di Redazione
LOCRI – Qualche ora fa abbiamo anticipato la notizia della lettera che il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha inviato al direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Ermete Tripodi. Ora, Lente Locale vi propone il testo integrale della missiva inviata da Calabrese, oltre che a Tripodi, anche, per conoscenza, al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.
{loadposition articolointerno, rounded}
«Illustre Onorevole Direttore Generale, apprendiamo dalla stampa, con non poca amarezza e rabbia, della vergognosa morte di un cittadino della Locride a causa, probabilmente, di un nuovo mal funzionamento della TAC.
Purtroppo, ancora una volta, nella nostra struttura sanitarie siamo davanti all’ennesimo caso di malasanità. Il il numero delle conseguenti morti e danni irreparabili alla vita dei cittadini sembra assumere le connotazioni di un “bollettino di guerra”.
Nel corso dell’ultimo decennio abbiamo assistito increduli all’inesorabile declino di una delle più importanti e qualificate strutture sanitarie calabresi con eccellenti medici la cui professionalità è stata mortificata da aberranti e sconclusionate scelte strategiche aziendali, che hanno visto riduzione di personale e nessun investimento in strutture ed attrezzature tecnologicamente avanzate, ovviamente non in grado di tenere testa alla dilagante e qualificata “offerta” proveniente da strutture private, ma sovvenzionate con risorse pubbliche.
Non Le sto a rinnovare il mio pensiero, che Lei ben conosce, essendo stato di recente a fianco del Dott. Sarica, Suo predecessore, ed avendo dato un corposo e vistoso contributo a non risolvere le problematiche denunciate dal sottoscritto, dai colleghi sindaci, dai sindacati e da tutta la comunità della Locride.
Le faccio presente che non si risolvono i problemi della sanità facendo passerella al fianco di rispettabili autorità politiche che si fanno, occasionalmente, accompagnare da noti “fannulloni politici” che per anni hanno bivaccato sul territorio, a spese della collettività, senza lasciare una minima impronta positiva del proprio operato.
In generale, come da noto mal costume del territorio, non si risolvono i problemi della sanità partecipando a ristrette manifestazioni elettorali, soprattutto, in private abitazioni dove si possono “curare”, esclusivamente, interessi di parte, ma non interessi diffusi e collettivi.
La locride, il Suo Ospedale e tutta la collettività hanno necessario bisogno di risposte concrete.
Le risposte, però, non possono essere sempre le stesse. Le risposte non sono più rinviabili in quanto l’Ospedale è al collasso. Ad uno ad uno sono stati smantellati tutti i reparti e sono state “scientificamente” avvilite le valide professionalità presenti all’interno dell’Azienda.
Io personalmente, come a tutti noto, e sono certo di interpretare i sentimenti e la volontà della maggior parte dei Sindaci della Locride, non sono disponibile a veder continuare questa irragionevole missione di distruzione della sanità e dell’Ospedale.
In una qualsiasi “azienda” seria davanti a responsabilità gravi il primo a cadere sarebbe stato il manager o l’amministratore delegato. Presso l’ospedale di Locri la morte dei cittadini Vi lascia indifferenti. Noi però non possiamo esserlo. Noi, no.
Noi dobbiamo e vogliamo essere guardati negli occhi dai cittadini che ci hanno affidato l’onorato compito di amministrare la res pubblica.
Le chiedo, pertanto, di formalizzare con la massima urgenza Le Sue dimissioni nelle mani del neo Presidente della Regione Calabria, con la speranza – pur pensandola ideologicamente in modo diametralmente opposto – che con il Presidente Oliverio si possa aprire uno scenario nuovo e completamente diverso per l’Ospedale della Locride e per la sanità territoriale.
Certo di un Suo coraggioso scatto di orgoglio con il quale vorrà prendere atto di quanto si sta verificando e, soprattutto, dei danni alla vita dei cittadini della Locride, Le rinnovo l’invito a trarre le dovute e necessarie conclusioni.
Speranzoso e fiducioso che qualcosa possa ancora cambiare e con l’aspettativa che voglia raccogliere il suddetto invito, attenderò ancora dieci giorni, poi mi vedrò costretto ad intraprendere “nuovamente” forti iniziative di protesta finalizzate a far comprendere a chi di competenza che non vi è alcuna disponibilità a veder morire l’Ospedale della Locride.
Dalla Residenza Municipale, 17 gennaio 2014
PS. Non entro in questa nota in merito alla nota vicenda rifiuti che sicuramente passa in secondo piano davanti all’omicidio premeditato dei nostri concittadini, ma che in ogni caso dovete risolvere.
Il Sindaco Giovanni Calabrese».