(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- “Impegni per lo Sviluppo dell’Area” è il tema conduttore affrontato dall’Associazione dei 42 Comuni della Locride (solo 31 presenti),con il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, intervenuto nell’Assemblea convocata questo pomeriggio nell’Auditorium Pastorale Diocesano, alla presenza anche del vescovo Francesco Oliva.
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In effetti, diversi sono stati gli impegni richiesti (nella prima parte dell’Assemblea) da AssoComuni al governatore Oliverio, tutti indirizzati ad un unico ma primario obiettivo: rilanciare il territorio della Locride, bistrattato e abbandonato dai vari governi regionali alternatasi nei vari anni.
Ad introdurre i lavori, è stato il presidente dell’Assemblea di AssoComuni Giorgio Imperitura mentre diretto nel suo intervento, è stato il vescovo Oliva che ringraziando e i sindaci per l’impegno profuso quotidianamente nelle proprie Comunità in un’ottica unitaria e il presidente Oliverio per la sua partecipazione all’incontro, non ha celato allo stesso, le criticità che attanagliano il territorio, sottolineando che<<I sindaci sanno bene che gli eccessi di particolarismi e i campanilismi non portano da nessuna parte e soprattutto, non aiutano a risolvere le difficoltà esistenti. Oggi si parla in termini di globalizzazione ed il sistema informatico consente di rapportarsi con le parti più lontane del globo terrestre. Questo non porta necessariamente però, a trascurare le peculiarità di un territorio con le sue fragilità e vocazioni, specie quando si tratta di territori che per la loro collocazione geografica sono aree più povere e periferiche. Da tempo, questa terra avverte trascuratezza e emarginazione. Sin dall’inizio del mio ministero, abbiamo fatto una scelta di condivisione e assunzione delle difficoltà di questo popolo. L’impegno della Chiesa nella formazione delle giovani generazioni e nella proposta di modelli e di stili evangelici, è una via imprescindibile per superare quella povertà culturale e morale che è alla base di tutte le povertà del nostro territorio. Il diritto allo studio merita di essere maggiormente sostenuto e tutelato nelle aree più povere. La povertà intellettuale è il terreno più adatto alla delinquenza, senza redenzione umana non c’è carcere che tenga. Se non si affrontano i problemi sociali, non c’è speranza neppure nella lotta contro la ‘ndrangheta. Nessuno di noi si attende promesse, però abbiamo il timore che la Locride possa essere relegata a terra periferica, pur trattandosi di un territorio strategico, ricco di arte, storia e cultura: al suo sviluppo è legato quello della Regione, e non solo. Quello di oggi è un incontro istituzionale, tra figure che hanno contezza delle proprie responsabilità di fronte alla Città. La vera politica è quella che sa fare sintesi e cogliere gli interessi comuni, partendo dai bisogni degli ultimi e dei più deboli>>.
Il presidente del Comitato esecutivo di AssoComuni Strangio, ha ribadito un messaggio già lanciato in altre occasioni, ovvero che <<La Calabria non può partire se non parte la Locride>>, citando il documento redatto da tutti i primi cittadini (consegnato poi ad Oliverio), frutto dell’esperienza amministrativa di ciascuno, specchio di una visione completa della Locride, con all’interno dei suggerimenti che possano servire come volano di sviluppo economico <<Siamo scollegati dal resto del mondo, con un ulteriore aggravamento che in questi anni ha avuto pesanti ripercussioni sul territorio>>. Da qui, Strangio ha parlato di criminalità organizzata, fenomeno asfissiante del tessuto socio economico; di trasporti e dunque di mancanza di collegamenti, nonchè della nuova 106 Locri Ardore (sembra che l’Anas abbia messo a disposizione 70 milioni, anche se ne mancano ancora 50) <<Serve un miglioramento dei trasporti (come quello ferroviario), della famosa SGC, della galleria della Limina e serve completare la Bovalino-Bagnara>>. Anche per la tematica ambiente, Strangio ha parlato della necessità di disporre di un piano regionale per la gestione rifiuti e per rendere i Comuni autonomi; ma anche, completare il sistema della depurazione delle acque. Sul fronte lavoro invece, per il primo cittadino di Sant’Agata del Bianco, sarebbe opportuno avviare azioni atte a creare nuova occupazione. Naturalmente, al vaglio dell’assemblea anche la questione sanità; su questo punto dolente, Strangio ha ripercorso l’excursus, partendo dalla chiusura dell’ospedale di Siderno con la promessa di riconvertirla in Casa della Salute, fino ad arrivare all’ospedale Spoke di Locri, che di Spoke ha ben poco, anche questa, una promessa mai mantenuta << Non comprendiamo che fine hanno fatto i 14milioni di euro previsti per i lavori di manutenzione e miglioramento dell’offerta sanitaria. Ci sentiamo figli di un dio minore. I tentativi di avere un’interlocuzione con il Governo centrale sono falliti. Anche dalla Regione in passato, i sindaci sono stati lasciati soli. Oggi è un’occasione da ultima spiaggia, siamo stanchi di essere prima illusi e poi disillusi>>.
Di contrattualizzazione dei Lsu/Lpu (presenti in sala i precari del Comune di Locri), si è soffermato il sindaco di Stignano Candia, chiedendo ad Oliverio chiarimenti sul futuro di questi lavoratori; o meglio, sono state chieste delucidazioni sulla mancata ammissione di alcuni Comuni tra i beneficiari del decreto interministeriale dell’8 ottobre 2014 <<Su questo- ha detto- c’ è preoccupazione, la Regione deve essere beneficiaria degli Enti Pubblici>>.
Per il sindaco di Gerace Varacalli, per cercare unanimemente una soluzione, occore creare un Tavolo comune di confronto e una complementarietà del territorio. Sul tema caldo della sanità, in qualità di rappresentante del Comitato di Rappresentanza dei Sindaci presso l’Asp di Reggio Calabria, ha invitato Oliverio a dare più spazio ai sindaci nella programmazione sanitaria, possibilità negata negli ultimi 5 anni per via del commissariamento.
La parola poi al sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda che, ha posto l’attenzione sull’aumento delle tariffe di conferimento rifiuti (punto ripreso anche dal sindaco di Bivongi, Valenti),aumenti che graveranno non solo sui Comuni ma soprattutto sui cittadini, qualora non si raggiungesse a partire da quest’anno, una percentuale minima di differenziata del 25%; tariffe che a quanto pare, anche nel 2016 aumenteranno. Perciò Fuda, ha chiesto ad Oliverio di mettere i Comuni nelle condizioni di poter fare la differenziata, e che sia il pubblico a gestirla,come il caso di Roccella Jonica; ridiscussione dell’incremento delle tariffe e un nuovo impianto pubblico che tratti adeguatamente il materiale. Altra questione analizzata, la programmazione comunitaria chiusa da tanti mesi dalla Regione e non ancora destinata agli Enti comunali.
E di attenta programmazione sono poi intervenuti i sindaci di Benestare e Portigliola, Rocca e Luglio, in particolare, quest’ultimo ha proposto ad Oliverio un nuovo incontro per esaminare quali gli interventi finalizzati alla crescita del territorio.
A chiudere questa lunga serie di interventi, è stato il sindaco di Locri Calabrese che ha definito il documento redatto dall’Assemblea “rispolverato” << Rispolverato ai diversi presidenti succedutesi, sono trascorsi 20 anni e siamo sempre nelle stesse condizioni, un territorio sedotto e abbandonato dalla politica. Ci aspettiamo risposte per il settore sanitario, nel nostro Ospedale dall’inizio dell’anno si sono verificati ben 5 casi di morte, questo perchè la politica non permette agli operatori sanitari di lavorare in maniera seria. Intervenga urgentemente Oliverio, anche sul piano dell’agricoltura che piano piano sta scomparendo, e sull’occupazione. E’ opportuno costituire un Tavolo permanente per la Locride dove confrontarci, perchè i nostri giovani altrimenti, non avranno alcun futuro>>.
Ma è sul finale, quando cioè Calabrese affronta il caso Lsu/Lpu dell’Ente Locrese, in protesta da qualche giorno per la mancata contrattualizzazione e sospensione dell’attività all’interno dell’Ente, che gli animi dei 15 precari in sala si surriscaldano, puntando il dito contro il primo cittadino e rivendicando a gran voce il proprio diritto al lavoro.<<Indipendentemente dalle chiacchere- ha concluso Calabrese- qualcuno si è dimenticato della stabilizzazione di 43 persone avviata dall’Ente nel 2008. Oggi il Governo Nazionale sta illudendo questi precari, con la contrattualizzazione per un anno non c’è futuro. Non mi faccio intimorire da nessuno, il mio Comune deve rispettare la legge. Motivo per il quale, non abbiamo proceduto alla contrattualizzazione>>.