R. & P.
ASPROMONTE – Una grande quantità di pietre e blocchi di roccia, in un documento di circa 500 anni fa si parla dell’esistenza di ruderi: “…esce alla serra dello sturchio donde sono certe muraglie antiche…”. Secondo gli studiosi lo stato dei luoghi non permette di stabilire la tipologia di questo insediamento ma l’ipotesi più verosimile è “che si trattasse di una postazione militare, un luogo di vedetta assai privilegiato, a guardia della via che collegava Pietra Castello con Santa Cristina, per indicare due manieri assai antichi sui due versanti”. Questo sito archeologico vanta inoltre un importantissimo primato: si tratta della struttura di epoca greca posta più in alto fra quelle ritrovate, essendo collocata a quasi 1.600 metri s.l.m.
Descrizione del Sentiero
Si parte dal Passo della Cerasara si prende a sinistra la sterrata che porta al casello Favazzina (rifornimento d’acqua). La vegetazione è varia: un primo tratto tra faggi e abeti e qualche albero di quercia e poi ci troviamo immersi nei pini. Superato il casello Favazzina, ci immettiamo sul sentiero chiamato “du Garraffotu”. Questo è, in qualche tratto, scavato nella viva roccia. Superato il Puntone d’Aria, dopo cinque minuti si arriva sul pianoro del casello Vocale, punto molto importate per i pellegrini che scendono a Polsi.
Si prosegue sulla sterrata in lieve salita dopo dieci minuti siamo sulla strada asfalta, dopo circa 300 metri, siamo al bivio, si punta, tra le due strade, direttamente alla cima seguendo la zona priva di vegetazione, coprendo circa 400 metri di distanza e 100 metri di dislivello che ci separano dai 1568 metri del punto trigonometrico di Monte Fistocchìo.
Dalla cima si gode uno splendido panorama a partire dal versante Jonico sulla vallata delle grandi pietre (splendidi monoliti di sabbia e ciottoli emergenti da fitte leccete) con Pietra Castello, Pietra Lunga, Pietra Cappa, la Vallata del Bonamico, Puntone della Croce, la Vallata di Castunia, i Piani dei Riggitani, Montalto, il Serro di Pietra Tagliata, Delianuova e Scido.
A questo punto, dopo aver dato l’ultimo sguardo all’ampio panorama non resta che riprendere il sentiero del Brigante che costeggiando il Monte Fistocchìo, tra faggi e abeti, e dopo circa 40 minuti siamo di nuovo al Passo della Cerasara.