di Giuseppe Panuzzo (Esponente di centro destra)
ARDORE – Nei giorni scorsi sono apparse note giornalistiche che stanno alimentando perplessità e a volte incredulità nei cittadini di Ardore, costretti a vivere la triste ed inusuale esperienza dell’amministrazione commissariale straordinaria, dovuta alla scioglimento degli organi comunali per infiltrazione mafiosa, dopo che la commissione d’accesso prefettizia ne aveva constatato la sussistenza. Il cittadino ardorese non sta comprendendo infatti come possano ergersi a rinnovatori riproponendosi alla guida del Comune, sia coloro che con la loro condotta hanno contribuito a penalizzarlo, che altri, che hanno supinamente accettato, dalle postazioni di rilevo ricoperte in maggioranza, che tutto ciò avvenisse.
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Non credo infatti che abbiano la dabbenaggine di pensare che la cittadinanza di Ardore sia talmente disattenta da supporre che i Commissari siano giunti da Marte, inviati da qualche “forza” misteriosa, con l’intento di punire la comunità.
Inoltre è oramai chiaro l’atteggiamento di alcuni, cosiddetti, dissidenti del centro-destra, che da come appaiono da articoli di giornale sembrerebbero essere titolari di partiti e di messe di voti, mentre, di fatto, costituiscono, soltanto una, pur legittima, ma esigua rappresentanza ed ai quali in più occasioni sono state proposte “le primarie” per la scelta del candidato a sindaco, che però da loro sono state rifiutate in verità solo per paura della competizione da cui temono di uscire perdenti. Oggi, questi sedicenti giovani, quasi tutti in verità over 50, convinti in cuor loro di non riuscire a comporre una lista autonoma, sembrano ammiccare, incomprensibilmente,con esponenti autorevoli dell’amministrazione di sinistra, già sciolta è sottoposta ai commissari, verso cui in passato non avevano, avuto, di certo, parole di compiacimento.