di Emanuela Alvaro
SIDERNO – La cittadina in piena campagna elettorale per scegliere il proprio sindaco è immobile e poco reattiva. Disinteressata a tutto, a chi ha deciso di presentarsi a chi ha deciso di non farlo più e al motivo che ha spinto alla decisione. Sostanzialmente una cittadinanza ferma, immobile, cristallizzata.
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E, a parte le notizie di riunioni più o meno condivise tra partiti e movimenti politici, resta ben poco di altro. Da una cittadina per anni commissariata ci si aspettava di più, ma forse il lamentarsi fine a se stesso, il non progredire, non indignarsi costa meno fatica rispetto ad affrontare le questioni.
Si perché il gesto con cui è stato “omaggiato” Pierdomenico Mammì ha sortito ben poco, come se fosse normale che, chi decide di candidarsi, deve apprezzare il dono ricevuto, un mix di benzina e proiettili. La cittadinanza dopo un’iniziale interessamento alla vicenda in se, si è chiesta se l’annunciata “trasferta” dal Prefetto c’è stata veramente e se si cosa ha sortito?
E quando si sono recati i candidati dal Prefetto, era stato annunciato un giorno, poi invece quando e quante volte si è andati a confrontarsi con le istituzioni e ancora, sidernesi ve lo siete chiesti cosa è stato detto, quale il futuro di questa cittadina appiattita, dove tutti si sentono in dovere di parlare, ma all’atto pratico non fare nulla o quasi per i propri concittadini? Non fare nulla di concreto per la grave situazione in cui versa dal punto di vista materiale, ma anche spirituale?!