di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il “day after” dell’assemblea con cui il circolo cittadino del Pd ha deciso di non candidare un proprio esponente a sindaco (privilegiando l’unità del centrosinistra cittadino basata su un programma incentrato su trasparenza amministrativa e discontinuità gestionale rispetto al decennio in cui la città è stata governata dal centrodestra), vive un brusco e inatteso stop delle trattative interpartitiche all’interno della coalizione.
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Fonti interne al centrosinistra cittadino, infatti, riferiscono di un incontro a quattro (tra le delegazioni di Cd, Sel, Pd e Siderno Libera) programmato per stasera e al quale tutti avevano inizialmente detto di partecipare, nel quale, durante la giornata, è venuta meno la presenza del Pd, i cui dirigenti hanno addotto sopraggiunti impegni di partito che li tratterrebbero a Reggio Calabria per tutta la giornata odierna.
A questo punto, la preventivata riunione interpartitica, senza la delegazione del Pd, è stata rinviata a data da destinarsi. Proprio il ritorno del tavolo “a quattro” dopo la triste vicenda dell’intimidazione subìta dal candidato in quota Pd alle Primarie che avrebbero dovuto tenersi il 22 febbraio, Pier Domenico Mammì, e la successiva rinuncia di quest’ultimo alla candidatura, era atteso per ridare slancio alla fase di allestimento della proposta programmatica del centrosinistra, che attendeva proprio le determinazioni del Pd.
Nei giorni scorsi, infatti, le delegazioni di Sel, Siderno Libera e Centro Democratico si erano già incontrate – in attesa delle determinazioni del Pd – discutendo, tra l’altro, sull’esigenza di mantenere unita la coalizione sul nome del candidato sindaco Pietro Fuda e sull’idea, che piace a molti, di presentare una sola lista (rappresentativa delle quattro anime del centrosinistra sidernese) a sostegno dell’ex senatore, superando gli accordi precedentemente presi in virtù dei quali ogni partito e movimento avrebbe dovuto presentare una propria lista.
L’orientamento del Pd sidernese, invece, è un altro. I democrat, se da un lato non si sono irrigiditi sul candidato sindaco, rinunciando a presentarne uno proprio (con la conseguenza logica che le Primarie non si faranno e che anche il Pd è pronto a sostenere la candidatura di Fuda) non intendono fare passi indietro sulla necessità di presentare una propria lista di partito, gelando chi cominciava ad accarezzare il sogno di una netta inversione di tendenza rispetto a un fenomeno come quello della proliferazione delle liste (e delle candidature) che caratterizza le consultazioni amministrative di Siderno dal 1994 in poi, quando fu approvata prima, e applicata poi, la nuova legge per l’elezione diretta del sindaco.
L’ex segretario provinciale dei Verdi (e attuale militante di Sinistra, Ecologia e Libertà) Sasà Albanese, commenta la decisione dei democrat come “Una richiesta legittima quella di esigere il simbolo di partito alle elezioni comunali, che comunque avrebbe potuto essere esaudita anche nel caso di presentazione di una lista unica del centrosinistra cittadino, visto che avrebbe potuto avere i quattro simboli di partiti e movimenti. Ma tant’è. Di sicuro l’unità del centrosinistra – ha proseguito Albanese – non rischia di essere compromessa per l’esigenza manifestata dai democrat di presentare una propria lista di partito. D’altro canto, però, la mancata presentazione di una lista unica per coalizione è un’occasione persa per tutta la città, perché avrebbe permesso una selezione preventiva della classe dirigente che avrebbe porte e finestre a candidati che col tempo avrebbero potuto fare sorprese sgradite”.
Fin qui Albanese. Ancora non si conosce la data della prossima interpartitica del centrosinistra sidernese. Certamente dovrà tenersi entro l’attuale settimana, visti i tempi ristretti.
Intanto, non sfugge alla nostra attenzione, la notizia pubblicata sull’edizione odierna del “Quotidiano del Sud”, ovvero quella che riguarda la probabile apertura dell’iter per giungere a una nuova fase congressuale per l’elezione della nuova segreteria provinciale del Pd, stante l’acclarata incompatibilità dell’attuale segretario Sebi Romeo col ruolo di consigliere regionale. Pare che prima dell’apertura del congresso, lo stesso Romeo possa lasciare la reggenza della segreteria a un vice segretario (che è il segretario del circolo sidernese del Pd Mariateresa Fragomeni) o a un altro delegato. Staremo a vedere.
Intanto, se parlerà a fine mese, non prima del 27.
Nel frattempo, ci sarà la possibilità di comporre le commissioni consiliari a palazzo Campanella (già nella seduta del consiglio regionale convocata per lunedì 9), e magari mettere in piedi le strutture speciali nelle quali chiamare a collaborare (a titolo oneroso) le solite schiere di portaborse, scegliendo tra i propri fedelissimi.
Dopo di allora, si potrà tornare a pensare alla nuova segreteria provinciale.
Per le valutazioni del lavoro di quella che volge a termine, invece, attendiamo la fine del suo mandato.