di Mariella Napoli*
LOCRI – Sabato 28 Febbraio, presso il cinema “Vittoria”, l’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato di Locri ha partecipato ad un momento di didattica alternativa. Grazie alla preziosa voce e alla grande presenza scenica del dottor Carlo Bonanni, i ragazzi hanno potuto approfondire l’aspetto formativo delle canzoni-poesie del genovese Fabrizio De André, che a più di quindici anni dalla morte si rivela ancora oggi, un uomo capace di parlare ai giovani.
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Con il suo stile diverso di cantare l’amore e la sua costante attenzione agli ultimi, ai reietti, agli esclusi, ci ha fatto guardare a loro con una pietas senza moralismi, come a fratelli con cui condividiamo la comune umanità.
Gli alunni hanno saputo cogliere il tratto più interessante del successo di Faber, cioè il suo essere intergenerazionale grazie a una grande forza pedagogica. I testi delle canzoni sono stati analizzati e spiegati dando rilievo all’insita vibrante protesta e allo sfondo filosofico, storico e letterario. D’altra parte Faber usava i suoi testi come veicolo per parlare di temi sociali e per avvicinare i giovani alle immagini tristi della guerra, dell’ingiustizia, degli emarginati, degli esclusi, dei tossici, delle prostitute, e per arrivare, infine, alla riflessione sull’esistenza umana in una dimensione interculturale.
Come dimostra l’ambientazione sonora delle composizioni di Fabrizio De Andrè, l’accompagnamento musicale ha lo scopo di mettere in risalto la trama e i personaggi descritti. L’effetto anacronistico prodotto dalle musiche e dagli arrangiamenti si rivela un elemento capace di creare una sensazione di lontananza, di sospensione nel tempo in cui si muovono personaggi come Marinella, Teresa e Cosimo, bocca di rosa, il pescatore, Don Raffaè e Piero. In fondo il suo ideale sembra essere quello di un testo cantato che si muova secondo l’impulso della melodia, sopra un accompagnamento più armonico che ritmico.
Ascoltando i semplici accordi e le delicate melodie delle sue liriche, i numerosi presenti hanno percepito nel nostro tempo storico un terreno fertile dove il bene e il male si intrecciano e danno vita a una società variegata e plurale.
Speriamo che la proficua collaborazione tra Dirigente, docenti, alunni ed ex-alunni dell’Istituto, come quest’oggi, possa offrire a ognuno di noi future occasioni per guardarsi nel profondo come individui, per cogliere il senso della collettività, per rivedere la nostra storia e la direzione nella quale stiamo andando. Solo allargando la visuale, a partire da questo territorio, e interrogandoci sulla situazione attuale, potremo mutare il corso degli eventi e “rinnovare il mondo con parole e opere”.
*: docente dell’Ipsia di Locri