di Simona Ansani
ARDORE – Un successo dopo l’altro quello della band di “Mister Muscolo e i suoi estrogeni” che dopo l’uscita del loro primo album, arriva anche il premio della critica in una manifestazione svolta a Sanremo. Abbiamo incontrato il cantante della band, Mario Muscolo, per scorpire qualcosa in pù del gruppo rivelazione.
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Partiamo subito da Sanremo. Avete partecipato ad una manifestazione canora che si svolge parallelamente al Festival di Sanremo e avete ricevuto il premio della critica. Sinceramente vi aspettavate questo successo nella città dei fiori?
A dire il vero no. O meglio, diciamo che noi abbiamo partecipato alla manifestazione in maniera molto entusiastica, ma senza avere nessuna aspettativa. Almeno in questo modo non si rimane mai delusi.
Quali sono state le vostre emozioni salendo su quel palco?
Tante sicuramente, perchè sapevamo di trovarci in un posto dove, soprattutto in quei giorni, si “respira” da sempre tanta musica.
Qual e’ il ricordo più bello di questa avventura sanremese?
La manifestazione, il viaggio e il tempo trascorso insieme.
Quali sono le difficoltà, qualora ci siano, di rapportarsi in eventi simili con cantanti che provengono anche da realtà diverse e che quindi possono portare generi differenti di canzoni o di arrangiamenti.
Forse un po’ di imbarazzo all’inizio…ma poi subentra il piacere di scambiare opinioni ed esperienze con persone che fanno lo stesso tuo “lavoro”.
Dunque, dopo Sanremo, si riparte con la stessa grinta o ancora più carichi?
Assolutamente più carichi!
Tierra del Sol è il titolo del vostro primo album, descrivi in tre parole le caratteristiche dei brani all’interno del cd.
Spensierati, realisti, divertenti.
Per chi scrive non solo canzoni, ma anche libri o articoli giornalistici, la notte è il maggiore momento di ispirazione. Capita anche a te?
E’ capitato anche a me quando ho scritto “L’invadenza”, in cui parlo proprio dell’insonnia.
Quali sono state le difficoltà che avete incontrato prima dell’uscita dell’album?
Quelle che incontrano tutti quelli che si autoproducono.
Mario, quali sono i pro e i contro di fare musica in Calabria?
I pro sono, per esempio, quelli di partire da una buona base di amici che ti ascoltano 🙂 I contro sono che non ci sono molti posti dove potersi esibire e la mancanza di possibilità adeguate per “crescere”.
Mario Muscolo come ti vedi fra dieci anni?
Sicuramente invecchiato.
Qual e’ la tua canzone preferita, quella che ha un significato particolare, che ancora oggi la ricordi con profondo affetto. E ovviamente perché.
Tra le mie intendi? Un po’ tutte proprio perchè sono mie. “Voglio scrivere una canzone” perchè è stato il primo pezzo che ho scritto, ma anche “Tira fuori i soldi” perchè tratta, seppur ironicamente, di un tema, ahimè, negativo. E altre che non sto ad elencare altrimenti finirei col citare tutto il disco.
Qual e’ il genere musicale che preferisci e quanto questo genere può o ha potuto influenzare in positivo le tue scelte su questo primo album.
Il mio “problema” è stato sempre non avere un genere ben definito come tutti i musicisti, o i semplici ascoltatori, normali. Prediligo la disco-music anni ’70, il reggae, il rock’n’roll…ma ascolto un po’ di tutto. In pratica questa “mistura” di gusti l’ho applicata sempre nelle mie serate…e alla fine si è riversata nel disco dove, infatti, si trovano un po’ tutti i generi musicali.
Se ti guardi indietro cosa porteresti con te e cosa invece ti lasceresti alle spalle nel tuo percorso attuale?
Lascerei alle spalle tutte le critiche cattive, distruttive e gratuite…come anche le persone negative che, per un motivo o per l’altro, si incontrano. Porterei invece, al contrario, tutte quelli che mi hanno aiutato a crescere (alcune le ho già nel gruppo) e mi hanno insegnato qualcosa, non solo musicalmente. Porterei anche quelli che mi hanno sempre incentivato ad andare avanti, mi hanno sostenuto col loro affetto e che, a quanto pare, sono tutt’oggi davvero tanti!