di Simona Masciaga
PARMA – Giunto alla XXIV edizione, il Festival Verdi è considerato uno dei più importanti eventi di musica lirica a livello mondiale che vede coinvolte le città di Parma, Busseto e Faenza, ogni anno dalla fine di settembre a ottobre.
Prestigiose orchestre della Filarmonica Arturo Toscanini di Bologna, dirette da maestri di fama internazionale, si alternano sul palcoscenico del teatro Regio di Parma e del Verdi di Busseto accompagnando interpreti di fama internazionale. Dal Verdi street parade in open, una kermesse itinerante in costume fino alle opere messe in scena è uno spettacolo nello spettacolo garantito. Simpatico anche il ” Tic Toc” delle 13 di ogni giorno, dove un cantante esegue dal balcone un’aria d’opera accompagnato dal pianoforte.
Noi de Lentelocale non potevamo certamente mancare ne alla visita guidata alla casa natale del Maestro a Roncole di Busseto, ne a quella del teatro Regio e tantomeno potevamo rinunciare alla visione de ” La battaglia di Legnano”. Opera in 4 atti ovviamente di Giuseppe Verdi su libretto di Salvatore Cammarano (tratta dal romanzo La Bataille de Toulouse di Joseph Mery) che rievoca la lotta tra i comuni lombardi riuniti nella Lega Lombarda e Federico Barbarossa avvenuta nel 1176 vede le sue vicende svolgersi tra Milano e Como circondate dalle truppe dell’ imperatore. Tra i soldati coraggiosi spicca la figura di Arrigo (Antonio Poli tenore) il quale, appresa la notizia che la sua amata Lidia (Marina Rebeka soprano), per volontà del padre è andata in sposa a Rolando (Vladimir Stoyanov baritono), decide di entrare a far parte della Compagnia della morte, lo squadrone militare in prima linea a difesa del Carroccio. Lidia, che lo credeva già morto, gli invia una lettera dove dichiara il suo amore e cerca di dissuaderlo dall’intento ma, la lettera cade in mano a Marcovaldo (Alessio Verna baritono) il quale consegna la lettera a Rolando. Preso dalla gelosia e dal desiderio di vendetta, Rolando fa imprigionare Arrigo in una torre impedendogli di entrare nella Compagnia della morte coprendolo di disonore e accusandolo di codardia. Arrigo tenta il suicidio buttandosi dalla torre ma,morente viene trovato da alcuni soldati che annunciano la sconfitta del Barbarossa ( Riccardo Fassi basso). Arrigo morente discolpa pubblicamente Lidia e muore stringendo al petto il vessillo del Carroccio.
Opera dalle arie meno note ma molto apprezzata per gli alti contenuti storici e valori morali che sotto la direzione orchestrale del maestro Diego Caretta e la regia di Valentina Cerrasco ha ottenuto un ottimo apprezzamento con ben 9 minuti di applausi.