di Redazione
LOCRI – Oggi si celebra la Giornata della Vita Consacrata e il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva alle 17,30 in Cattedrale presiederà l’Eucaristia con la rinnovazione dei voti, dopo aver incontrato i religiosi in Seminario in mattinata. Di seguito il testo della lettera indirizzata dal presule a tutti i religiosi della Diocesi di Locri-Gerace.
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Carissimi fratelli e sorelle di vita consacrata, a voi che condividete il cammino di fede del nostro popolo desidero rivolgere uno sguardo di particolare attenzione all’inizio dell’Anno della Vita Consacrata. Lo faccio con lo sguardo di Gesù, che ha avuto per voi una particolare predilezione.
A Voi che vivete un’esperienza di vita nella radicalità della scelta cristiana, il Signore ha riservato un amore speciale. A Lui avete risposto con l’offerta e la consacrazione della vostra vita, divenuta dono di grazia per tutta la Chiesa e in modo specifico per questa chiesa particolare. La vostra missione è l’annuncio del Vangelo e la testimonianza dell’amore di Dio tra gli uomini. Un dono di grazia che desta speranza in tante comunità, sparse nel territorio diocesano, specialmente nelle comunità più piccole e periferiche, ove la speranza di futuro si fa sempre più debole.
Sì, Voi religiosi e religiose, mentre partecipate alla vita della Trinità come effusione di gioia e condivisione di una vita donata, confessate ed annunciate l’amore che salva, redime e libera. Siamo grati al Signore per la vostra presenza, “memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli” (Giovanni Paolo II, Vita consacrata, n. 4). Ricolmi dell’amore di Dio e profondamente appassionati all’umanità più debole, bisognosa di uno sguardo amorevole e della premura di una mano tesa, siete uomini e donne che con S. Agostino possono dire: “Viva è la mia vita tutta piena di te” (Confessioni, 10, 28).
Come Pastore di questa Chiesa che è in Locri-Gerace sono grato al Signore per il dono prezioso del servizio apostolico che ciascuno di Voi rende pur tra tante difficoltà. Risalta in particolare la ricchezza speciale profusa dal “genio femminile” delle tante donne consacrate che presentano il volto di una chiesa innamorata del suo Signore. Sono trasparenza di una bellezza interiore, che dà ragione della chiamata alla santità e del carisma ricevuto. Sono certo che gli anni che passano non tolgono l’ardore di una vita donata e l’entusiasmo di una vicinanza condivisa che ha reso ciascuna di voi “una serva” tutta dedita al suo Signore.
Rendo gloria al Signore per le tante piccole comunità religiose che abitano questo territorio, superando disagi e difficoltà. Qui la presenza è vera testimonianza di una vita fattasi dono. Qui si può manifestare la fecondità di una vocazione/missione che è “accogliere il dono che è Dio”, “accogliere Dio come dono”. Spalancate il vostro cuore, le vostre mani in modo da essere aperti e disponibili al Dio che vi ha chiamato e mandato. In Voi la nostra comunità desidera vedere “la misura alta della santità”, “quel di più” che rende profondamente umana l’esistenza. Essere uomini e donne “del di più” che traccia un cammino di rinascita e di rinnovamento spirituale per tutti.
A voi, religiosi e religiose, dico: Grazie!
Ringrazio il Signore per il carisma che avete ricevuto e da voi testimoniato in Diocesi. Con la vostra presenza, con l’azione e il servizio di carità, formazione e annuncio, il Signore colma di tanti doni questa comunità. E’ vero apostolato servire la nostra Chiesa sparsa su un territorio accidentato, esteso tra mare e colline, con tanti segni di fragilità e povertà; un territorio considerato da tanti area di periferia e da noi luogo di incarnazione, terra da abitare e da amare. Solo l’amore per l’ultimo, il debole, il povero può spiegare le ragioni del vostro servizio. Per questo sono contento di quanto fate, ritengo sia una coraggiosa testimonianza di Gesù, che chiama a servirlo nei più poveri ed emarginati. Operare in comunità piccole è servire il Signore umile e povero: è vivere e testimoniare con coraggio il Vangelo.
La vostra esistenza concreta è segno luminoso e benefico per quanti si lasciano interpellare dalla gratuità con cui voi offrite tempo, risorse, capacità e soprattutto la vita: siete germe di speranza per questa terra. Il servizio che rendete in diocesi è molteplice e ricco: è servizio alla formazione dei ragazzi e dei giovani, all’accoglienza dell’anziano e dell’ammalato, all’evangelizzazione e alla carità, è collaborazione parrocchiale ed insegnamento teologico. Vedo tanti di Voi in perfetta simbiosi con le comunità in cui operate.
Conosco le vostre difficoltà e quelle di molti istituti religiosi, sempre più aggravate dalla crisi vocazionale, dall’età che avanza, dalle risorse dimezzate e dalle opere spesso divenute insostenibili. So quanto è sofferta la decisione di chiudere una casa religiosa, ancora più lo è quando interessa aree periferiche come la nostra. Qualunque segnale di cambiamento nelle vostre comunità religiose o il semplice trasferimento di un religioso è sempre accolto con preoccupazione e sgomento. Il nostro popolo vi ama e vi stima. Ne siete parte integrante. La gente che vi ha accolto vi considera suoi. Sento di esprimere gratitudine a ciascuno di voi e ai vostri superiori religiosi, che hanno accolto le istanze e le richieste del nostro popolo. Questa Chiesa apprezza il sacrificio di tanti di voi, che, provenendo da altre regioni e in molti casi da altri continenti, hanno accolto la richiesta di vivere in questo Sud d’Italia, lasciando sicurezze consolidate e aprendosi al nuovo costellato di mille incertezze. Questa scelta è profetica e autenticamente evangelica!
La fedeltà al vostro carisma è una ricchezza in più. Spendete la vita per il Vangelo senza mai prescindere dal riferimento al carisma dei rispettivi Fondatori, vissuto, annunciato e testimoniato. Quest’anno è un’occasione propizia per riflettere sulle modalità con cui attuare meglio l’originalità e la bellezza del vostro carisma. Conservate le diversità di sfumature e di tonalità con le quali ciascuno di voi vive il Vangelo, in modo da rendere lode al Signore con creatività e fantasia. Siate ciò che il Signore vi chiama ad essere: uomini e donne che si spendono per gli altri nel donare la grazia e la bellezza del Vangelo.
A Maria, “la Donna” associata a Cristo (Lc 1, 35; Gv 2, 4), che tanto spazio occupa nella vita e devozione di questo popolo, a Lei “prototipo della Vita Consacrata”, “Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli” (Evangelii Gaudium, 288), affido la Vostra vita consacrata, perché sia ricolma di ogni dono di grazia del Signore.Z