di Lucia Lucciardello*
LOCRI – “Nessun Dorma” perché la cultura umanistica non deve morire. È stata una vera e propria festa la serata di sabato 31 gennaio, che il liceo classico “Ivo Oliveti” di Locri ha destinato a quello che in gergo viene definito “open day”, ovvero apertura ai visitatori dei locali della scuola.
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Per iniziativa della Dirigente prof.ssa Giovanna Maria Autelitano, infatti, lo storico istituto è stato teatro di gioiosi momenti di riflessione e cultura, dalle ore 18.00 alle 23.00.
Il significato della manifestazione, che si è ispirata a “La Notte del liceo classico”, è stato invitare i giovani a non abbandonare gli studi umanistici, continuando a far vivere un indirizzo di studi ultimamente tanto criticato e tacciato di inutilità.
E così la reazione del mondo della scuola ha usato il linguaggio che le è più congeniale per dimostrare la vitalità del liceo classico, ha parlato con la voce degli alunni.
Con l’iniziativa “Nessun Dorma”, dal titolo della celebre aria della “Turandot” di Giacomo Puccini, sono state aperte le aule del liceo affinché tutti potessero visitarle ed i ragazzi hanno dimostrato la validità di ciò che hanno realizzato e realizzano ogni giorno, tra le mura dell’Ivo Oliveti di Locri.
Dopo i saluti della Dirigente Scolastico, la serata si è aperta con la relazione della dott.ssa Laura Delfino, responsabile della Sezione Didattica del Museo Nazionale di Locri, sull’origine magno greca della Locride. È seguito il laboratorio teatrale sulla Shoa, che ha coinvolto alcuni alunni del V anno, diretti dall’attore Enzo de Liguoro. Ma i momenti destinati alla performance teatrale non si sono esauriti lì. Il pubblico intervenuto numeroso ha potuto assistere alla lettura espressiva di brani tratti da “Sussurri di Hermes”, il libro scritto dagli alunni del liceo classico iscritti al progetto scrittura creativa e presentato al Salone del Libro di Torino, lo scorso anno. Anche i ragazzi dello storico gruppo teatrale della scuola hanno dato il loro prezioso contributo, esibendosi in due scene comiche, tratte da “le donne in parlamento” di Aristofane e “Sogno di una notte di mezza estate” ed in letture poetiche, in greco e latino, delle più celebri liriche di Saffo, Nosside e Catullo.
Dopo il teatro, è stata la volta della musica. Il liceo di Locri cura, infatti, da molti anni un laboratorio musicale che si prefigge lo scopo di avvicinare i giovani al canto attraverso attività giocose, condotte in gruppo. Gli alunni del Gruppo Musica si sono così esibiti in una lieta performance musicale, che ha commosso il pubblico.
La serata è proseguita ancora con i laboratori matematico e scientifico, che hanno dato prova dell’apertura del liceo classico anche a questi studi, condotti sempre con una didattica giocosa e accattivante, che ha consentito, negli anni, agli alunni del liceo di conseguire ottimi risultati sia nelle selezioni alle prove di ammissione all’università, sia nel percorso successivo. Infine, non è mancata la parte più divertente, per chiudere in festa una notte che non deve essere sonno della cultura, ma il suo contrario. Un nutrito gruppo di alunni ha preparato e condotto una caccia al tesoro, con in palio il libro pubblicato dal liceo.
La aule e corridoi illuminati ed allietati dalle proiezioni dei filmati sui viaggi di istruzione organizzati in questi anni, gli spettacoli del Gruppo Teatro, del Gruppo Musica, nonché le interviste degli alunni Ciceroni del FAI, hanno visto tanti giovani correre felici e sfidarsi in una gara divertente.
E quando gli alunni vivono la scuola così, come se fosse la loro casa, il messaggio è chiaro e vuol dire che gli studi umanistici non sono noia e lettera morta, ma vera e propria festa della mente.
*: docente liceo classico di Locri