BOVALINO – Ad abbandonare i giochi, questa volta è Domenico Vadalà, con decisione irrevocabile l’ormai ex adepto di Masino Mittiga lascia la partita e si accomoda fra le file della minoranza. Una lettera inviata al presidente del consiglio Francesco Signati, motivazioni chiare evidenziano il dissenso di Vadalà sulla linea amministrativa adottata dall’esecutivo di Mittiga.
Ragioni che si avvicinano alle denunce fatte nell’ultimo anno dai gruppi di opposizione e che di conseguenza vanno a toccare i punti nevralgici su cui l’amministrativo guidato da Mittiga deve ancora delle risposte. Ed ecco quindi riaprire al discussione sul disastro ambientale causato dalla mancanza di un adeguato piano economico e logistico per far fronte all’indiscussa necessità di mantenere il paese entro i limite della decenza. Nonostante i provvedimenti presi dall’amministrazione, infatti, l’emergenza costante in cui versa la cittadina da più di un anno non sembra volgere verso alcun tipo di miglioramento. Dall’ufficio tecnico le richieste sono state sempre chiare e indiscusse, per far fronte al problema dei rifiuti il comune necessita di due autocompattatori grandi e uno piccolo e di nove unità a tempo pieno. Ma ci sarebbero altre possibilità, una delle quali quella di comprare almeno un autocompattatore (un acquisto possibile dicono in minoranza se gli assessori ed il sindaco avessero accolto l’invito di rinunciare all’indennità per un anno) e aumentare le ore di servizio ad un personale ad oggi stabilizzato a tre ore, in ultima analisi ci potrebbe essere la possibilità di esternalizzare il servizio. Ma questa per il momento è un’altra storia anche se servirebbe un finale. Non solo sull’ambiente si focalizzano i dissensi che hanno portato allo strappo di Vadalà con le fila della maggioranza, già perché il consigliere male ha digerito il mancato avvio del servizio mensa e l’inoculato impiego di denaro per il rattoppo del manto stradale, circa 50 mila euro spesi. Come dargli torto il risultato non è che sia poi dei migliori. Questi, dunque, solo alcuni dei motivi che hanno costretto il consigliere a abbandonare definitivamente l’esecutivo, si perché la discesa di Vadalà agli occhi del sindaco era iniziata già da tempo, da quando esattamente il 14 febbraio del 2011 Mittiga revocò il mandato di vicesindaco e se per più di un anno il consigliere è riuscito in qualche modo a digerire le problematiche amministrative oggi dice basta, tirandosi fuori da un circuito che giudica distante da una cosciente attività politica. Così mentre solo un anno fa il sindaco perdeva in un sol colpo due consiglieri di maggioranza, Antonio Muscari e Vincenzo Maesano ad esso perde un altro pezzo della sua lista “Insieme per Ricostruire”. Non porterà forse sfortuna al sindaco il mese di gennaio? Sì perché i numeri adesso parlano chiaro e non promettono nulla di buono, solo nove i componenti della maggioranza, Mittiga compreso, e sette della minoranza, bastano due mosse per fare scacco matto, ma quali i vantaggi per il paese?
ADELINA B. SCORDA