(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Non sono mancati toni accesi e qualche polemica nell’assise comunale odierna, una seduta attesa dopo il rigetto delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, del ricorso presentato dall’Amministrazione Calabrese in merito all’ormai noto Piano di Riequilibrio Finanziario, bocciato precedentemente dalla Sezione Regionale di Controllo per la Calabria.
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Da qui, la richiesta del gruppo di maggioranza “Tutti per Locri” (istanza rivolta al contempo, anche dal gruppo di minoranza) con una nota protocollata datata 5 febbraio scorso, poi formalizzata all’ufficio di presidenza, di convocare con la massima urgenza il civico consesso, alla luce di quanto emesso il 4 febbraio dalla Corte dei Conti non entrata nel merito del piano, ma soffermatasi ad una valutazione procedurale sui termini dell’ammissibilità.
La parola dunque al sindaco Calabrese che in apertura dei lavori, non ha esitato di esprimere lo stato di amarezza manifestato dopo la sentenza delle Sezioni Riunite <<Siamo convinti-ha premesso- della bontà dell’operato dall’Amministrazione. Stiamo valutando la possibilità di ripresentare un nuovo Piano, avvalendoci delle recenti disposizioni dettate dalla legge di stabilità 2015>>. Legge che riconosce ai Comuni il cui piano è stato bocciato nell’anno 2014, di riproporlo.
Ma è alle primissime battute dell’intervento del consigliere di minoranza Mammoliti, avvolto da un metaforico drappo arancione (nella foto sotto), che Calabrese lo ha accusato di <<Mancanza di rispetto per le vittime dell’Isis>>, allontanandosi dall’aula consiliare con la sospensione della seduta per alcuni minuti, per una breve conferenza dei capigruppo.
Il consiglio riprende proprio da Mammoliti spiegando come il suo intento, non fosse quello di offendere la memoria di chi è rimasto vittima della furia selvaggia di giustizieri; al contrario, la scelta del colore arancione alludeva alla situazione della cittadina locrese in qualità di vittima ed ostaggio, del malaffare politico che si perpetua da 30 anni (malaffare che ha prodotto dei guasti generalizzati); ostaggio di una Procura della Repubblica dormiente alle segnalazioni <<Come ancora più grave-ha aggiunto Mammoliti- è l’indifferenza della politica, la Prefettura interpellata non ha degnato l’opposizione di alcuna risposta. Siamo stati ostaggio della malapolitica, delle forme di bullismo istituzionale diffusasi sulla collettività. Non siamo qui per gufare e spingere per il dissesto, ma ora non possiamo far finta di tentare. Il ricorso infatti, peserà 30mila euro in più sui contribuenti. Oggi ci ritroviamo mendicanti di garanzie e chiediamo a chi dover rivolgere delle istanze, per risanare la situazione e per capire se un’altra analisi possa rimettere in carreggiata il Comune di Locri. Non ritenete utile spendere ulteriore tempo prima di decidere sul da farsi, per non portare all’ennesimo suicidio la Città? Chiediamo che all’atteggiamento di Don abbondio subentri quello di Fra Cristofaro, scelte sbagliate comprometterebbero e sacrificherebbero ulteriormemte il futuro di Locri. Siamo a disposizione della maggioranza, per trovare una soluzione condivisa per l’interesse della Città>>.
Si è limitato a portare all’attenzione del consiglio comunale alcune considerazioni, il vicesindaco e assessore al Bilancio Raffaele Sainato <<Sul piano politico, è vero che la Città è stata gestita con allegria per molti anni. È vero che l’Amministrazione Lombardo ha incontrato delle difficoltà e poi si è dimessa senza attendere modifiche sul piano gestionale. L’ultima delibera della Corte dei Conti, la 48 del 2012, aveva indicato come salvare la Città; una strada intrapresa prima dal commissario Crea e poi completata dall’Amministrazione Calabrese che, ha fornito dei correttivi per uscire dalla situazione di criticità. Il nostro Comune potrebbe rischiare una dichiarazione di dissesto, ma noi come Amministrazione lo eviteremo. Il predissesto è un dissesto guidato dalla politica, ragion per cui abbiamo rimodulato il Piano quando ci è stata data la possibilità. Dalla bocciatura prima della Sezione Regionale di Controllo di Catanzaro e poi delle Sezioni Riunite di Roma, abbiamo deciso di usufruire della legge di stabilità 2015, abbiamo i parametri per poterlo fare>>. Così l’assessore ha ricordato come su debiti ereditati pari a oltre 2 milioni di euro, siano state attuate delle transazioni pari a 963mila euro chiudendo parte del contenzioso e pagando quasi il 50% dei debiti. Anche sull’ufficio finanziario, pesava un debito di circa 13 milioni di euro, all’interno del quale si è convenuto al pagamento di 11 milioni di euro. Sul piano tecnicoavviate varie transazioni,su un debito totale di 351mila euro sono stati pagati 157mila euro. Altro dato interessante, il pagamento alla Locride Ambiente (pagamento che non appartiene al famoso decreto 35) pari a circa 1 milione di euro, derivante dal risparmio della raccolta rifiuti <<La situazione di Locri rispetto a come è stata ereditata è completamente diversa, ecco perchè continueremo a lavorare sul risparmio, recupero evasione, eccedenza di personale etc.., riproponendo un nuovo piano, come consentito dalla vigente norma>>.
A chiudere questa prima parte del consiglio, ci ha pensato il sindaco Calabrese che ribandendo la ferma condanna per quanto verificatosi all’inizio dell’assise, definendolo “un atteggiameno disdicevole”, ha sottolineato di non sentirsi ostaggio <<Dei rappresentanti dello Stato che hanno creato le condizioni di libertà>>e che <<Rispetto al passato, abbiamo fatto una scelta sacrificandoci per questa Città. Oggi paghiamo le conseguenze delle incapacità di allora, con Lombardo che responsabile della situazione, ha fatto come Schettino,dimettendosi. Noi procederemo per la nostra strada, convinti che la Città non sia nelle condizioni del dissesto, siamo riusciti a risanare la situazione debitoria. Sulla bocciatura del Piano invece, siamo convinti di aver subito un torto, a volte la magistratura sbaglia. Intendiamo proiettare la Città di Locri in un futuro diverso, rispetto a quello devastante del passato>>.
E sul contenuto dell’intervento di Calabrese, ha replicato il capogruppo di Impegno e Trasparenza-Pd” Antonio Cavo <<Ogni volta che si parla del passato- ha chiosato- sono sempre l’Andreotti della situazione, sono stato assessore esterno dalla fine del ‘99 ai primi 2000, non ho più avuto altri incarichi, poi consigliere comunale negli anni 2011/2012 fino ad oggi. Non ho avuto a che fare con espropri e altre accuse, non siamo tutti uguali. Non sono uguale agli altri>>.
-Debiti fuori bilancio dell’importo di euro 100.000/00 riconoscimento di legittimità e provvedimento di ripiano ai sensi degli articoli 193 e 194 del D.Lgs. n. 267/2000. Transazione Kibernetes
Sul secondo punto all’ordine del giorno, è stato l’assessore Sainato ad evidenziare che tra i debiti riconosciuti fuori bilancio, sia rientrato quello relativo la società Kibernetes, il cui debito che dal 2000 al 2010 ammontava a 240mila euro, è stato portato a 100mila euro, mediante una transazione, riconoscendo il debito (come da procedura), in primis in consiglio e poi provvedendo al pagamento. Il punto viene però approvato dalla sola maggioranza, con astensione della minoranza per mancanza di metodo di riconoscimento debiti da parte del gruppo di maggioranza <<Si pagano debiti- ha commentato Cavo– su diffide e non si provvede a pagare quelli con sentenze passate in giudicato>>.
-Locride Sviluppo
Viene approvato speditamente e all’unanimità il terzo punto, ovvero la non adesione del consiglio all’Agenzia per lo Sviluppo Locale, Locride Sviluppo.
–Istanze di sanatoria non ancora definite- modalità rateizzazione degli oneri concessori e della quota del 50% delle somme dovute da versare al Comune a conguaglio dell’oblazione per la sanatoria degli abusi edilizi di cui alle leggi 47/85 – 724/94 – 326/03
Per il penultimo punto, approvato anche quest’ultimo all’unanimità, ha relazionato l’assessore Cappuccio, illustrando come per andare incontro ai numerosi cittadini che hanno denunciato varie difficoltà per il versamento oneri concessori e conguaglio oblazione, sia stata prevista una rateizzazione (cui servirà una fidejussione), per somme superiori ai 1000 euro. Anche sul versante dei condoni,la Cappuccio ha anticipato di aver prorogato il termine per agevolare pagamenti; poche risultano essere infatti, le pratiche condoni ancora giacenti.
–Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale Art. 1 comma 546 Legge di Stabilità 2015. Avvio procedura riproposizione
Per l’ultimo argomento in programma nell’assise (che in parte era stato già affrontato all’inizio dei lavori), ha ripreso la parola l’assessore Sainato, confermando la volontà dell’Amministrazione di presentare un nuovo Piano entro il 30 aprile prossimo.
<<Noi-ha successivamente replicato Cavo– siamo chiamati oggi a decidere sulle riproposizione del Piano che è conseguenza della pronunce negative della Sezione Regionale di Catanzaro prima e delle Sezioni Riunite di Roma poi. E la Procura Generale della Corte dei Conti, ha offerto un quadro normativo chiaro sui fatti. La normativa a cui vi siete appellati, non riguarda il caso di Locri come espresso nella sentenza della Corte dei Conti di Catanzaro. È un fallimento di politica economica. Non siamo qui a chiedere dimissioni del sindaco, ma quanto successo non può passare inosservato. Non ci sono le condizioni di ripresentare il Piano, perchè il nostro Piano non esiste, come se non fosse mai stato presentato/proposto e questo precluderebbe la possibilità di usufruire della legge di stabilità 2015. Le sentenze della Corte dei Conti richiamano il parere del Ministero. Secondo il procuratore generale della Corte dei Conti di Roma, il Piano è incongruente e inattendibile. Nonostante le criticità, non vogliamo lasciare niente di intentato: i nostri fari sono l’interesse della città e il rispetto della regole>>.
Ed è così che la minoranza ha avallato una proposta chiedendo nello specifico, al consiglio, che il Comune avanzasse una richiesta di parere alla Corte dei Conti in sezione consultiva, per verificare se il citato Piano potesse o meno essere riproposto.
Ma è sempre Sainato, sebbene abbia definito “apprezzabile la proposta della minoranza”, ad invitare il segretario Scuglia a leggere il contenuto della legge di stabilità 2014 e 2015, dalla quale lettura è emerso che l’Ente dispone di tutti i parametri per presentare un nuovo Piano <<Dov’ è il danno- ha chiesto Sainato- che stiamo creando alla Città? Ci stiamo attenendo ad un Piano elaborato prima dalla Crea, poi rimodulato e completato da noi. Il Ministero non ha approvato il Piano della Crea (ed è questa la tragedia), quanto fatto da noi nel 2014 non è riportato nella relazione del Ministero >>.
Insomma, diversi sono stati gli interventi che si sono intervallati, dalla consigliera Gozzi che ha reclamato come l’intenzione del gruppo fosse ovviare a questo ostacolo interpretativo della norma rivolgendosi alla Corte dei Conti; a Mammoliti che ha valutato la proposta del proprio gruppo di appartenenza, la più ragionevole (per non rischiare nuove penalizzazioni); a infine, il consigliere di maggioranza Passafaro che nonostante non avesse negato qualche perplessità dal punto di vista interpretativo, ha invitato il consiglio ad essere compatto, trovando un punto di incontro per evitare il tanto temuto dissesto.
Le conclusioni al primo cittadino che ha nuovamente espresso la necessità di aderire alla legge di stabilità 2015, se non altro perchè il Piano della Crea <<Aveva fatto macelleria sociale mandando 20 dipendenti in mobilità. Il ricorso è stato fatto perchè convinti del nostro operato e perchè oggi non sappiamo se dobbiamo rimodulare la nuova pianta organica. Abbiamo 94 dipendenti, volevamo evitare di arrivare a 85, creando un ulteriore disagio sociale>>.
Prima della votazione, la seduta è stata nuovamente sospesa per altra conferenza capigruppo con l’intento di elaborare una proposta condivisa. Intento fallito, perchè non passa la proposta del gruppo di opposizione che trova favorevoli solo i 4 componenti, mentre passa coi soli voti della maggioranza la riproposizione del Piano, con conseguente esecutività della delibera.