R. & P.
CATANZARO – L’associazione di promozione sociale Avanguardia e l’organizzazione politica Fronte Comunista lanciano un’esposizione artistica professionale sul tema dello sfruttamento del lavoro, dal nome “Eco dell’invisibile – i ritratti dell’oppressione”, che si terrà al Palazzo delle Esposizioni “Ex STAC”, situato in piazza Matteotti a Catanzaro, nei giorni 30 settembre, 1, 2 e 3 ottobre, sotto la cura di Eva Fruci.
La mostra si situa nel contesto del progetto, molto ambizioso, da parte della federazione calabrese del Fronte Comunista, di rilanciare l’interpretazione e la funzione militante dell’arte e dell’impegno artistico in generale. L’espressione artistica, oltre essere il prodotto di un’ispirazione che riflette una condizione personale, può essere inscritta in una cornice collettiva in cui le diverse soggettività riscoprono di avere un senso politico. In particolare, l’obiettivo degli organizzatori è fare emergere come la condizione di privazione e oppressione descritta dalle opere, nella società dell’“opulenza” di oggi, nella società dell’automatizzazione, può trovare ragion d’essere soltanto nella divisione in classi della società stessa. La condizione di alienazione e solitudine trasmessa dagli artisti, nella società della comunicazione e delle reti sociali, può essere radicata soltanto nella mercificazione della persona propria del modello capitalista, una mercificazione che invade poi l’intera esistenza del soggetto. In questo senso, la forza e la collera frutto di questa condizione, una volta trasposta sul piano collettivo, non può che trovare senso nella lotta di classe.
Nel corso dell’evento, perciò, ci sarà una particolare attenzione al legame con le diverse realtà regionali che hanno ispirato questa mostra. Si ricorderà il perenne sacrificio dei lavoratori stagionali e dei braccianti, la condizione usurante dei lavoratori del porto di Gioia Tauro, l’angoscia dei lavoratori licenziati dalle compagnie di call center e dalle linee di trasporto private, la situazione paradossale dei tirocinanti della PA, il dramma degli operai edili senza contratto regolare e degli sfruttati tutti. A tutte queste persone è dedicata la mostra.
Questo non è un evento isolato ma una delle iniziative sociali che il Fronte Comunista sta mettendo in atto per porre al centro il tema della lotta dei lavoratori e dei ceti popolari in Calabria e in tutta Italia per mezzo di feste popolari e concerti, convegni sul tema della sanità pubblica e del lavoro sfruttato, interviste alle vittime dello sfruttamento.
L’esposizione si snoda fra pittura, scultura, performance video, fotografia e installazioni. La selezione dei 23 artisti coinvolti vedrà la partecipazione, con le loro opere, di Chiara Antonelli, Saba Najafi, Nelson Carrillho, Maria Neve Vallone, Chiara Scolastica Mosciatti. Graziella Romeo, Agostino Scordo, Marika Mazzeo, Pina Cerchiaro, Sara Russo, Manuel De Marco, Erica Roberti, Antonio Gualtieri Paternò, Giulia Gastoldi, Marco Marra, Valerio Villani, Tejaswini Loundo, Benedetta Sanrocco, Mauro Castellani, Aris Mac Adden, Annamaria Girardi, Alessio Castaldi, Giuseppe Samuele Vasile. L’insieme delle opere crea un intreccio di storie personali e collettive che affrontano la tematica dell’uomo invisibile raccontando il dolore della rinuncia, la sofferenza della rivalsa, la ribellione, l’impotenza e la rabbia della consapevolezza. Una testimonianza fra opere che hanno tanto di umano quanto di introspettivo, che culmina con un omaggio speciale a Paolo Pancari Doria.
La mattina del 30 settembre si terrà, nei locali del Palazzo delle esposizioni, una conferenza stampa in cui i giornalisti potranno vedere le opere d’arte in anteprima, mentre il pomeriggio dello stesso giorno avverrà la cerimonia di inaugurazione, il vernissage.