di Francesca Cusumano
LOCRI- Nonostante l’Amministrazione Comunale abbia in tutti questi mesi applicato tutte le misure possibili e necessarie per tentare di invertire il “trend” che aveva condotto l’Ente al default, guardando con spirito di ottimismo al responso delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma sul ricorso presentato contro la bocciatura del Piano di riequilibrio finanziario (dopo la decisione della Sezione Regionale di Controllo per la Calabria), la stessa però, non ha ritenuto opportuno accogliere la procedura intrapresa dall’Ente.
{loadposition articolointerno, rounded}
La Corte dei Conti infatti, come spiegato ieri da Gaetano Callipo, legale dell’Ente, non sarebbe entrata nel merito del Piano ma si sarebbe limitata ad una mera valutazione procedurale sui termini dell’ammissibilità.
Proprio nel novembre 2014, la Sezione Regionale di Controllo per la Calabria con una nota, si era detta contraria all’approvazione del piano (approvato dall’Ente con deliberazione n° 1 del 27 gennaio 2014), per la “violazione dell’art. 243-bis, co. 5, ultimo periodo, per scadenza del termine di 60 giorni per la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale; –per ulteriore violazione dell’art. 243-bis, co.5, del T.U.E.L. per carenza dei presupposti, avendo la nuova Amministrazione comunale già provveduto, con delibera n. 11 del 15 luglio 2013, a modificare il Piano di riequilibrio ai sensi dell’art.1, co. 15, del D.L. n. 35/2013, convertito con legge n.64/2013”.
Sulla contestazione della Corte dei Conti sul superamento dei 60 giorni previsti per la rimodulazione del Piano, il segretario generale Scuglia aveva spiegato che, in base alle note inviate dall’Amministrazione nei mesi precedenti, era emerso che l’Ente aveva facoltà di ripresentare la relazione di inizio mandato entro il 30 novembre 2013 (dando avvio ai 60 giorni per la rimodulazione del nuovo piano proprio da quella data), fissando il termine ultimo al 29 gennaio 2014 e adottando così la delibera il 27 gennaio 2014 (entro i termini), trasmettendola così sia al Ministero tramite PEC, che alla Corte dei Conti, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Tornando invece al rigetto delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, l’Amministrazione ha confermato di voler redarre un nuovo Piano tenendo conto delle recenti disposizioni della legge di stabilità 2015 che consente ai Comuni (il cui piano è stato bocciato nel 2014), di ripresentarlo.
Uno strumento giuridico che l’Ente intende applicare e che non ha lasciato indifferente il referente comunale Sel, Antonio Guerrieri, che ha espresso a Lente Locale le sue perplessità.
<<La bocciatura del ricorso del Comune di Locri da parte delle Sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma-ha commentato Guerrieri- rende evidente quanto già denunciato a suo tempo e cioè l’inopportuna temerarietà del duo Calabrese Sainato e della Giunta. Nel caso del Comune di Locri, il Piano è stato ritenuto inammissibile, non è stato bocciato nel merito. Quanto è stato rimodulato fino ad oggi, è stato dichiarato inammissibile. Il Piano di riequilibrio era ed è inammissibile come sancito dall’esito del ricorso. La dichiarazione di volersi avvalere di presunte novità normative sancisce infine l’ammissione di avvenuto sperpero di circa ventimila euro destinate al legale esterno all’ente che ha curato un ricorso presentato successivamente all’entrata in vigore della norma (art. 1 comma 573 bis legge stabilità 2014).
Ma c’è un altro interrogativo sottoposto dal referente di Sel <<Per quale motivo- ha chiosato Guerrieri- l’Amministrazione non si è appellata subito a tale disposizione di legge? Se già era a conoscenza della procedura, non avrebbe dovuto ricorrere al costoso ricorso e così avrebbe potuto presentare il Piano. Continua ostinatamente a stilare leggi e regolamenti>>.
<<Anche la nuova ipotesi dell’Amministrazione- continua il referente Sel- appare temeraria e insieme alla surreale vicenda LSU LPU per i quali ci si è mossi in ritardo e all’ultimo giorno utile rispetto alla proroga della scadenza ministeriale, e le altre poco chiare vicende politico amministrative della gestione Calabrese, mi fanno invocare l’intervento urgente di S.E. Prefetto di Reggio Calabria, al fine di verificare la regolarità gestionale dell’ente a cui sempre più cittadini ormai non credono più>>.