di Simona Masciaga
LOCRI – È ben vero, Martufello, al secolo Maurizio Maturani, è proprio così: un galantuomo di altri tempi prestato all’attualità che, con la stessa, spesso si trova in difficoltà a causa della sua natura semplice e diretta.
Grande accoglienza ed entusiasmo per la nostra presenza; un vero uomo rispettoso, eloquente, educato, la cui persona non si è artefatta dal successo: egli è rimasto se stesso, l’eterno ragazzo di Sezze (LT) che è riuscito ad affermarsi nel mondo dello spettacolo sicuramente per capacità, intuito e padronanza scenica.
A noi una intervista esclusiva.
Maurizio, come nasce il nome Martufello.
È un attributo dato, nel mio paese, a coloro che sono un pò creduloni, semplici, senza pretese, forse un pò ingenui dato l’ambiente contadino ma ben educati e rispettosi… mio padre stesso mi chiamava Martufello, nome poi incollatomi da Pingitore al Bagaglino.
Ecco, quanto devi al Bagaglino artisticamente.
Tutto, iniziammo negli anni 60 fino al 1978 con Pingitore e Castellacci, Oreste Lionello e molti altri in un buco di teatro in vicolo della Campanella; ci stavano solo 120 persone ma tra il pubblico spiccavano personalità di rilievo quali Giovanni Agnelli, Silvio Berlusconi e un buon numero di politici, scrittori, giornalisti e gente di cultura.
Poi il salone Margherita e maggiore visibilità…tu indossavi un cappello con le orecchie di fuori… insomma quello che tu stesso definisci ” burino”
Si vero, fu il cappello a portarmi fortuna e mi fu imposto proprio da Pingitore dicendo che mi avrebbe portato fortuna e così è stato…contadino scarpe grosse e cervello fino e se col cappello tanto meglio.
Ironia e satira, due sfumature teatrali…ricordiamo la tua interpretazione di Cessa, figlia di Clinton.
Si, risate a gogò con Pippo Franco e Oreste Lionello, li era satira ben pensata e condivisa, sempre nel rispetto della quotidianità degli eventi e delle persone.
Hai lavorato con bellissime donne, Valeria Marini, Pamela Prati per non dimenticare la super sexy ballerina Lorenza Mario.
Donne stupende in toto…grandi donne nate dive, nate prime donne poiché oltre alla fisicità sono dotate di grande intelligenza e sensibilità, una più affascinante dell’altra e di simpatia con cui è facile lavorare e stabilire una grande amicizia. Pingitore portava a tutte le donne presenti nel cast, ballerine, sarte, star, ecc ecc puntualmente una rosa prima di ogni serata per delicatezza e sensibilità.
Una serata molto divertente, tra barzellette, fatterelli, racconti che hanno suscitato ilarità e sonore risate tra il pubblico. Non sono mancati i momenti di riflessione dedicati alla violenza alle donne, al ruolo delle madri e alla dolcezza infinita della presenza dei nonni nella nostra vita.
Un grande del teatro ben identificato e messo in programma da Domenico Pantano che ci stupisce sempre con le sue scelte e stagioni teatrali