REGGIO CALABRIA– Dopo la stangata sui terreni agricoli targata governo Monti arriva quella targata governo Renzi. Sì, perché con il decreto legge n. 4 del 24 gennaio 2015 pubblicato poi sulla Gazzetta Ufficiale, sono state individuate tre categorie – tramite tabella ISTAT – Comuni totalmente montani, parzialmente montani e non montani, in base alla cui appartenenza, un Comune viene classificato come esente o meno rispetto al pagamento dell’IMU.
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Ci spieghiamo meglio: nella prima categoria (Comuni totalmente montani) si è del tutto esenti dal pagamento sia per il 2014 sia in futuro; nella seconda categoria (Comuni parzialmente montani) l’Imu non si applica solo se i proprietari dei terreni sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, oppure se i terreni agricoli sono stati dati in affitto o in comodato, dagli stessi soggetti qualificati di cui sopra, ad altri coltivatori diretti o a imprenditori agricoli professionali. Nella terza categoria (Comuni non montani), l’Imu si dovrà pagare su tutti i tipi di terreno a prescindere dalla qualifica del proprietario, fatte salve le specifiche agevolazioni già previste, in via generale, per i coltivatori diretti e Iap.
Oltre al danno, la beffa!
Beffa che sta nell’appartenenza dei Comuni a queste tre categorie, perché – se precedentemente esisteva un criterio altimetrico -, con il decreto emesso, non esiste più. Così ci ritroviamo che, per esempio, in una stessa Regione, un Comune situato a 280 metri dal livello del mare sia considerato montano e un altro no!
Ciò ci fa capire che a pagare, per l’ennesima volta, saranno i “normali” cittadini. Saranno le fasce più deboli della popolazione: anziani e famiglie che sopravvivono grazie ai frutti dei loro piccoli appezzamenti di terreno.
Nei fatti, questa ulteriore tassa è una patrimoniale sui più poveri!
Nel nostro territorio, dove la cittadinanza è stata privata di servizi pubblici importanti ed essenziali, dove le imposte hanno un’aliquota percentuale massima, questo è un ulteriore aggravio che pesa su molti nuclei familiari che già vivono in stato di povertà.
Come CGIL del Comprensorio Rc-Locri, area in cui insistono molti Comuni e migliaia di cittadini che dovranno pagare entro domani, riteniamo che le Amministrazioni Comunali debbano incontrare la popolazione per capire problematiche e implicazioni rispetto a tale tassa. Sino a oggi, solo il Comune di Reggio Calabria ha promosso un incontro per discutere dell’IMU sui terreni agricoli.
Chiediamo quindi a tutti i sindaci del territorio provinciale reggino e alla Giunta regionale calabrese di intervenire, affinché tale imposta non aggravi ulteriormente i cittadini, già stremati da una tassazione ai massimi storici.
Reggio Calabria, 9 febbraio 2015
SEGRETERIA CGIL RC-LOCRI