenica 4 Fuda dice chiaramente che è disposto a candidarsi alle Primarie, anche se vasti settori della platea – il suo pubblico – insistono sulla natura civica e popolare della sua candidatura, che non può e non deve rimanere racchiusa nell’alveo del centrosinistra. Sembra ancora un’ipotesi in piedi, quando, dal giorno dopo, ricominciano le interpartitiche per scrivere assieme le regole delle Primarie da tenersi a febbraio.
Al tavolo siedono Pd, Sel, Centro Democratico e Siderno Libera. E la candidatura di Fuda diventa, a tutti gli effetti (e con i rischi del caso) una candidatura di centrosinistra.
Non mancano momenti di frizione e battute sarcastiche, e a metà settimana la quadratura del cerchio sembra lontana. Il Pd dice di avere una rosa di tre figure tra le quali scegliere il candidato alle primarie. Si conosce solo il nome di uno di loro, ovvero l’ex assessore Stefano Archinà che in una precedente assemblea di partito manifesta la propria disponibilità a concorrere alle Primarie di coalizione.
Archinà, Mr. Y e Mrs. X, dunque, sono i petali della margherita che il circolo sidernese del Pd sfoglia fino a venerdì mattina, quando trapela la notizia della più che probabile candidatura di Mammì alle Primarie, ufficializzata nel corso della riunione serale.
Insomma, il Pd, venerdì 9 cala l’asso; un professionista stimato e benvoluto, volto relativamente nuovo della politica – ha dei trascorsi giovanili nell’allora Pci – ma estraneo all’apparato del partito. I bene informati riferiscono che il responsabile della struttura semplice di Medicina Preventiva abbia sciolto la riserva proprio venerdì mattina, anche grazie all’opera di convincimento svolta da un suo collega e amico personale, in buoni rapporti coi vertici del circolo cittadino del Pd.
Già, perché la sua non è una candidatura di partito. Semmai è il Pd stesso che, conscio di non avere, all’interno del proprio direttivo, figure capaci di “sfondare” ed avere quel giusto appeal elettorale che serve per andare oltre i mille voti scarsi di “zoccolo duro” democrat, segue il suo candidato, che – va detto – ha rubato la scena a Fuda nell’ultimo week end e nell’inizio della settimana in corso, dopo aver sconfitto la concorrenza interna del già citato Stefano Archinà e della dottoressa Elisabetta Errigo.
Uno a uno, dunque. Con la scelta di Mammì che sorprende in positivo gli scettici e trasforma, quella che era percepita, fino a giovedì sera, come una vittoria a mani basse da parte di Fuda il prossimo 22 febbraio, in una sfida tutta aperta.
I sostenitori di Fuda non prendono sottogamba l’appuntamento delle Primarie. Anzi, partendo dalla solida base rappresentata dall’elettorato di Mimmo Panetta (e certi della sua capacità di convincere gli elettori) i fudiani tengono bene stretti i rapporti personali e amicali con chi potrebbe dare loro una mano il prossimo 22 febbraio.
Dall’altra parte, a controbilanciare la capacità di Panetta di essere (nell’accezione positiva del termine) un animale da campagna elettorale, c’è la caratteristica della base del Pd, che in occasione delle Primarie dà il meglio di sé, partecipando all’appuntamento in maniera convinta, compatta e massiccia.
E poi ci sono quelli che andranno a votare perché si candida Mammì. Ci riferiamo a chi, di solito, si dimostra tiepido verso gli appuntamenti elettorali, e invece stavolta si mobiliterà per chiedere consenso all’amico e professionista Pier Domenico Mammì.
Insomma, l’ago della bilancia, che fino a quattro giorni fa era nettamente dalla parte di Fuda, oggi appare perfettamente al centro. E mancano ancora 40 giorni all’appuntamento elettorale.
Ci si augura, comunque, che la campagna elettorale per le Primarie sia corretta e senza colpi bassi. Lo vogliono i candidati, lo vogliono i sidernesi per bene, lo esige lo spirito democratico che deve ispirare questa grande consultazione popolare.