di Gianluca Albanese
SIDERNO – Un piccolo passo in avanti nella riconversione funzionale dell’ex ospedale di Siderno che dovrà diventare, completando un processo già iniziato nel 2011, una cosiddetta “Casa della Salute”, ovvero una struttura per la prevenzione, riabilitazione e cura di pazienti non acuti, soggetti a malattie croniche e anche i malati terminali. Con deliberazione numero 103 di ieri, infatti, il direttore generale f.f. dell’Asp di Reggio Calabria Ermete Tripodi ha dato esecuzione a una delibera (la numero 855 dello scorso 6 novembre) con la quale sono stati conferiti gli incarichi professionali per la redazione e attuazione delle verifiche tecniche dei livelli di sicurezza sismica del plesso di piazza Oreste Sorace.
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Un processo, quello della riconversione dell’ex ospedale di Siderno che ha vissuto una tappa fondamentale nel mese di agosto 2013, quando fu approvato lo studio di fattibilità per la riconversione della struttura, comprensivo di opere necessarie per 9.760.000 euro.
Lo scorso 11 settembre, poi, il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria aveva sollecitato l’avvio di tutta la procedura, con particolare attenzione alle indagini preventive sulla vulnerabilità sismica dell’organismo edilizio dell’ex presidio ospedaliero di Siderno, quale elaborato occorrente al progetto preliminare, istituendo una commissione ad hoc che lo scorso 19 gennaio ha individuato in un raggruppamento temporaneo di professionisti di Donnici, nel Cosentino, gli assegnatari dell’incarico per un importo complessivo di 47.000 euro, comprese nel totale sopracitato, ovvero 9.760.000 euro.
Con la delibera di ieri, dunque, l’incarico risulta formalmente assegnato e, pur nei tempi biblici della burocrazia, si registra, appunto, un passo in avanti verso la riconversione effettiva dell’ex ospedale di Siderno verso la tanto decantata (dall’emendamento Adamo-Chieffallo in cui si diede la stura alla chiusura di numerosi ospedali regionali definiti “doppioni” di parecchie postazioni di Guardia Medica, con la scusa della riprogrammazione dell’offerta sanitaria su scala regionale), “Casa della salute”.