BOVALINO – Se davvero Sel intende sintetizzare le due anime che furono quelle del vecchio Pci “partito di lotta e di governo”, lei, con l’adrenalina che trabocca da ogni sua parola e da ogni suo gesto, rappresenta la lotta; lui, per la calma olimpica e il senso di responsabilità che anima ogni sua azione quotidiana, incarna il governo.
Stiamo parlando di Laura Cirella e Rosario Rocca, candidati alla Camera nella lista di Sinistra Ecologia e Libertà, che oggi pomeriggio, in una sala del consiglio comunale piena di gente, hanno avviato ufficialmente la campagna elettorale in vista delle Politiche di febbraio. Introdotti dal giovane Walter De Fiores, emblema di quell’asse Bovalino-Benestare che costituisce il centro (anzi, la sinistra) di gravità permanente di un partito che dopo le difficoltà passate sta mettendo radici nel territorio, i due hanno parlato di contenuti e passione, di una campagna elettorale in cerca di una vittoria che, come ha detto la Cirella «Non vuole solo fare battere le mani alla gente, ma soprattutto i cuori», cercando di rappresentare quella che Rocca ha definito «la Calabria migliore, quella della generazione alternativa che vuole correre insieme, quella dei Giovanni Tizian che lotta contro la ‘ndrangheta, esponendosi a minacce». La segretaria provinciale, forte della capacità di sognare tipica dei suoi ventotto anni, si è detta convinta della vittoria del centrosinistra alle elezioni politiche «per chiudere – ha detto – l’era buia di Scopelliti e del centrodestra di Berlusconi e dare spazio alla Locride dei giovani che fanno della legalità non solo un argomento da campagna elettorale, ma uno stile di vita». Ma non è solo Scopelliti il nemico da abbattere secondo Laura Cirella, che promette che «Nichi Vendola presto sarà qui ad ascoltare le istanze di un territorio che è stanco di essere ultimo e non vuole essere conosciuto solo per i suoi aspetti negativi ecco perché il nostro nemico è l’antipolitica, che vogliamo sconfiggere candidando persone come il giovane sindaco di Benestare Rosario Rocca, premiando il suo volto pulito e la sua candidatura intrinsecamente rivoluzionaria». Quindi, dopo gli attesi strali contro tutte le destre, da Berlusconi a Scopelliti, passando per Monti, la barra si è spostata dai temi di lotta a quelli di governo, con Rosario Rocca «sindaco dell’unico paese che ha abrogato l’Imu sulla prima casa, molto prima – ha detto – dei discorsi elettorali e populisti di chi tratta questi temi solo in campagna elettorale, perchè noi – ha proseguito – vogliamo prima di tutto guardare in faccia la gente, quella più umile, che ha bisogno di servizi sociali che i Comuni non possono più assicurare col proprio bilancio dopo i tagli orizzontali operati dal governo Monti». Quindi, Rocca, ha elencato i punti di forza del suo programma di governo nazionale: «Assistenza sanitaria e scolastica, pubbliche e di qualità, tutela dell’ambiente attraverso una compiuta realizzazione della raccolta differenziata e uscita dal commissariamento regionale che in questi 14 anni ha prodotto solo danni ed è giusto quando Vendola afferma – ha aggiunto – che bisogna rivedere il patto di stabilità interno per dare più ossigeno ai Comuni e noi che facciamo gli amministratori ne sappiamo qualcosa, ecco perché oggi ci misuriamo soprattutto sulla nostra capacità di governo». Già, la capacità di governo partendo dal rilancio del Mezzogiorno. Quasi un’alchimia. Che secondo Rocca si può realizzare «partendo dallo spazio meridionalista che ho finalmente trovato in Sel. La questione meridionale – ha aggiunto – non è solo questione criminale ma si fonda sul vecchio concetto socialista del meridionalismo municipale». Non poteva mancare un riferimento al difficile rapporto con quell’elettorato orientato a votare Ingroia e la sua Rivoluzione Civile. Entrambi, con una buona dose di astuzia, dovendo convincere gli elettori di sinistra che ancora sono in mezzo al guado e non sanno a chi dare la propria preferenza, non fanno leva sul cosiddetto “voto utile”, preferendo puntare sul progetto politico del centrosinistra «che – ha detto Laura Cirella – è quello che manca all’aggregazione capeggiata da Ingroia, un cartello elettorale improvvisato che rappresenta una sommatoria di vecchi partiti e non ha una rappresentanza adeguata di donne e cittadini espressione della società civile, mentre noi di Sel abbiamo il 46% di donne candidate in posizione di eleggibilità». Rocca va oltre: «il centrosinistra, dopo le ultime dichiarazioni di Bersani è sempre meno centro e sempre più sinistra, visto che il nostro nemico è la destra e la mia esperienza da insegnante a Torino mi ha messo in contatto con personalità come Ferrero e Rizzo, facendomi maturare la convinzione che una sinistra credibile è un’altra cosa, è la nostra che punta alla salvaguardia della scuola pubblica che rischia di essere depauperata in zone come la nostra, ad alto rischio sociale. Io, invece, sono per il tempo pieno degli studenti, per tenerli lontano dai pericoli della strada». Queste le priorità di Rocca, mentre la Cirella pensa subito «A una legge anticorruzione, al salario minimo garantito e a non acquistare gli F35». Programmi di lotta e di governo, appunto.
GIANLUCA ALBANESE