di Gianluca Albanese
LOCRI – Una sentinella a tutela dell’ambiente e del nostro territorio. Così vuole essere l’Osservatorio Ambientale per il Diritto alla Vita che ieri pomeriggio, in una sala gremita di cittadini e promotori di molte realtà associative, ha esposto le principali attività svolte nello scorso anno e quelle che intende realizzare nel 2015. Ospiti di Sinistra Ecologia e Libertà, e del movimento politico LocRinasce (nel cui locale ha avuto luogo l’assemblea), il presidente Arturo Rocca e gli attivisti Francesco Salomone e Natale Amato hanno parlato di acqua potabile, registro tumori, discarica di “Timpe Bianche” e Diga sul Lordo, in previsione della passeggiata ecologica organizzata per domenica 22 marzo alle 9 proprio nella strada circumlacuale della diga di contrada Pantaleo, ormai a secco da più di un anno.
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L’approccio dell’Osservatorio Ambientale per il Diritto alla Vita è diverso da quello di molte realtà associative e gruppi spontanei che esistono nel nostro comprensorio, e che spesso non vanno al di là della mera denuncia.
Come ha spiegato il presidente di LocRinasce Francesco Mammì, che ha introdotto i lavori «L’Osservatorio mostra spirito costruttivo e dialogo con le istituzioni, al fine di affrontare e risolvere i problemi, basandosi sempre su studi, analisi e dati scientifici».
L’ACQUA POTABILE
Al tavolo dei relatori facevano bella mostra una bottiglia di vetro azzurrato piena d’acqua della fonte di Bragatorto e tre bicchieri dello stesso materiale. Un’immagine quasi invitante e che sottintendeva un messaggio: non sempre – anzi, quasi mai – l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti non è potabile, anzi spesso è proprio buona, tanto che il presidente Rocca dopo l’ennesimo sorso ha detto «Noi beviamo acqua di Bragatorto» diventando una sorta di testimonial della fonte pubblica.
Certo, le criticità non mancano. Ma l’Osservatorio ha avuto il merito di mettere in rete i dati relativi alle analisi di molte fontane pubbliche, al fine di evidenziarne i risultati.
Basterà digitare su https://acquapotabile.crowdmap.com (ne esiste anche una versione “mobile”) per vedere se l’acqua della propria fonte è buona o no.
Certo, di strada se ne deve fare ancora parecchia. Al momento, infatti, solo il Comune di Roccella Ionica ha sottoscritto il protocollo d’intesa con l’Osservatorio, che però promette che presto saranno altri i Comuni che aderiranno all’iniziativa.
Ovviamente, non mancano le analisi commissionate dallo stesso Osservatorio (a proprie spese) e il prossimo obiettivo sembra essere quello del monitoraggio dell’acqua temporaneamente contaminata da prodotti che si usano in agricoltura, la vigilanza sulle acque erogate nelle zone periferiche di Locri (Canneti, Merici, Moschetta), specie nella prossima estate quando l’apporto di acqua dal Novito non sarà più sufficiente e, verosimilmente, si dovrà attingere di nuovo al pozzo di Canneti, e un tavolo tecnico con Sorical e Arpacal.
IL REGISTRO TUMORI
Attualmente è operativo solo nella provincia di Catanzaro, ed è fondamentale per compiere uno studio accurato sulla diffusione e l’incidenza delle malattie neoplastiche.
Una battaglia iniziata cinque anni fa «Quando – ha detto Natale Amato – ancora non era scoppiato il caso della “terra dei fuochi” ma abbiamo sempre manifestato preoccupazione per i troppi ammalati, molti dei quali anche giovani e giovanissimi, nella nostra zona».
Insomma, dopo l’interessamento di molte associazioni (tra cui Articolo 32 Calabria) e qualche politico (l’ex consigliere regionale Peppe Giordano) e l’interessamento del direttore generale facente funzioni dell’Asp di Reggio Calabria Ermete Tripodi, l’iter si era avviato, prima però di subire lo stop causato dal ricorso della Uil-Fp che ha contestato i criteri di scelta del personale dedicato.
Una situazione che va sbloccata, a detta dei presenti alla riunione di ieri, perché bisogna subito che parta il processo di accreditamento del registro presso gli enti che lo rilasciano, e che si raccolgano più dati possibili.
LA DIGA SUL LORDO
Della passeggiata del 22 marzo abbiamo già detto; se la diga versa in queste condizioni, i motivi sono essenzialmente due, come spiegato da Arturo Rocca: «Il pozzo paratoie si sta inclinando – e ci sono delle lesioni a 18 metri sottoterra. In più – ha aggiunto – il Consorzio di Bonifica sta cercando di immobilizzare in maniera definitiva le paratoie, allontanando ancora di più la loro apertura».
LA DISCARICA DI TIMPE BIANCHE
«Nel 2010 – ha spiegato Rocca – dopo la sua saturazione fu messa in sicurezza spendendo quasi 900.000 euro. Poi, scoprimmo che una rottura del canale di contenimento del percolato aveva causato lo sversamento del liquido nel torrente Novito e solo dopo la denuncia del nostro Osservatorio si è proceduto allo svuotamento del pozzo di percolato. Ora – ha concluso – attendiamo che a Siderno venga eletta una nuova amministrazione per investirla della necessità di prevenire certi fenomeni».
IL DIBATTITO
Gli interventi sono stati numerosi. Da Antonio Guerrieri di Sel che ha denunciato il «Conflitto d’interessi – ha detto – di una famiglia che per anni ha gestito la discarica di Casignana a livello amministrativo e fatto gestire a un proprio congiunto gli aspetti tecnici della stessa. La stessa famiglia – ha aggiunto – è proprietaria della più grande struttura sanitaria accreditata della zona» promettendo che sulla discarica di Timpe Bianche s’impregnerà affinchè Sel possa fare un’interrogazione in consiglio regionale», a Bruno Filippone che nello svolgere il proprio lavoro nella Guardia Forestale nei pressi dell’acquedotto di Bragatorto ha detto di aver constatato che «L’acqua viaggia su tubature in amianto», fino al cittadino di Moschetta Giuseppe Ambrogio che ha chiesto rassicurazioni sulla potabilità dell’acqua.
Il capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale Antonio Cavo ha chiesto all’Osservatorio di interagire con i consiglieri comunali e i comitati dei cittadini delle contrade interessate per vigilare sulla qualità delle acque.
Tra gli altri interventi registrati, quelli di Maurizio e Teresa Celestino, Edmondo Crupi e del dottore Ventra che ha offerto la disponibilità del proprio laboratorio a svolgere analisi gratuite di tutto quanto possa servire alla tutela dell’ambiente, mentre l’avvocato sidernese Pietro Origlia esige «Delle risposte urgenti dai Commissari Straordinari del Comune di Siderno sulla situazione attuale della discarica di Timpe Bianche e certezza che la Regione Calabria non costruisca più discariche di rifiuti indifferenziati nel proprio territorio, specie in siti – ha concluso Origlia – come la diga sul Lordo che rischiano di fare questa fine».
Alla fine dei lavori, Mammì e gli altri soci di LocRinasce hanno garantito il massimo supporto del movimento alla passeggiata ecologica del 22 sulla Diga di Pantaleo.